Una delle critiche più comuni mosse a Destiny in questi anni è il riciclo di attività e idee per allungare il brodo. Nemmeno Destiny 2 è esente da questa meccanica, ma forse Bungie ha capito come trarre il meglio da una strategia che potrebbe sembrare negativa come primo acchito. Il problema non è ciò che riproponi, bensì con che tempismo.
Se sfrutti la stessa idea continuamente cadi nella noia, ma se aspetti un po’ di tempo è facile che nasca invece la nostalgia. E per quanto io abbia passato ore e ore nel Cosmodromo di Destiny 1 a grindare fino allo stremo, non vedevo l’ora di tornarci in questa nuova espansione.
È stato come ritrovarsi a casa dopo tanto tempo. Il Cosmodromo non è cambiato quasi per nulla, se non per i Settori Perduti introdotti col secondo capitolo e per qualche area ormai irraggiungibile. Tutto questo fa parte di una strategia di Bungie che condivido appieno: archiviare contenuti obsoleti o poco utilizzati per proporre quelli più amati dalla community, in una rotazione che farà contenti molti giocatori.
Oltre la Luce porta però anche qualcosa in più rispetto ai suoi aspetti tecnici, ovvero una Storia, con la S maiuscola, che torna ad essere interessante al punto di volerne sapere di più. Europa, la nuova destinazione sul Direttore, è la location perfetta sia per il nostro periodo invernale, sia per fare da casa-to dei nuovi nemici Caduti.
Ancora una volta si scopre che tra i nemici ci sono frange che non si discostano troppo dalla visione umana del mondo. Ricorderò sempre il momento in cui i Vex, distruttori impareggiabili di mondi e forme di vita, decisero addirittura di far entrare senza ostilità i Guardiani nelle prime zone della Volta di Vetro pur di eradicare la piaga dei Corrotti.
I Caduti sono invece di fronte a un nuovo scisma tra Luce e Oscurità, con Variks che torna ancora per darci una mano a sconfiggere una vecchia amica Eramis, ora accecata da un nuovo potere oscuro. Eramis purtroppo non è il villain che ci si aspetterebbe, soprattutto per un ruolo così importante: forse complice un doppiaggio italiano molto da cartoon, la sua figura non è troppo credibile.
Un peccato, visto che tutto il resto è davvero interessante con il ritorno della Ignota Exo e la sua storia personale sul satellite Europa, inaspettatamente pieno di lore. Andare oltre sarebbe quasi spoiler quindi non vado oltre nel dettaglio, ma mi sento comunque di dire che c’è parecchio background dietro la narrazione di questo DLC, con grande attinenza a ciò che succede in Destiny 2 e anche a vari misteri rimasti irrisolti nel primo gioco.
Le missioni della Storia non sono nemmeno così semplici: il livello di partenza è 1050, ma serve progredire un bel po’ per sperare di passare indenni tra gli attacchi dei nemici. Alcuni task richiedono addirittura di accumulare kill senza morire, mentre determinati luoghi da scoprire, come i nuovi Settori Perduti, sono autentiche macchine di morte.
Ciò costringe a un po’ di grinding esterno alle attività lineari della Storia, tra cui un Assalto sul Cosmodromo che va di pari passo a quello originale di Omnigul, variando però la fine con un nuovo nemico e tante orde di schiavi da far esplodere. Di modi per progredire anche prima della fine della Storia ce ne sono e penso di esserne l’esempio concreto, visto che ho deciso di terminare la narrazione dopo aver superato di qualche punto il soft level cap fissato a 1200.
Il grinding e la ripetizione hanno sempre fatto parte di Destiny e anche questo DLC non è esente. I due modi più redditizi sono però legati molto alla componente multiplayer, con il Crogiolo e Azzardo a farla da padrone. Soprattutto nel primo caso, una delle introduzioni di questo DLC può essere la discriminante che porta un giocatore ad amare od odiare il pvp.
Si tratta della Stasi, la nuova sottoclasse dell’Oscurità che permette tra le varie cose di trasformare i nemici in golosi Polaretti. Scherzi a parte, il nome deriva principalmente dal fatto che questo potere congela i nemici impedendone i movimenti fino alla distruzione dello strato di ghiaccio. Nel pve è un’arma devastante soprattutto contro i boss o grandi numeri di nemici, quindi potete immaginare quanto sia invadente contro altri giocatori reali.
È quindi questa Stasi la piaga del Crogiolo attuale? Nì. Lo è nel momento in cui la frustrazione sale a tal punto da abbandonare la partita o addirittura continuare a giocare con la stessa strategia. La situazione si ribalta quando si comincia a entrare in modalità “git gud”. Non ho avuto alcun problema a giocare contro persone che utilizzassero la Stasi. Non sono nemmeno un drago nel competitivo. So semplicemente quando è il momento di fuggire dal pericolo prima che sia troppo tardi (e penso che i miei risultati nel Crogiolo siano prove abbastanza chiare).
Dichiaro concluso il mio flex per tornare sul concetto principale, ovvero che Destiny 2 costringe comunque i giocatori a determinate attività “antipatiche” pur di livellare in un certo modo. Va un po’ contro lo spirito con cui era nato il secondo capitolo, ma al tempo stesso basta sforzarsi un attimo in più per ottenere soddisfazioni anche da modalità che qualcuno potrebbe ignorare. Sono principalmente un lone wolf per Destiny 2 e arrivare in poco meno di un mese a 1232 senza grandi sforzi è indicatore che progredire è sempre possibile.
Nelle ultime espansioni Bungie ha sempre camminato sulla sottile linea tra “è la buona strada” e “si poteva fare di più”. Oltre la Luce appartiene al primo gruppo grazie a una Storia che scava nelle origini del personaggio più misterioso della serie, una ricostruzione dell’universo in grado di portare contenuti nuovi e classici e una serie di attività sufficienti per mirare al level cap anche senza una vera squadra alle spalle. Ovviamente è difficile fare contenti tutti, a maggior ragione in una community così grande e variegata. Se una volta pensavo che fosse già tempo di Destiny 3, abbandonando ogni cosa portata da Activision nella struttura del gioco, devo invece ricredermi ora e pensare che il continuo aggiornamento di Destiny 2 possa essere la soluzione migliore per tutti. Quando poi arriverà l’upgrade a next gen per PS5 e Xbox Series X finalmente anche i giocatori console conosceranno la bellezza dei 60 fps in Destiny 2. Con tanta delusione però per chi, come il sottoscritto, si è ormai abituato a un controller pro. Ma verrà anche quel tempo e sarà tutto bellissimo. |