Colonia – Destiny 2 è ormai prossimo all’uscita ufficiale, ciò nonostante è tanto il tempo e lo spazio qui alla gamescom che Activision ha deciso di investire sullo sparatutto targato Bungie, sugli scaffali il 6 settembre prossimo.
In questi primi giorni di fiera abbiamo avuto più di un’occasione per ammirare Destiny 2 da vicino, cimentandoci sia una missione cooperativa, sia in alcuni match online competitivi.
L’idea del sequel dev’essersi formata presto nella testa degli sviluppatori Bungie, tant’è vero che Destiny 2 esce sul mercato appena 3 anni dopo la pubblicazione del primo capitolo: longevo sì, ma forse non quanto ci si aspettasse.
Non pochi infatti hanno gridato allo scandalo, quasi offesi dopo l’annuncio, come se fosse stata tutta una gigante presa in giro. Ma i numeri, almeno per il momento (conteggiando i preorder in tutto il globo) danno ragione al publisher americano e confermano ancora una volta quanto il pubblico attenda spasmodicamente di ritornare a pattugliare il sistema solare insieme agli altri Guardiani.
Quello che di nuovo ci è stato detto riguarda principalmente la possibilità di contare su differenti NPC, tra cui il fresco di annuncio Devrim Kay, cecchino gentiluomo che troveremo nella Deadzone europea.
Da Kay potremo ottenere nuove missioni, in modo tale da esplorare settori dimenticati ed ottenere ricompense segrete ed esclusive. Le missioni potranno ovviamente essere affrontate in single-player o in multiplayer, ma Devrim farà comunque parte del gruppo, controllato dall’IA; non sarà il solo, come già annunciato dagli sviluppatori, ma con tutta probabilità gli altri li conosceremo all’uscita del gioco.
Durante la nostra prova cooperativa nelle sale prenotate per l’Nvidia Experience, le sensazioni provate sono state indiscutibili e familiari. Difficilmente questo secondo ambizioso capitolo riuscirà a deludere i fan dell’originale, anche se le novità (quasi obbligatorie, soprattutto sotto alcuni punti di vista) inserite riescono a non snaturarne l’anima.
L’obiettivo della missione era quello di eliminare una pericolosa minaccia in alcune sperdute rovine ai confini dello spazio, riportata in vita dai Vex; in compagnia di altri due validi giocatori, ci siamo addentrati negli oscuri meandri rocciosi del pianeta alieno e lì abbiamo valorosamente combattuto il boss di turno.
L’ottima notizia è che, pad alla mano, il feeling è praticamente rimasto invariato: chi ha amato il gameplay del primo Destiny non avrà modo di lamentarsi, perché a conti fatti non c’è alcuna differenza sostanziale. Porteremo sempre tre armi con noi, di cui una pesante, potremo disporre di tre abilità in relazione alla classe scelta, più una che si carica man mano che facciamo fuori i nemici.
Abbiamo vestito i panni di uno Stregone, mentre il resto del team era ovviamente composto da un Titano ed un Cacciatore; insieme abbiamo completato la nostra missione in poco più di 40 minuti, (contando che abbiamo dovuto riprovarci un paio di volte per sopraggiunto game over) un tempo anche in questo caso in linea con gli standard della saga, anche se nel caso specifico mancavano loot ed exp. La difficoltà non era certo eccessiva e, a parte due o tre momenti più concitati in cui la tenacia dei Vex ha messo il team in difficoltà, è andata bene.
Avendolo provato direttamente su PC, non possiamo non elogiare la potenza visiva, la bontà degli effetti speciali e l’incredibile appagamento di combattere a 60fps in 4K (che potete vedere nel video della nostra partita), segno incontrovertibile che Bungie, anche questa volta, non si è accontentata, ma ha voluto trattare i giocatori PC alla pari di tutti gli altri e forse anche meglio, dato che il passaggio da PC a console è tutto fuorché indolore.
Il competitivo l’abbiamo per l’appunto giocato su una PS4 Pro, in una delle mappe già presentate nelle ultime settimane. Anche in questo caso abbiamo provato Dominio, la modalità forse più riuscita dello sparatutto online, ma non esattamente una novità. Il principale cambiamento riguarda il numero di giocatori per squadra che non sarà più 6, bensì 4.
Avremo quindi partite ancora più snelle in mappe che ricordano molto quelle già viste in Destiny, sia come dimensioni che come tipologia di ambientazioni. Non sappiamo ancora dire con certezza se questa riduzione sia un bene o un male, in quanto i giocatori tendono comunque a spostarsi continuamente per prendere il controllo delle diverse zone, ma in linea di massima non abbiamo notato grosse variazioni. Tecnicamente ci attestiamo su 30fps (su console), ma con una qualità ed un dettaglio grafico totalmente cambiati.
In conclusione
La nostra prova di Destiny si è conclusa bene, anche se forse un po’ troppo in fretta. Ci vuole ben più di qualche ora per avere un’idea chiara di cosa ha in serbo Bungie per noi a settembre, ma da fan del primo capitolo, possiamo ritenerci soddisfatti. Il PVP è come lo ricordavamo dagli ultimi aggiornamenti e ciò non può che farci piacere, mentre le missioni competitive sembrano basarsi maggiormente sulle capacità dei singoli giocatori e della classe che hanno scelto di portare avanti.
Siamo contenti che la pubblicazione sarà finalmente espansa al settore PC e ancora più lieti che questa versione abbia catalizzato così tante attenzioni da parte del team di sviluppo, anche se in questo modo si è resa più evidente la differenza con l’odierno hardware console, che molti puristi potrebbero non digerire.