Los Angeles – Quello dei giochi di ruolo è un mondo abbastanza strano. Passano anni interi in cui si assiste all’uscita di giochi fotocopia senza né cuore né mordente e poi, senza nemmeno rendersene conto, giungono momenti in cui il mercato viene subissato di prodotti di qualità, di perle talmente rare e preziose che si fa fatica a pensare siano disponibili tutte contemporaneamente, lasciandoci con l’imbarazzo della scelta.
[adinserter block=”1″]
Divinity: Original Sin è il perfetto esempio di quanto detto poche righe sopra: uscito in sordina il 30 Giugno 2014, in una calda giornata di estate in cui il mondo guardava ancora al deludente E3 appena conclusosi, dopo una campagna kickstarter di successo che aveva contribuito a coprire parte delle spese necessarie alla produzione, è riuscito a scuotere il mondo dei gdr su pc come pochi suoi altri illustri predecessori ritagliandosi in pochissimo tempo una fetta di mercato considerevole e facendo gioire gli aficionados sia della saga che degli rpg tutti. Unici nei a minare un successo unanime e planetario l’esclusività per il Pc e la mancata localizzazione, da parte dei ragazzi di Larian, in lingue differenti dall’inglese.
A distanza di quasi un anno abbiamo potuto provare, in quel di Los Angeles, una versione quasi definitiva della Enhanced Edition, versione riveduta, ottimizzata e corretta di Divinity: Original Sin che, in ottemperanza alle molteplici richieste della fanbase, vedrà la stessa giungere (debitamente localizzata) sia su PC che sulle console di nuova generazione.
Immutato, ovviamente, l’impianto grafico: sulla scia dei vari Ultima 7 e Diablo III, si assiste ad un gioco di ruolo con visuale isometrica che ci permetterà, nel caso di Divinity: Original Sin, di affrontare le minacce del mondo di Rivellion anche in cooperativa, che si parli di Online o split screen: offline. Questa la prima grande novità del lavoro dei Larian Studios: per la prima volta in ambito console sarà infatti possibile far interagire due distinti personaggi nello stesso gioco di ruolo permettendo però a ciascuno dei due di seguire la propria linea narrativa e di perseguire obiettivi differenti in parti del mondo di gioco distinte: nell’economia del gioco tutto ciò sarà anche funzionale alla risoluzione di enigmi, altresì irrisolvibili, i cui pezzi sono dislocati in sezioni di mappa completamente differenti.
Il sistema di controllo si presenta invece mutato per meglio adattarsi al controllo mediante pad e preparare dunque nel migliore dei modi lo sbarco su console: novità interessante riguarda la selezione radiale che ci permetterà, contestualmente al movimento, di selezionare mediante la pressione dell’analogico destro, una intera area di gioco da esaminare così da lenire sensibilmente le limitazioni indotte dalla mancanza di mouse e tastiera. Parimenti il combat system è stato riprogettato da zero in modo da garantire, per quanto possibile, un facile accesso alle tantissime opzioni di approccio ai nemici presenti nel gioco originale: l’utilizzo dei tasti dorsali ci fornirà accesso a menù contestuali mediante i quali potremmo infatti scegliere l’attacco (magico o di mischia che sia) più appropriato al nemico di turno. Alcuni combattimenti, parimenti a quanto visto in Pillars of Eternity, potranno essere evitati mediante l’uso dell’arte oratoria (e, ovviamente dopo attenta valutazione delle skills dedicate), trasformando aree ostili in zone franche da esplorare senza problemi di sorta.
Gli stili di combattimento varieranno inoltre a seconda del personaggio da noi selezionato e anche da nemico a nemico, rendendo dunque necessaria una accurata pianificazione strategica delle azioni da compiere al fine di aver ragione dello stesso; spicca inoltre l’interattività con i fondali di gioco: la presenza di un nemico all’interno di una pozza di olio o nel letto di un fiume ci renderà possibile avvalerci degli effetti aggiuntivi di un attacco fuoco o, rispettivamente, elettricità.
Tra le aggiunte minori, spicca la parziale ri-progettazione del sistema di crafting e l’inserimento di tutta una nuova serie di quest e di aree aggiuntive del mondo di gioco, in modo da rendere appetibile l’acquisto anche a coloro che abbiano già giocato il gioco base su pc. I ragazzi di Larian, interrogati a riguardo, ci hanno comunque comunicato che all’uscita del gioco su console (prevista per fine 2015), verrà rilasciata una mega-patch completamente gratuita per aggiornare anche la versione PC e per fornire ai loro primi sostenitori l’esperienza di gioco definitiva senza far sborsare un solo euro.
L’arrivo di Divinity: Original Sin su console rappresenta il coronamento di un progetto ambizioso divenuto grande realtà, l’ultimo tassello attestante la crescita di una software house che, da piccola meteora, è diventata una solida realtà capace di realizzare un gioco di ruolo che nulla ha da invidiare a “parenti” più blasonati in quanto a profondità, immediatezza e perfezione realizzativa. Un must have che ci terrà compagnia durante le vacanze di Natale.
ARVE Error: id and provider shortcodes attributes are mandatory for old shortcodes. It is recommended to switch to new shortcodes that need only url
Commenti