Doom Eternal ancient gods
28 Ott 2020

Doom Eternal: The Ancient Gods Part 1 – Recensione

Qualcuno ha definito il Doom Slayer un personaggio “carismatico”. Certo, è difficile pensare che un armadio alto due metri, che non spiccica mai parola e che, sostanzialmente, è una macchina di morte che cammina possa rientrare nella definizione di “carismatico”. Eppure è così, ve lo assicuro. Il personaggio principale della serie di id Software buca lo schermo (e il cuore dei demoni che affronta). Non stupisce infatti che DOOM Eternal sia stato così apprezzato da pubblico e critica, nonostante parecchi elementi da “more of the same” facciano capolino dal reboot della saga avvenuto nel 2016.

Ora il nostro nerboruto cacciatore di demoni è tornato per un’altra avventura, l’espansione The Ancient Gods Part 1, per permetterci di riprendere in mano la doppietta per seminare terrore fra le creature infernali. E così, lucidando la skill arrugginita dopo qualche mese di astinenza da DOOM Eternal, ho deciso di rimettermi in marcia con lo Slayer per affrontare gli dei antichi. Ed è andata alla grande, direi.

Ma cos’è The Ancient Gods Part 1? Beh, sostanzialmente, la prima parte di una nuova mini-campagna single player della ruota di circa 4/5 ore che ci mette nuovamente nei panni del nostro amato Doomguy e che accelera sensibilmente tutti quello che abbiamo già visto nel gioco principale. La nuova espansione è praticamente un upgrade sia nella difficoltà che nel ritmo di gioco di DOOM Eternal, con nuovi nemici, nuove sfide e tanta (ma tanta) frenesia. 

Doom Eternal the ancient gods

È passato pochissimo tempo da quando il nostro Slayer ha brutalmente massacrato la Khan Maykr e ridotto in poltiglia la sua icona del peccato. I demoni sono oramai senza controllo e stanno letteralmente invadendo diverse dimensioni, compreso il pianete delle Sentinelle della Notte, oramai corrotto e in preda al caos. Per cercare di fermare questa invasione indiscriminata, il Doomguy viene mandato alla ricerca del Serafino, una creatura circondata da un’aura di misticismo e mistero che si dice possa convincere il Padre a fare ritorno sul suo trono celeste. La trama di Doom Eternal: The Ancient Gods Part 1 è un po’ tutta qui: giustificazioni più o meno credibili per mettere in mano più armi possibili allo Slayer per permettergli di massacrare un numero di entità demoniache davvero imbarazzante. 

Ve lo dico subito, senza mezzi termini: The Ancient Gods Part 1 è un vero e proprio “allungamento” della campagna principale, sia dal lato narrativo (con cutscene realizzate addirittura meglio di quelle della storia di Eternal) che da quello del gameplay vero e proprio. Sì, perché la nuova espansione ci mette immediatamente di fronte a una sfida a difficoltà elevata, con una quantità di nemici a schermo pazzesca e nuovi tipi di demoni. La più odiosa è sicuramente la torretta, che si rivela più un fastidio petulante che non una vera sfida; questa maledetta creatura generata dall’inferno vi sparerà a distanza non appena ne avrà l’occasione, ma se risponderete al fuoco (o vi avvicinerete troppo) si rintanerà nella sua torre. Moltissime imprecazioni vi costringeranno ad abbattere questo fastidiosissimo nemico prima di tutto il resto, portandoci a morire un numero di volte maggiore rispetto al passato. Arrivano anche i demoni potenziati, una versione più resistente e forte dei demoni comuni; i Maykr elitari, resistenti agli attacchi; conclude il cerchio un nuovo tipo di spettro che si mette a “possedere” i nemici rendendoli ancora più infimi e bastardi. Inutile dirvi che bisogna (nuovamente) scalare le priorità delle kill e accoppare questi maledetti generatori di imprecazioni prima che si mettano ad acchiappare un altro ospite. 

Un upgrade sia nella difficoltà che nel ritmo di gioco

In caso non l’abbiate ancora capito, The Elder Gods Part 1 è dannatamente difficile. Fin troppo, specie considerano il fatto che le arene di combattimento sembrano essere state ridotte di dimensioni, costringendomi a ripensare la strategia di combattimento più e più volte per cercare di sopperire alla metratura della mappa. Non so voi, ma è difficile scappare da un grosso cyberdemone se sei intrappolato in un monolocale, pertanto bisogna ingegnarsi più e più volte per sfruttare le nuove dinamiche offerte dall’ambiente circostante. Preparatevi quindi ad allenare i riflessi, perché ne avrete bisogno per riuscire a passare attraverso le tre ambientazioni di questo DLC: la sommersa struttura dell’UAC nell’Atlantico, la lussureggiante Selva di Urdak e le oscenamente terrificanti Paludi del Sangue. Le ambientazioni sono decisamente curate (anche se a volte è presente qualche piccola caduta di stile che invece non ho riscontrato nel gioco originale) e gli scontri non vi daranno tregua fino alla fine. Insomma, in tutto e per tutto quella offerta da The Elder Gods Part 1 è un’esperienza frenetica, adrenalinica e in puro stile Doom. 

Ottimo anche il comparto sonoro, ma d’altronde non mi sarei aspettato altrimenti da Andrew Hulshult e David Levy, che hanno ripreso le sonorità di Mick Gordon per cercare di dare continuità alla sua eredità in questo nuovo capitolo di Doom Eternal. E le sezioni puzzle? Beh, sono tornate anche esse, anche se mi è sembrato di vedere l’ago della bilancia pendere molto di più sui combattimenti che non sull’esplorazione e la risoluzione dei puzzle ambientali. Forse id Software voleva puntare ancora di più su quello che è il punto di forza di Doom Eternal per dare ai giocatori un “more of the same” che mettesse veramente alla prova le loro abilità negli shooter. E, credetemi, ci sono riusciti. Preparatevi a morire, perché The Ancient Gods non sarà il Dark Souls degli sparatutto ma ci va maledettamente vicino. 

Conclusioni

Non so dirvi se le ore in compagnia di questa versione sotto steroidi di Doom Eternal mi abbiano fatto bene o no; di sicuro mi sono divertito e la mia skill è migliorata, ma potrei aver perso qualche neurone, il quale è finito inevitabilmente fritto dall’eccessiva frenesia e dai ritmi di gioco alienanti e velocissimi. Scherzi a parte, The Ancient Gods Part 1 fa tutto quello che ci si aspetterebbe da un’espansione di Doom Eternal: nuovi nemici, una sfida più grande in un pacchetto “more of the same” condito dalla classica ultraviolenza tipica dello sparatutto di id Software.

Mi ha convinto un po’ meno l’eccessiva difficoltà, dovuta anche allo spazio ridotto delle arene di combattimento, che mi ha portato a conoscere a memoria l’intero calendario gregoriano in sacrileghe invocazioni. Detto questo, se volete ancora farvi lacrimare gli occhi per cinque ore perché non potete chiuderli e perdervi un solo secondo di azione in Doom, The Ancient Gods Part 1 è proprio quello che fa per voi.

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