Nel bel mezzo del cammin di nostra vita… No, wait…
Una strana ragazza che compare dal nulla. Un potente demone che è riuscito a mettere le mani sull’economia mondiale. Un vecchio debito di parentela, ed una vendetta che aspetta ancora di essere servita a chi di dovere. Dante, è tornato.
Lo ameranno: i fans della serie targata Capcom e gli amanti degli action game frenetici.
Lo odieranno: coloro a cui il cambio radicale del protagonista non è andato tanto a genio.
E’ simile a: tutti i titoli della saga di Devil May Cry obviously.
Titolo: DMC – Devil May Cry
Piattaforma: Playstation 3, Xbox 360, Pc
Sviluppatore: Ninja Theory
Publisher: Capcom
Giocatori: 1
Online: N.D.
Lingua: Italiano (Testi / Parlato)
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STORYBOARD
Nel mondo degli umani, Mundus, un astuto demone, è riuscito tramite non si sa quale assurda strategia, ad ottenere il controllo dell’economia mondiale. Sazio del proprio successo, non riesce però a goderselo pienamente, perché nel suo curriculum da demone di alto lignaggio c’è una piccola macchia che ne mina la perfezione: il figlio del traditore Sparda, un bimbetto insulso ed insignificante che è ancora vivo e che deve essere eliminato come tutti i suoi parenti traditori.
Ma molto tempo è trascorso da quando Mundus ha ucciso la madre di Dante strappandole il cuore, e da quando ha incatenato suo padre per l’eternità. Dante non è più il bambino che giocava con suo fratello nei corridoi della propria casa, ed inoltre è un Nefilim, una creatura ibrida generata dall’unione di un demone e di un angelo, ovvero la principale ragione per cui costituisce un pericolo ancora maggiore.
La città è ormai piena di spie e di strane telecamere, ed i demoni sono quindi riusciti a scovare dove il nostro eroe dorme il meritato riposo del guerriero (ehm… si… più o meno qualcosa del genere…). Ma per sua fortuna, Kat, una strana ragazza uscita fuori dal nulla, lo mette all’erta poco prima dell’inevitabile. Un enorme demone cacciatore infatti, sta per arrivare da lui per trascinarlo nel Limbo, ed a prima vista, oltre a non avere decisamente un aspetto affascinante, di sicuro sembrerebbe non avere intenzioni amichevoli.
Da qui, la storia va in crescendo. Grazie a Kat, Dante incontra Virgil, capo dell’Ordine, una specie di organizzazione segreta votata al voler smascherare i demoni che si nascondono sulla terra, e che si rivela essere il suo ritrovato fratello, di cui in qualche modo aveva perso memoria. I due quindi collaborano per abbattere il dominio di Mundus, e conquistare quindi l’agognata libertà.
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GAMEPLAY
Siamo sinceri, quando è saltato fuori questo nuovo capitolo di Devil May Cry, e tutti si sono accorti che il protagonista non era quello che conoscevano, i più affezionati al brand (e forse anche qualcuno in più) hanno storto sicuramente il naso. Il vecchio Dante era, anzi è, un concentrato di tamarraggine misto ad una dose eccessiva di arroganza ed una altrettanto copiosa di superbia; ma nel complesso, oltre a dimostrarsi sborone come non mai, risultava decisamente simpatico. Il nuovo Dante invece, ostenta in primis un’eccessiva antipatia che trova la sua genesi proprio a livello epiteliale, e sussiste al gioco solo grazie allo splendido lavoro fatto dai ragazzi britannici della Ninja Theory, che hanno creato un titolo decisamente divertente e spettacolare. Memori dei loro precedenti successi con Heavenly Sword e con Enslaved: Odyssey to the West (titolo forse passato un po’ in sordina, ma che potrebbe essere considerato decisamente un piccolo capolavoro), i ninja di Cambridge hanno preso in mano le redini di una saga di culto della storia del videogames, e ne hanno proseguito sapientemente le gesta. Inutile dire quindi che siamo di fronte ad un action game davvero poderoso, che vi farà consumare stick e grilletti sui vostri pad grazie all’esplosiva dinamicità dei combattimenti. Ed è proprio dalla parte bellica del titolo che andremo a cominciare, dando così uno sguardo all’arsenale a disposizione del nostro pseudo-nuovo protagonista.
