Never Alone (Kisima Ingitchuna)
- Sviluppatore: E-Line Media
- Publisher: E-Line Media
- Sito ufficiale: http://neveralonegame.com/
- Piattaforma: Xbox One (Versione Testata), PS4, PC (Steam)
- Lingua: Testi in italiano
Siamo arrivati ad un punto in cui il confine tra alcune produzioni indie e pro è talmente labile che non si riesce a distinguere quali siano le reali differenze tra le due. Uno di questi casi potrebbe essere proprio Never Alone (Kisima Ingitchuna), il quale si classifica come “indie”, ma alle cui spalle ci sono sviluppatori di una certa esperienza(e si vede…). Never Alone si prefigge l’arduo compito di unire l’entertainment con la storia e la cultura, scegliendo come ambientazione l’Alaska e narrando le leggende di una comunità indigena americana, gli inuit. La protagonista del gioco è Luna, una giovane inuit a cui si aggregherà poco dopo una volpe artica. I due da quel momento vivranno in simbiosi un’avventura resa dura principalmente dalle ostilità climatiche ed ambientali, ai quali si aggiungeranno figure mitologiche e mistiche della cultura indigena. Nel corso dell’avventura, che a livello di gameplay non è altro che un platform/rompicapo, ci sono dei mini documentari (che fungono da intermezzo) in cui persone reali della comunità indigena dell’Alaska ci raccontano aneddoti e leggende della loro cultura e dell’ambiente ostile in cui vivono da secoli.
Sulla carta, questa combinazione di elementi (videogioco/documentario) sembra funzionare, ed inizialmente risulta piacevole approfondire quanto abbiamo appena visto o giocato. Purtroppo dopo i primi 3/4 video ci renderemo conto che questi passeranno dall’essere piacevoli approfondimenti al diventare vere e proprie “interruzioni” di un ritmo di gioco che ha già i suoi problemi (badate bene, è facoltativo vederli nel corso del gioco, e volendo si possono guardare anche dal menu’ principale man mano che verranno sbloccati).
Per sopravvivere i due protagonisti dovranno aiutarsi a vicenda, sfruttando ognuno le proprie caratteristiche. Noi potremo passare da un personaggio all’altro in qualsiasi momento o in alternativa possiamo scegliere di giocarlo anche in due in locale, scelta che di sicuro renderà meno snervante quest’avventura. Infatti gli enigmi sono perlopiù di carattere ambientale e consistono nel correre, saltare di qua, arrampicarsi, ripararsi dal vento, e passare di là per poter poi finalmente raggiungere quel posto lì; cose sin troppo semplici ma che diventano addirittura frustranti quando non si ha la piena padronanza dei personaggi, e vari difetti tecnici inficiano la giocabilità complessiva. Ma a questo si potrebbe anche chiudere un occhio se solo ci fosse una trama appassionante… Quella che abbiamo è una storia che non decolla mai, un accompagnamento musicale sin troppo “d’atmosfera” e personaggi senza spessore alcuno. La voglia di creare un gioco profondo è evidente, ma sotto la punta dell’iceberg, purtroppo non c’è molto di più…
Un gioco bello da vedere e stilisticamente particolare, con un concept in parte azzeccato, ma che a causa di un gameplay noioso ed una trama ancor meno coinvolgente, rischierà persino di farvi perdere l’interesse di scoprire come va a finire. Per utilizzare una sorta di metafora, Never Alone è un po’ come l’Alaska: affascinante a prima vista, ma nella sostanza una landa fredda e piatta… (seppur non ci siamo mai stati ndr)
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