Un Destiny rinnovato, non solo nel contenuto.
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Tra le novità aggiunte con l’ultimo aggiornamento, che potete trovare riassunte cliccando qui, una che è passata silenziosamente tra la community di Destiny è la possibilità di disattivare completamente l’HUD di gioco per vivere un’esperienza ancora più immersiva e decisamente meno spensierata. L’interfaccia di gioco è facilmente disattivabile nelle impostazioni del menu principale, sotto la voce Accessibilità: oltre al classico stile di Destiny, si può scegliere il livello di opacità fino a cancellare del tutto gli aiuti sullo schermo. Dopo qualche Assalto Eroico ed un paio di Missioni senza HUD, un po’ si prende l’abitudine e si capisce quanto sia importante l’interfaccia grafica, ma i primi momenti sono assolutamente di perdizione e confusione. Da anni infatti siamo abituati ad avere ogni sorta di indicatore sulle nostre funzioni vitali, sulla ricarica delle abilità e sulla quantità di munizioni residue: l’assenza di questa interfaccia ci priva del nostro sesto senso, ma apre anche a possibilità maggiori, sia ludiche che scenografiche.
L’eliminazione dell’HUD arriva a qualche settimana dallo stesso trattamento applicato a Far Cry Primal, la cui natura ambientale ha aperto ad un gioco completamente nuovo e senza aiuti tecnologici. In Destiny la questione è però diversa, poiché la presenza di abilità in ricarica, la salute e il radar sono elementi essenziali per capire la nostra situazione e decidere se lottare oppure scappare a gambe levate. Si presuppone che Bungie abbia preso una decisione simile per due motivi, guidati sia dalla community che dal passato della società: come prima cosa, una maggiore difficoltà del gioco, che già si presenta arduo in alcune occasioni, ma può sempre diventare una peggiore gatta da pelare; secondariamente, la possibilità di creare sceneggiature basate sull’arte machinima, tutt’altro che sconosciuta a Bungie.
Che si sia in una semplice Pattuglia oppure in un Assalto, l’eliminazione dell’interfaccia è un’esperienza interessante, ma pur sempre brutale: si viene infatti privati di ogni possibile indicatore o scritta precedentemente sullo schermo. Non possiamo verificare il nostro stato vitale, la quantità di munizioni, la ricarica delle abilità, la presenza o meno della Supercaricata oppure semplicemente vedere la solita croce del mirino. Tutto questo scompare in favore di una pulizia completa dello schermo, ora governato dai curatissimi paesaggi e dallo scintillio dell’arma in dotazione. Come se non fosse abbastanza, non rimane nemmeno il sistema di waypoint che normalmente ci conduce durante una Missione: per questo è necessario conoscere a memoria i percorsi già intrapresi, altrimenti ci si perde completamente nell’enormità della mappa.
Tutto è come se i nostri occhi fossero proprio immersi nell’azione del gioco, senza strani visori o rilevatori futuristici in stile Dragon Ball Z. Questo significa che non si vede praticamente nessuna statistica dei nemici, ovvero il loro stato di salute, la presenza di uno scudo al massimo o il loro livello totale, boss compresi. E non azzardatevi nemmeno a perdere per un istante il contatto visivo coi vostri compagni di squadra, poiché anche loro sono come autentici sconosciuti ai vostri occhi: ciò è di una pericolosità immensa nelle attività più complesse, poiché non si può sapere se un amico è vivo o atterrato, non si conosce la posizione del suo Spettro e soprattutto non c’è alcun messaggio di interazione nel caso in cui lo si voglia rianimare.
In sintesi, le uniche scritte visibili sullo schermo saranno quelle relative agli Engrammi e agli oggetti trovati casualmente, oltre a quelle in basso a sinistra che descrivono gli eventi in corso nell’area. Non ci sono ulteriori elementi di disturbo e ciò permette ai vari aspiranti registi internauti di tuffarsi nel mondo dei machinima, che appunto ha visto Bungie come uno dei precursori per un progetto decisamente ambizioso e di successo.
Tornando infatti a parecchi anni fa, precisamente nel 2003, una nuova società americana chiamata Rooster Teeth decise infatti di utilizzare Halo per creare da zero una serie comica nominata Red vs. Blue. A fare da sfondo c’era proprio il titolo di Bungie, utilizzato come motore grafico per plasmare sceneggiatura e dialoghi. Negli anni successivi, grazie allo sviluppo di Halo, all’evoluzione di Bungie ed al grandissimo successo di Rooster Teeth, la modalità Fucina ed il replay hanno permesso di affinare le tecniche machinima per un lavoro molto più “pulito” graficamente, senza elementi di HUD o croci centrali alla schermata.
L’eliminazione dell’interfaccia in Destiny arriva dunque per realizzare anche questo tipo di contenuto, estremamente virale su internet e YouTube, soprattutto visti i fantastici video creati dalla community di Destiny e Bungie. Ovviamente, il punto primario resta il gioco stesso, che vive quasi una vita parallela dove nulla è dato per scontato e il giocatore deve per forza conoscere a memoria gli elementi della mappa, i waypoint della missione e soprattutto le proprie statistiche di Forza, Intelletto e Disciplina per capire quando riutilizzare le abilità a disposizione.
Essendo un’opzione attivabile dal menu principale, è improbabile che l’assenza di HUD diventi una prerogativa in Missioni Giornaliere e Assalti Settimanali, a meno che non venga implementato anche sotto forma di Modificatore, un po’ come avvenuto per il Teschio di Halo. Per coloro che dunque non trovano più alcuna difficoltà nel giocare a Destiny, la disattivazione dell’interfaccia di gioco è sicuramente qualcosa da provare e sperimentare, sia per alzare l’asticella, sia per vantarsi con gli amici che giocano nel modo tradizionale. Ci si lamenta del resto di come i giochi ultimamente siano diventati tutti troppo facili, user-friendly e basati più sul concetto del casual gamer piuttosto che di quello hardcore: puntualmente arriva una mazzata nei denti come Dark Souls 3 a smentire questa teoria, ma deve pur sempre esserci quell’eccezione che conferma la regola.
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