La spada Rebellion e le pistole Ebony ed Ivory, sono le armi che accompagneranno la nostra avventura. E’ chiaro che la prima è colei che useremo per portare a segno gli attacchi corpo a corpo, mentre le seconde si occuperanno degli attacchi a distanza. Ma queste non sono le sole risorse a nostra disposizione, e durante le missioni del gioco, potremo avere accesso ad altre armi di genere leggermente differente. A tal proposito, è corretto dire che, oltre all’esistenza ed all’interazione nel mondo “reale” (nella trama del titolo) tra Angeli e Demoni, è possibile trovare le loro rispettive “incarnazioni” anche nell’arsenale di Dante, che ha così a disposizione sia armi di tipo demoniaco che di origine angelica (come per esempio l’ascia demoniaca Arbiter e la falce angelica Osiris). Queste, una volta acquisite, potranno essere combinate in attacchi potenti e veloci, creando combo di attacco inarrestabili e di una spettacolarità quasi inaudita. E’ chiaro che affrontando tipi differenti di nemici, si dovranno anche mettere in pratica strategie differenti, perché il semplice “premere ripetutamente pulsanti a caso” potrebbe non far raggiungere l’obiettivo. Giusto per farvi un esempio, è molto spesso necessario eliminare le difese di un nemico dotato di scudo prima di poterlo uccidere, e questo può essere fatto strappandoglielo via tramite il Richiamo demoniaco di Ophion, la frusta demonica che verrà sbloccata una volta ottenute l’ascia Arbiter; oppure se combattete contro una Strega, prima di attaccarla frontalmente sarà necessario usare l’attacco diretto di Aquila per eliminarne la barriera protettiva.
Altro punto di forza negli attacchi di Dante, è ovviamente il Devil Trigger, che come nelle passate “edizioni”, è una sorta di trasformazione demoniaca in cui il nostro eroe può effettuare attacchi ancora più devastanti grazie alla relativa energia a disposizione. Avrete di che divertirvi quindi, e non possiamo far altro che affermare che il rischio che DMC vi regali un mucchio di ore di sano e puro divertimento, è decisamente molto alto. Tempistica poi che sale ulteriormente una volta portato a termine il gioco per la prima volta. Completando i venti capitoli a qualsiasi difficoltà, si sbloccherà la modalità Figlio di Sparda, dove nel gioco si dovrà una nuova configurazione delle ondate di nemici presenti nei livelli, che saranno ovviamente più difficili ed ostici da sconfiggere. Terminando poi la modalità Figlio di Sparda, sbloccherete invece le modalità Dante deve morire! e Paradiso o Inferno, dove nella prima, affronterete i nemici più potenti con ondate ancora maggiori di nemici, mentre nella seconda sia i nemici che Dante moriranno al primo colpo subito. Pensate sia finita qui? Ed invece no, perché portando a termine la modalità Paradiso o Inferno, sbloccherete la Inferno e Inferno, dove Dante morirà sempre appena subito un colpo, ma in compenso i nemici avranno una normale quantità di vita. Come avrete capito quindi, la rigiocabilità è quasi imposta, a patto sempre che siate abbastanza bravi, avventati e pazzi da affrontare queste difficoltà superiori.
Lo sviluppo del personaggio rimane principalmente come nei precedenti capitoli, e quindi con i classici orbs rossi che possono essere raccolti e spesi per comprare upgrade ed oggetti consumabili. L’unica aggiunta sembra essere quella relativa alle abilità, che possono essere acquisite e sbloccate tramite l’uso di alcuni punti potenziamento, che Dante guadagna durante i combattimenti se riesce a riempire correttamente l’apposita barra.
