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Deliver Us Mars – Recensione

Deliver Us Mars, con le dovute differenze e distanze, è l’equivalente videoludico di Interstellar, capolavoro sci-fi del talentuoso regista britannico Christopher Nolan. Certe tematiche, inquadrature, persino certi dialoghi, sono più o meno intenzionali e diretti richiami ad uno dei film di fantascienza più spettacolari, emozionanti, coinvolgenti mai girati.

Il paragone, non c’è dubbio, è pesante. Tanto più che la creatura di KeokeN Interactive palesa innegabili limiti e storture, imperfezioni dovute a budget e risorse sicuramente non all’altezza delle ambizioni narrative, e non solo, ostentate dall’avventura. Bisogna chiudere un occhio, insomma, accettare qualche compromesso, consapevoli che ne varrà assolutamente la pena, a patto di essere appassionati al genere e di desiderare un’esperienza che fonda la sua ragione d’esistenza sulla trama, non certo sul livello d’interazione che è in grado di offrire.

Deliver Us Mars, esattamente come Interstellar, parla di un pianeta Terra sull’orlo del collasso. La tematica post-apocalittica è introdotta ed affrontata con uguale eleganza ed impalpabile stile. Non si tratta di una minaccia che incombe violenta. Il mondo sta lentamente scivolando verso la sua fine, sospinto da un’umanità tragicamente ben tratteggiata  e filtrata dagli sceneggiatori attraverso il cinismo, l’egoismo, il menefreghismo. Atmosfera e suolo sono irrimediabilmente inquinati e a nulla serve l’energia, quasi infinita, estratta dalla Luna, evento noto a chi ha giocato al prequel, capitolo che è consigliabile aver già giocato, ma la cui mancata fruizione non è comunque influente più del dovuto ai fini della godibilità dell’avventura (potere comunque acquistarlo a pochissimo da GameStop). Non ci sono le tempeste di sabbia di Interstellar, insomma, ma ogni dialogo, ogni scorcio, ogni dettaglio rimanda con sottile gravità ad un cataclisma ormai inesorabile.

La missione di Kathy, protagonista del gioco, si inserisce in questo contesto. La tecnologia che avrebbe potuto salvare la Terra è stata inspiegabilmente sottratta da un nutrito gruppo di scienziati ed intellettuali che, con una fuga rocambolesca, sono partiti proprio alla volta di Marte rubando una manciata di astronavi. Toccherà alla giovane, figlia di uno dei principali sabotatori, scoprire cosa sia realmente accaduto e, soprattutto, trovare il modo di riportare a casa l’ultima speranza per l’umanità.

L’idea di fondo può sembrare bizzarra, esattamente come può esserlo l’attraversare mezzo universo imboccando un wormhole creato da chissà chi e situato all’altezza di Saturno, ma in realtà, alla prova dei fatti, tutta la narrazione trova una perfetta coerenza interna, regalando allo spettatore una trama in pieno stile fantascientifico, fantasiosa ed insieme credibile al punto giusto.

Più di ogni altra cosa, colpi di scena e rivelazioni si presentano con puntuale cadenza, innescando continuamente l’interesse e la curiosità dello spettatore. C’è qualche piccolo passaggio a vuoto, certo, ma si tratta di piccolezze che scivolano via mentre ci si avvicina sempre più all’ottima ed emozionante conclusione, posta una decina di ore dopo dal primo avvio del software.

Naturalmente, la trama funziona grazie soprattutto ad un cast credibile, psicologicamente profondo, sfaccettato. I quattro astronauti che partono alla volta di Marte, tra cui la sorella di Kathy, sono personalità complesse, ognuna alle prese con un trauma non del tutto risolto da affrontare. I dialoghi tra loro sono spesso carichi di dramma e ben comprovano il clima di perenne tensione ed urgenza entro il quale si muovono.

