Colonia – Non è un segreto: per ogni giocatore che ama Destiny alla follia ne esiste un altro che, in un modo per certi versi ancor più folle, il titolo Bungie proprio non se lo riesce a far piacere. Difficile capire il perché, considerando l’evoluzione del titolo dal suo lancio nell’autunno 2014 ad oggi. Certo, il meccanismo di espansione pensato dallo sviluppatore di Seattle per continuare ad alimentare la propria IP di punta proprio perfetto non lo è stato – basti considerare che, al momento, l’ultima espansione degna di nota è il Re dei Corrotti: contenutisticamente bellissima, ma dopo un anno abbondante era lecito aspettarsi qualcosina di più. Dubbi che, come tutti saprete, hanno rapidamente fatto il giro del globo fino ad instillarsi all’interno di una community, quella di Destiny, tutto tranne che striminzita: qual è il significato di questa lunga attesa? Crisi delle idee? Abbandono definitivo dello sviluppo su questo capitolo in favore di un fantomatico Destiny 2? Tra un rumor e una soffiata data per certa siamo arrivati a Giugno 2016, quando quasi a sorpresa Bungie annunciò l’arrivo entro l’autunno de I signori del Ferro, quarta espansione ufficiale del titolo dal compito tutto tranne che facile: accontentare una fanbase sempre più esigente di proporzioni gigantesche, a digiuno ormai da troppo tempo.
Inutile sottolineare la portata mediatica di un tale annuncio, in grado di catalizzare l’attenzione (e il desiderio) di una folla oceanica nell’arco di una semplice nottata. Milioni di giocatori che, di colpo, si ritrovavano a leggere col fiato in gola l’incipit di quella tanto agognata nuova avventura: “La muraglia che per secoli ha resistito al confine meridionale dell’Antica Russia è crollata“. Ancora loro, ancora i Caduti, tornati più agguerriti che mai nel vivo di quell’eterna lotta senza esclusione di colpi. Non la solita minaccia però, quella che negli ultimi due anni in molti hanno imparato a conoscere e fronteggiare come si deve: “I Caduti stanno razziando le tombe dell’Età dell’Oro e la tecnologia che hanno risvegliato nelle terre selvagge è più pericolosa di quanto siano in grado di immaginare“. Al peggio, insomma, non c’è mai fine: fortuna che, almeno stavolta, i coraggiosi Guardiani potranno fare affidamento ad un prezioso alleato.
I signori del Ferro, come dicevamo in apertura, sarà disponibile a partire dal prossimo 20 settembre su PC, Xbox One e PS4 per tutti i possessori de Il re dei Corrotti. Salta subito all’occhio la prima scelta “drastica” di Bungie, quella di escludere dagli sviluppi narrativi (e non solo) del franchise gli appartenenti alla passata generazione di console. Una decisione rischiosa e che, inevitabilmente, farà guadagnare allo sviluppatore autentiche piogge d’odio e malcontento per un presunto tradimento, ma che a ben vedere proprio nel bene della serie stessa può trovare giustificazione. Il potersi concentrare esclusivamente su hardware di nuova generazione, senza l’incudine sopra la testa di sub-conversioni parziali o comunque impietosamente inferiori alle sorelle maggiori, è una liberazione non da poco per gli sviluppatori americani, liberi di tirare fuori il massimo dai sistemi di gioco più recenti e, proprio per questo, accontentare le platee con un prodotto all’altezza delle aspettative sotto ogni punto di vista.
Un prodotto che, oltre ad offrire una nuova zona accessibile dal pianeta Terra, le Terre Infette, preannuncia grandi cose con una nuova Incursione, un Assalto Inedito e una lunga serie di Imprese aggiuntive. Questo senza dimenticarci gli immancabili aggiornamenti al nostro arsenale bellico (con il gradito ritorno di alcuni gingilli che in tanti avete amato alla follia) e, stando a quanto riferito, l’introduzione di un avamposto social proprio nella nuova area di gioco ricco di sorprese e novità. Sì insomma, di carne al fuoco ce n’è abbastanza. Protagonista indiscusso di questa espansione è Lord Saladin, ultimo Signore del Ferro rimasto in vita nonché unico superstite alla totale distruzione della propria Confraternita per mano dei Caduti, avvenuta anni or sono. Risvegliato proprio da questi ultimi, questo leggendario combattente rappresenta la marcia in più in questa nuova battaglia, resa ancor più pericolosa da una fondamentale scoperta aliena. I membri del famigerato Casato dei Diavoli hanno infatti posato le mani su una tecnologia senziente che risponde al nome di SIVA e che, in estrema semplificazione, può “contagiare” qualsiasi essere vivente, trasformandolo in una sorta di ibrido ultra-potenziato, per poi replicarsi all’infinito.
