30 Set 2021

Demon Slayer: The Hinokami Chronicles – Anteprima

Demon Slayer – Kimetsu no yaiba sta facendo rivivere una nuova giovinezza al mondo dell’animazione giapponese confermandosi un fenomeno che sta crescendo sempre di più giorno dopo giorno. Sulle pagine di GameSoul ne abbiamo già parlato in più di un occasione, rimarcando la qualità generale dell’opera di Koyoharu Gotōge.

E proprio in occasione dell’annuncio della seconda stagione dell’anime nel Sol Levante, ci siamo ritrovati a rivivere le gesta di Kamado Tanjiro e di sua sorella Nezuko nelle prime ore di Demon Slayer: The Hinokami Chronicles, un titolo sviluppato da veterani nelle trasposizione videoludiche di anime di successo: CyberConnect2.

D’altro canto dopo il successo di Dragon Ball Z: Kakarot (nonostante gli alti e bassi del caso) non sorprende vedere un altro brand famoso nelle mani del team giapponese. Questa volta però si ritorna alla forma classica senza nessun elemento ruolistico in una storia che ripercorre i primi passi dell’ammazza demoni.

Dopo averci passato diverse ore vi riportiamo le nostre prime impressioni, ricordandovi che Demon Slayer: The Hinokami Chronicles debutterà il 15 ottobre su PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series X/S.

Il primo avvio di una produzione di CyberConnect2 lascia sempre con il fiato sospeso: è innegabile il talento del team nel riprodurre fedelmente una controparte videoludica all’altezza delle aspettative, almeno dal punto di vista grafico. Sì, perché come abbiamo già constatato con il sopracitato Dragon Ball Z: Kakarot, ci preoccupava il comparto ludico, che ci ha dato l’impressione di godere di pochissima profondità.

Ma andiamo per gradi: la nostra prova nell’epoca Taishō si è conclusa al capitolo 3 della storia (circa fino al decimo episodio dell’anime), dandoci la possibilità di ripercorrere i primi aneddoti dell’avventura di Tanjiro e di sua sorella. Una storia che ci è apparsa abbastanza lineare con capitoli storia da selezionare su una mappa sequenziale.

Demon Slayer: The Hinokami Chronicles sembra essere un titolo interessante, lasciandoci tuttavia alcune incertezze nelle prime ore di gioco

La nostra esperienza è iniziata sul monte Fujikasane con l’obiettivo di portare a compimento l’esame finale resistendo per sette giorni agli attacchi dei demoni. Detta così potrebbe sembrare tutto abbastanza stratificato: in realtà Tanjiro perseguirà l’obiettivo in una macro-area caratterizzata da sottotrame secondarie (perlopiù parlare con alcuni PNG a schermo), raccolta di Punti Kimetsu (per sbloccare abiti o altre piccole chicche) e scontri predeterminati.

La sensazione è quella di trovarsi in qualcosa che lascia poco spazio alle scelte naturali del giocatore, guidandolo passo passo verso l’obiettivo predeterminato. Gli scontri ci sono sembrati molto simili a quelli già visti in Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm: sorprendentemente scenografici e alla portata di tutti (questi brawler non fanno di certo del tecnicismo la loro arma migliore).

Il combat system dunque si articola perlopiù in combo automatiche leggermente sequenziate, condite dalle brillanti tecniche speciali che potranno essere scagliate solo dopo aver riempito una determinata “barra abilità”. Qualora non si voglia sfruttarla per tecniche segrete si potrà attivare l’impeto per aumentare rapidamente la velocità e l’attacco.

Nel tempo trascorso in compagnia di Demon Slayer: The Hinokami Chronicles la CPU non ci ha mai messo alle strette risultando piuttosto semplice effettuare una parata perfetta e di conseguenza mandare al tappeto l’avversario. È innegabile tuttavia la cura riposta nel sistema di combattimento, soprattutto dal punto di vista coreografico, anche se non ci sembra adatto a livello competitivo. Questi aspetti li andremo sicuramente ad approfondire in fase di recensione anche in relazione alla longevità della storia.

Un altro fattore che ci destava preoccupazione risiedeva nella varietà di demoni affrontabili: in Dragon Ball Z: Kakarot non era strano ritrovarsi dinnanzi alla stessa tipologia di avversari, in particolare uno, colui che denominavamo scherzosamente lo “scheletrazzo pirata”. Nei tre capitoli non abbiamo avuto l’impressione di vedere una diversificazione ben marcata, magari la situazione migliorerà proseguendo con le vicende.

Abbiamo testato Demon Slayer: The Hinokami Chronicles nella versione PS4 in retrocompatibilità con PS5. Il team di sviluppo ha promesso nuovi personaggi giocanti (demoni per l’esattezza) e una patch post lancio che garantirà un gameplay a 60FPS su console di PS5 e Xbox Series X.

Le incertezze ci sono, soprattutto sulla bontà della fase “free roaming” che ci è sembrata piuttosto acerba nonostante le incantevoli macro-aree riprodotte: lascia l’amaro in bocca non poter godere di tutto questo splendore a 360 gradi. Saranno da testare anche la longevità globale (che dovrebbe coprire tutta la prima stagione dell’anime più l’arco Treno Mugen), il supporto al multiplayer e il roster finale per gli scontri vs che sembrano davvero molto divertenti.

Nodi che scioglieremo tra qualche giorno, ricordandovi che nel frattempo potete prenotare Demon Slayer: The Hinokami Chronicles direttamente da GameStop.


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