Dissidia Final Fantasy NT
Editoriale 15 Feb 2018

Dissidia Final Fantasy NT, l’anti-picchiaduro

La saga di Dissidia ha radici profonde, che sono nate e cresciute principalmente su PlayStation Portable ed evolutasi poi sulle console più tradizionali. Il team di Ichiro Hazama ha voluto realizzare qualcosa che andasse oltre il classico concetto di picchiaduro, un’opera che entrasse nel cuore dei fan e che portasse una sostanziale novità in un genere che è da sempre un po’ restio all’innovazione radicale. Qualche accenno di questa grande passione l’abbiamo avuta durante l’intervista ad Hazama-San, in occasione della scorsa GamesWeek di Milano, ma la conferma è arrivata solamente qualche settimana fa, quando l’ultima incarnazione di questo strano ibrido fra un fighting game ed un gioco di ruolo è finalmente arrivato sulle nostre console (come si evince dalla nostra recensione).

Avvisiamo subito i puristi del genere: Dissidia vi farà storcere il naso, perché scardina tutti i classici canoni sui quali i picchiaduro hanno poggiato per anni. Il lavoro di Square Enix ricorda molto da vicino i brawler per cui Bandai Namco è famosa, come le serie di Naruto, One Piece e Dragon Ball Xenoverse. A contribuire in questa direzione è stato proprio il Team Ninja, che ha un know-how decisamente importante nel settore e non solo (Ninja Gaiden e Dead or Alive, per citare due delle sue serie più celebri).

Dissidia Final Fantasy NT

Insomma, se siete abituati a tenere i piedi per terra come in Street Fighter sarete sconvolti dalle grandi arene in tre dimensioni, dalla possibilità di fare salti incredibili e a volte anche di volare. Non stupisce la scelta del team di sviluppo di voler puntare ad un pubblico più ampio possibile: a differenza di Tekken 7 o di Street Fighter V: Arcade Edition, Dissidia è stato studiato per essere padroneggiato con estrema facilità, con combo più accessibili, un movimento più ampio e rapido, e possibilità di effettuare contromosse in maniera semplice e poco punitiva. La intrinseca accessibilità di Dissidia finisce però per portare il titolo di Square Enix un gradino sotto i “grandi nomi” del picchiaduro internazionale sul piano della competitività e della precisione dell’azione.

Questo non significa che Dissidia Final Fantasy NT non sia un gioco divertente, anzi. La possibilità di utilizzare ben ventotto personaggi tratti dal più splendente pantheon di Final Fantasy ha un fascino incredibile, come anche quello di poter affrontare squadre di amici in spettacolari battaglie aeree e terrestri. Nonostante la paura che Dissidia potesse trasformarsi in un campo di battaglia pieno di buffoni e nerf, Team Ninja è riuscito a creare un titolo abbastanza bilanciato, interessante da scoprire e approfondire. L’interfaccia del gioco ricorda un po’ quelli che sono i giochi di ruolo moderni, o, sotto un certo punto di vista, anche i MOBA più gettonati del momento.

Team Ninja è riuscito a creare un titolo abbastanza bilanciato, interessante da scoprire e approfondire

Le meccaniche da brawler puro sono comunque ben incastrate e amalgamate nel sistema di gioco: a differenza di picchiaduro più classici come Mortal Kombat o Street Fighter, in Dissidia c’è la possibilità di accumulare una grossa quantità di danni potenziali con attacchi brevi e rapidi, che non verranno convertiti in danni reali fino a quando non colpiremo l’avversario con un colpo più lento e pesante. Questa particolarità (basata sui Bravery Point) rende il titolo più profondo e articolato di, ad esempio, un Dragon Ball Xenoverse, e aggiunge un gradino più alto alla curva d’apprendimento del gioco. Tuttavia, l’obiettivo di Hazama-San e del suo team è riuscito solo per metà: è vero che Dissidia ha un appeal diverso rispetto a tutti gli altri esponenti del genere, ma è altrettanto vero che questa particolarità è sia il suo punto di forza che il suo punto debole. 

Perché è palese che questo titolo attira come falene alla fiamma i fan (vecchi e nuovi) della serie di Final Fantasy, attratti da una grafica accattivante e da un gioco che promette di portare tutti gli eroi della saga a scontrarsi (anche grazie ad una trama abbastanza interessante) come in un film degli Avengers. Tuttavia il discorso cambia quando Dissidia si trova a dover far breccia nel cuore degli appassionati dei picchiaduro moderni. Il solo fatto di trovarsi con ben sei lottatori in campo lascerà basiti tutti gli amanti dei fighting game old-school, che dovranno vedersela con una gestione di skill e “classi” abbastanza complessa, oltre che ad essere praticamente impossibilitati a concentrarsi su un avversario in particolare. Gli attacchi arriveranno praticamente da tutti i fronti, e l’abilità analogica del singolo giocatore nel concatenare combo sarà spesso annullata dalle skill di un particolare personaggio, magari un heavy hitter o un supporto. Insomma, ci sono variabili che sfuggono al controllo del giocatore singolo ma che possono essere gestite dalla squadra: in un certo senso Dissidia Final Fantasy NT è un vero e proprio anti-picchiaduro, un gioco di combattimenti che vuole essere qualcosa di più rispetto al più classico ed “egoistico” 1VS1 di Street Fighter o di Injustice.

Probabilmente non è un titolo adatto a chi non vive d’altro che d’aria e combo, ma il fascino dell’ultimo lavoro di Hazama-San è innegabile: è ancora presto per sapere se Dissidia avrà un futuro negli eSport, data la sua natura di brawler, e molto dipenderà dalla reazione dei giocatori stessi. Tuttavia il titolo di Square Enix ha tutte le carte in regola per crescere fuori dalla colossale ombra di Final Fantasy, e anche fuori dal “cerchio sacro” dei picchiaduro tradizionali. Se Dissidia riuscirà a far suo quello spazio ibrido nel cuore dei giocatori, il risultato sarà indubbiamente spettacolare.

Commenti