Siamo di fronte ad un gioco impreziosito da regia digitale impeccabile, capace di regalare inquadrature mozzafiato e riuscite sul piano della messa in scena

Descritto in questi termini, Deliver Us Mars sembra un gioco estremamente tragico, ed in buona parte è anche così, ma qui e lì vivrete momenti lievemente più rilassati, carichi di suggestione. Marte regala scorci ammalianti; le sezioni extraveicolari che affronterete, nel vuoto siderale dello spazio, affascinano inspiegabilmente; le registrazioni olografiche degli abitanti della colonia che esplorerete, offrono inaspettati ganci per riflessioni filosofiche sul senso del dovere e quello di responsabilità.

Per cercare altri termini di paragone, insomma, oltre ad Interstellar, si può citare il bellissimo Mission To Mars, Contact, persino Arrival, tutti film che qualsiasi conoscitore di fantascienza che si rispetti ha visto almeno una volta nella propria vita.

Da seguire, guardare e soprattutto ascoltare, merito tra l’altro di una colonna sonora pazzesca che, anche qui, deve moltissimo a quella firmata da Hans Zimmer per il citato film di Nolan, siamo di fronte ad un gioco davvero magistrale, impreziosito, tra le altre cose, da una regia digitale impeccabile, capace di regalare inquadrature mozzafiato e riuscite sul piano della messa in scena.

Come detto, tuttavia, siamo di fronte ad un gioco imperfetto e dispiace che tra le pecche, per un gioco che fa della narrazione il suo forte, si debbano includere i modelli poligonali dei protagonisti. Se già le animazioni lasciano a desiderare, le espressioni facciali, ma più in generale la riproduzione dei visi, è semplicemente agghiacciante. Siamo di fronte, senza mezzi termini, ad uno dei lavori peggiori visti negli ultimi anni e solo accettando questo compromesso potrete godervi la splendida trama che Deliver Us Mars ha da offrirvi.

Anche sul fronte del gameplay sbagliereste ad attendervi chissà cosa, sebbene in questo senso non manchino sezioni particolarmente riuscite.

Il più delle volte dovrete risolvere enigmi indirizzando il fascio d’energia dalla fonte fino a destinazione, deviando i flussi, attivando resistenze e quant’altro. Non mancano fasi esplorative, dove dovrete liberarvi la strada cercando il quadro comandi, l’ostacolo, la struttura con cui interagire. In certi casi, a partire da una visuale in prima persona, dovrete attivare tutta una serie di comandi per effettuare precise manovre a bordo astronavi o simili, sezioni particolarmente intriganti per chi ha sempre sognato di esplorare lo spazio.

Se il più delle volte sarete piacevolmente intrattenuti da queste fasi di puro gameplay, le scalate, che stando a quanto sbandierato dagli sviluppatori in fase di presentazione del gioco avrebbero dovuto occupare la parte migliore dell’avventura, sono tutt’altro che divertenti o ben realizzate. Complice un motore fisico non sempre all’altezza, a volte cadrete nel vuoto senza aver ben capito il perché. Inoltre, anche a causa della lentezza di Kathy, queste sezioni spezzano fin troppo il ritmo con il resto dell’avventura che, al contrario, scorre enormemente meglio.

Conclusioni

Deliver Us Mars non è un gioco perfetto, ma è il gioco perfetto per gli amanti di fantascienza.

I modelli poligonali dei protagonisti sono semplicemente orribili e non tutte le sezioni di gameplay divertono come sperato. Ciononostante, gli sviluppatori sono riusciti a scrivere e a dirigere un’avventura meravigliosa sul profilo artistico, registico, narrativo, sonoro.

Con un buon paio di cuffie, così da far esaltare la meravigliosa colonna sonora, vivrete un’epopea spaziale indimenticabile, emozionante, coinvolgente. Soprattutto se avete a cuore certe tematiche ambientaliste, se come la protagonista avete sofferto per un inspiegabile abbandono, se i paradossi morali sono il vostro forte, resterete colpiti dalla potenza espressiva di certi passaggi.

Deliver Us Mars è un titolo praticamente imprescindibile per chi ama la fantascienza e per chi non vedeva l’ora di farsi raccontare una bella storia, che va anche giocata di tanto in tanto, tra le stelle.

Imperfetto, ma con tantissimo stile.

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