Nella nostra prova odierna presso il booth di Activision abbiamo potuto finalmente provare una delle modalità più attese dagli amanti del Crogiolo, Supremacy. Annunciata da qualche settimana e già chiaccheratissima, essa richiede ai Guardiani di guadagnare quanti più punti possibile abbattendo i giocatori avversari e raccogliendone il Vessillo (indicato come Crest) per primo. Maggiore il bottino raccolto, maggiore il punteggio finale e la ricompensa: cosa interessante, sarà possibile “rubare” i Vessilli dei nostri compagni di squadra abbattuti, sottraendo in questo modo preziosi punti alla squadra nemica. Il match ha una durata di cinque minuti e, come comprensibile, decreta vincitrice la squadra con un complessivo punti maggiore. Supremacy introduce inoltre un’altra caratteristica a lungo agognata dalla fandom di Bungie, e finalmente introdotta in via ufficiale nel titolo: grazie a I Signori del Ferro potremo creare match privati a squadre all’interno del Crogiolo.
Esattamente come i due a cui abbiamo partecipato qui in gamescom, ambientati rispettivamente nei Giardini Fluttuanti di Pomona Mons e nel frenetico Icarus, nel Languid Sea di Mercurio. I primi rappresentano una sorta di tempio situato su Venere, dove i Vex si recano per riparare i danneggiamenti subiti e ristabilire i propri corpi. Si tratta di una mappa dai forti tratti in comune con The Black Garden, caratterizzata da un’architettura di evidente matrice Vex che non lesina colpi d’occhio generosi ed evocativi – il Pantheon nel cuore della mappa difficilmente non vi distrarrà almeno una volta. Si tratta di una mappa veloce e serrata, che obbliga i Guardiani ad un movimento pressoché costante vista anche la presenza di un paio di punti ad “alta esposizione nemica” (come il ponte centrale che attraversa la cascata) – passaggi che rendono il tutto estremamente più imprevedibile.
Icarus è invece una stazione di stoccaggio aliena appartenente ai Vex, situata stavolta su Mercurio. Una sorta di deposito spaziale creato dagli esseri umani, e proprio per questo caratterizzato da strutture di matrice umanoide che si impilano in uno scenario fatto di metallo lucente. Icarus, a nostro modo di vedere, è la mappa ideal per la nuova modalità Supremacy: le dimensioni contenute, tanto per iniziare, fanno sì che l’azione e il ritmo restino sempre ai massimi livelli. Il suo design circolare obbliga gli sfidanti ad incrociarsi regolarmente, rendendo di fatto davvero serrata la caccia ai Vessilli rilasciati dai Guardiani abbattuti. Esiste anche una “scorciatoia” che taglia la mappa esattamente nel mezzo, anche se in più di qualche occasione (leggasi quelle situazioni di uno contro n, con n grande a piacere) essa si sia rivelata un autentico suicidio.
Ne sentiremo parlare parecchio.
Interessante anche il nuovo assalto, The Wretched Eye, ambientato nel caro vecchio Cosmodromo russo. Un nuovo Arconte Caduto sta mettendo su un enorme esercito sfruttando la minaccia dell’Alveare. I Diavoli si stanno evolvendo sfruttando la tecnologia SIVA, e devono essere neutralizzati prima che prendano il comando dell’intero Cosmodromo. L’obiettivo è semplice: fare una gitarella all’interno di un nido dell’Alveare ospitale come non mai e abbattere definitivamente l’Arconte Caduto, che sfruttando una scienza magica antica controlla una creatura enorme, simile ad un Orco, del tutto soggiogata alla sua volontà. Questo nuovo assalto, l’unico disponibile con I Signori del Ferro (il che, a ben vedere, è un peccato non certo trascurabile, che approfondiremo in sede di recensione), offre un level design interessante, sviluppato lungo la componente verticale e in grado di offrire alcune sezioni labirintiche al cui interno è facile perdere la bussola. La tecnologia SIVA riveste un ruolo fondamentale sia in termini narrativi che di gameplay, laddove dovremo abbattere quattro Nodi (una sorta di enorme fiore meccanico che emana un alone rosa intenso) prima di accedere all’area conclusiva e divertirsi con l’Arconte e annesso animaletto domestico. Un Assalto frenetico e divertente, con alcuni passaggi particolarmente fastidiosi e una risposta nemica, a livello normale, estremamente soddisfacente. Non si tratta certo di una novità trascendentale all’interno del franchise, ma il risultato è comunque convincente.
Questo incontro con I Signori del Ferro, nel complesso, è stato positivo. La nuova espansione di Destiny parte da premesse solide e, stando a quanto visto oggi, ha tutte le carte in regola per ostacolare per parecchio tempo la vita sociale di milioni di giocatori. Il ritorno di feticci tanto attesi dagli aspiranti Guardiani (qualcuno ha detto Aculeo o Gjallarhorn?) rappresenta solo l’aspetto più superficiale, per quanto atteso, di un DLC che si preannuncia corposo e pieno di cose interessanti. A partire dall’Assalto sul Cosmodromo, questo The Wretched Eye, che pur senza introdurre nulla di innovativo riesce a divertire offrendo una sfida bilanciata seppur decisamente in salita, all’interno di uno scenario in costante mutamento che non disdegna la componente verticale. E questo senza dimenticare la nuova modalità Supremacy e la possibilità di dar vita a incontri privati. Con una narrativa accattivante che attinge da una lore in costante crescita, I Signori del Ferro potrebbe davvero fare quel centro perfetto che in tantissimi stanno aspettando da quasi un anno. Una cosa è certa: nei prossimi mesi ne sentiremo parlare parecchio. Quando si dice “battere il ferro finché è caldo” …