Death Trash – Anteprima

Death Trash non è un gioco per tutti: è punitivo, pieno di sangue e grumi di carne, organi e carne grezza da usare come strumenti di cura. C’è persino un tasto per vomitare a comando. Tutti elementi che lo rendono unico, particolare, semplicemente imperdibile per chi ha il disperato bisogno di immergersi in un mondo post-apocalittico sporco, impolverato e desolato.

La sua nascita risale al 2015, quando Stephan Hövelbrinks, il suo creatore, ebbe la malsana idea di gettarsi a capofitto e in solitaria in un progetto così volutamente old school e grezzo, carico di un’atmosfera malata. Un progetto difficile da commercializzare, che solo una one-man army poteva iniziare e portare avanti con tenacia. Nel corso degli anni ha ricevuto le attenzioni necessarie per poter portare lo sviluppo a uno step successivo, e dallo scorso anno, l’avventura in solo di Stephan ha preso la forma di un vero e proprio studio, Crafting Legends, una realtà minuscola nel cuore di Berlino, ma piena di forza di volontà.

Death Trash uscirà nel 2022, ma è possibile provarne una piccola parte già da ora grazie alla versione Early Access, disponibile su Steam a 19,99 €. Si tratta di una manciata di quest e di contenuti, e i salvataggi non verranno trasferiti alla versione definitiva, ma se vi incuriosisce e volete supportare questo peculiare titolo, ora avete finalmente l’occasione.

Se guardando trailer e immagini di Death Trash vi tornano alla mente titoli come i vecchi Fallout e Wasteland, non siete troppo fuori strada, anzi: la fonte di ispirazione è quella, tanto nella visuale isometrica, quanto nell’ambientazione post-apocalittica. E il gioco di Crafting Legends è un GDR a tutti gli effetti, con un personaggio da creare da zero, stats e skill da potenziare investendo i punti che si ottengono a ogni nuovo livello, anche risposte multiple nelle deliranti interazioni con i folli NPC, umani e non, di cui pullula Nexus. Ovvero il pianeta su cui è giunta l’umanità in cerca di una nuova casa, ma dove ha trovato solo morte, disperazione, una guerra tra macchine e strane entità di carne e The Bleeding, un evento di cui, nell’Early Access, scopriremo solo fugaci dettagli, così come di altre trame e sottotrame che si iniziano a sviluppare nelle quest iniziali, ma che avranno una conclusione solo nella versione definitiva.

Il primo contatto con Death Trash ci ha già dannatamente incuriosito e, al contempo, disturbato

La lore è suggestiva e affascinante: chi o cosa diamine è il Fleshkraken, un gigantesco polipone in cerca di nuovi amici? Perché i robot ci hanno cacciato dalla fortezza in cui vivevamo, abbandonandoci a un mondo pericoloso e inospitale pieno di cultisti assetati di carne e folli di vario genere? Per le risposte dovremo attendere l’anno prossimo, ma quel che l’Early Access di Death Trash ci ha mostrato, ci ha già dannatamente incuriosito e, al contempo, disturbato.

Tornando invece alle somiglianze con i capisaldi citati qualche riga più in alto, possiamo fermarci qui, in quanto lato gameplay l’impostazione è decisamente molto più action, senza turni di sorta. Il nostro personaggio ha un vasto arsenale a disposizione, con un’arma bianca e una a distanza tra le già numerose presenti (mazze chiodate e martelli, ma anche lanciafiamme, shotgun e fucili di vario tipo) utilizzabili in contemporanea, unitamente a poteri speciali (come una scarica elettrica che paralizza per qualche istante, o la possibilità di bloccare i colpi), a un utile dodge-roll con cui schivare proiettili e mazzate, il tutto rigorosamente da usare in tempo reale. Il ritmo di gioco è veloce ma al contempo pesante, con cooldown e ricariche da rispettare che richiedono di assimilare quanto prima il loro melmoso tempismo per poter essere padroneggiate.

Il bilanciamento degli scontri è buono ma ancora perfezionabile

Il bilanciamento degli scontri è buono ma ancora perfezionabile, ma già da ora abbiamo apprezzato la natura modulare della difficoltà: oltre a dei veri e propri livelli regolabili in qualsiasi momento, nel caso in cui qualche scontro risulti troppo proibitivo, il gioco offre anche un utile potere, la mimetizzazione ottica, che non solo permette di sgattaiolare dietro i nemici per sgraffignare ciò che hanno indosso o per colpirli duramente con un backstab, ma anche di esplorare le varie location in cui è diviso il mondo senza necessariamente sporcarsi le mani (e in un gioco in cui dovrete usare del vomito come lubrificante per vecchi macchinari, è davvero tanto, ndr).

E a proposito di mondo, avrete una overmap molto vasta, da esplorare in realtà velocemente grazie a un apposito cursore, in cui muoversi liberamente: troverete risorse per il crafting, oppure piccole arene in cui combattere (oppure, semplicemente, cercare l’uscita e fuggire), e ancora, anomalie, in cui conversare (o anche qui, combattere, se necessario) con individui inquietanti. Altrimenti potrete muovervi tra un punto nevralgico della mappa e l’altro, luoghi in cui la missione principale inizia a dipanarsi, e qualche dettaglio ad emergere.


Il primo contatto con Death Trash ci ha intrigati e incuriositi: è stato un assaggio, breve ma intenso, e non vediamo l’ora di saperne di più sul suo affascinante, letale mondo. Qualcosina va sistemato lato bilanciamento e combattimento, ma l’Early Access è già altamente godibile e divertente, utile a farsi un’idea su come sarà il prodotto finale. Se siete alla ricerca di un RPG dalle atmosfere uniche, fateci seriamente un pensierino.