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GRAPHICS & SOUND
Il comparto grafico del titolo è sicuramente di alto livello, come del resto ci si aspettava da Ninja Theory dopo i titoli che vi abbiamo precedentemente citato. DMC sfrutta quindi abilmente l’Unreal Engine, riuscendo a mostrare ai giocatori delle ambientazioni fenomenali ed a tratti al limite del realistico, impreziosite da soggetti poligonali ben fatti e dalle movenze prettamente precise. La dicitura “a tratti” però, non viene detta a caso, e questo perché sfortunatamente, nonostante in alcuni punti la realizzazione dei dettagli, il livello qualitativo degli ambienti e la dinamica delle scene siano veramente impressionanti, non si riesce a mantenere costantemente sempre lo stesso livello di perfezione. Ad usare l’Unreal Engine inoltre, come si sa, son sempre gioie e dolori, e se da un lato i risultati estetici si vedono nitidamente, dall’altro si deve anche dire che a volte per vederli nitidi è necessario aspettare qualche secondo in più. Come fu per Gears of War o per Bulletstorm per esempio, il caricamento delle textures a volte subisce dei ritardi, e può succedere che giunga a compimento a scena quasi terminata.
Il comparto sonoro invece fila liscio come l’olio. Il doppiaggio in lingua italiana riesce sicuramente a far gustare e comprendere meglio la trama, ma una nota di merito va sicuramente alla colonna sonora, che risulta essere decisamente in tema e perfettamente abbinata alle scene ed al proseguire del gioco. Per chi fosse stato travolto irrimediabilmente da questo strano genere musicale di sottofondo, e volesse avere alcune informazioni in più, possiamo dire che tale collezione di pezzi musicali, è stata affidata ai Combichrist, un gruppo norvegese di aggrotech con a capo il cantante Andy LaPlegua (autore tra l’altro di quasi tutti i testi).
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IN CONCLUSIONE
Tirando le somme di questo nuovo Devil May Cry, ci sono un paio di quesiti che sarebbe giusto farsi. DMC è all’altezza della saga di Devil May Cry? Si, decisamente, il lavoro svolto da Ninja Theory non ha nulla da invidiare a quello svolto dai suoi predecessori, e la realizzazione a volte potrebbe anche superare l’originale. Il nuovo protagonista è un buon sostituto per il nostro vecchio Dante? Ni, sebbene all’inizio il nuovo Dante instilli un vago senso di antipatia, col passare degli avvenimenti della trama comincia a risaltare sempre di più il suo lato umano, rendendo se non simpatico, quantomeno sopportabile.
I vari livelli di difficoltà offrono sicuramente una sfida sempre maggiore al giocatore, il che significa avere una rigiocabilità medio/alta (medio perché a volte l’eccessiva difficoltà può far desistere i giocatori meno esperti). In ogni caso però, il titolo offre parecchie ore di divertimento, che in gioco non dotato di comparto multiplayer online è già di per se una gran cosa.
La trama è piuttosto semplice in fin dei conti, ed in alcuni frangenti anche vagamente prevedibile, ma ciò non ne preclude l’essere anche accattivante ed altamente godibile. Qualche appunto da segnare per la parte grafica, incluso forse l’esagerazione nell’usare colori eccessivamente accesi in alcune sezioni di gioco ed una telecamera poco attenta, ma praticamente quasi nulla visto il risultato finale che ha raggiunto le nostre console.
Ma so che, in fondo in fondo, quello che interessa maggiormente tutti voi è l’ultima domanda, quella nascosta e di cui tutti hanno paura di chiedere… DMC vale veramente l’acquisto? Ogni dannatissimo centesimo. Che siate fans o meno della saga, se il genere non vi dispiace, non sarete minimamente delusi. Keep calm and SSS!!!
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