E mentre gli appassionati dell’intramontabile saga delle Sette Sfere del Drago ancora si stanno dando mazzate su Dragon Ball Xenoverse 2, che tra le altre cose debutterà con nuove funzionalità anche su Nintendo Switch il prossimo 21 settembre, ecco che Bandai Namco Entertainment mette a disposizione ad un gruppo selezionato di appassionati la Beta di Dragon Ball FighterZ. Sviluppato dai ragazzi di Arc System Works il gioco, neanche a dirlo, vi metterà nei panni dei fantastici guerrieri Z riportando in un certo senso la saga sui binari del classico picchiaduro 2D/3D. Annunciata qualche tempo fa e poi posticipata a settembre, la closed beta ci ha consentito di capire che tipo di esperienza ci attende a febbraio 2018, dandoci inoltre informazioni abbastanza dettagliate relative al gameplay, all’infrastruttura online e allo studiato sistema di combattimento che animerà le scene. Prima di partire con le nostre impressioni una cosa vogliamo dirvela: che siate o meno appassionati del brand, Dragon Ball FighterZ promette davvero bene!
La nostra prova è iniziata senza troppe difficoltà, con un codice per PlayStation 4 che ci ha fornito Bandai Namco Entertainment Europe: quello che ci siamo ritrovati di fronte è un assaggio vero e proprio prima della portata principale del prossimo anno. La sessione di Beta, esclusivamente multiplayer, si è tenuta nelle giornate di sabato e domenica, a cui siamo riusciti a partecipare senza troppi problemi, nonostante qualche intervento tecnico necessario ai fini della stabilità dei server di gioco.
Al primo avvio bisogna scegliere l’area geografica e la nazione in cui gettarsi nella mischia, ovvero una stanza che può contenere fino ad un massimo di 64 giocatori. In sostanza parliamo della lobby dove poter muovere il nostro avatar, uno dei personaggi di Dragon Ball FighterZ selezionabile tra i disponibili e con le fattezze Super Deformed (o per i più giappofili, in versione chibi). Sarà possibile spostarsi in lungo e in largo per tutta l’arena e interagire nel “piccolo” mondo di gioco al fine di ricercare le partite, in modo del tutto casuale, ed iniziare a darle di santa ragione (nella beta erano accessibili solo l’arena e la modalità replay).
L’approccio iniziale ci è sembrato abbastanza “traumatico” e non siamo riusciti a capire come prepararci all’incontro una volta associati ad un avversario, vista anche l’assenza di un elenco comandi e di un tutorial che facesse muovere i primi passi. Ma è tutto fondamentalmente normale ed è per questa ragione che la parola “traumatico” l’abbiamo virgolettata. Spieghiamoci meglio: al primo incontro Dragon Ball FighterZ vi sembrerà un picchiaduro molto complesso e che, forse, tre personaggi sono troppi da dover utilizzare. Vi basteranno pochi scontri per rendervi conto di quanto il titolo sia invece immediato, di facile apprendimento e con una formula che, per il momento, funziona egregiamente. Il sistema 3 contro 3 è in qualche modo simile al genere di picchiaduro alla Marvel vs Capcom, anche se non è propriamente corretto definirlo come tale.
Dragon Ball FighterZ offre tante varianti di approccio alla lotta
Qui dipende tutto dal tipo di approccio alla lotta e alla strategia che vuole mettere in campo il giocatore stesso. Ogni combattente ha il suo stile e le proprie peculiari caratteristiche: personaggi come Future Trunks e l’Androide N. 16, ad esempio, sono molto più forti se usati per combattimenti ravvicinati, mentre guerrieri come Vegeta e Freezer possono attaccare da più fronti preferendo approcci con tecniche a distanza. Insomma, creare una squadra adatta alle vostre abilità vi rende davvero insuperabili. Dragon Ball FigherZ richiama un pochino il suo fratello minore, sviluppato sempre da Arc System Works, e che ha debuttato su 3DS circa due anni fa: Dragon Ball Extreme Butoden. In questo titolo durante i combattimenti, anche se in modo più grossolano, si potevano richiamare degli “Striker”, ovvero degli assistenti di lotta. In questa nuova iterazione, invece, possiamo scegliere se intercambiare i personaggi durante la battaglia oppure utilizzarne uno e adoperare il resto del team “semplicemente” come striker: per esempio, potreste usare Goku come personaggio principale ed i vostri membri della squadra come supporto (farsi lanciare un Senzu da Crilin può essere fondamentale se si è particolarmente fiacchi), a patto che siate dannatamente forti. Praticamente Dragon Ball FighterZ offre tante varianti di approccio alla lotta, facendovi rimanere a bocca aperta perché saprà sempre come stupirvi.
[metaslider id=172949]
Parlando strettamente del comparto multiplayer, quello su cui si focalizza questa beta al fine di testare la stabilità dei server per la release finale, ne abbiamo avuto una buona impressione. C’è da dire che all’inizio abbiamo trovato diverse difficoltà a collegarci ad una partita nonostante fossimo sotto fibra ottica, soprattutto nelle lobby italiane. È bastata una semplice ora di gioco per permettere agli addetti ai lavori di migliorare l’abbinamento tra i giocatori. Gli scontri, a parte qualche raro caso in cui si sono presentati dei ritardi nel frame di connessione (che è visibile in ogni momento nella parte superiore dello schermo durante lo scontro), sono sempre stati fluidissimi e a volte massacranti per le nostre povere dita che cercavano di smanacciare alla meno peggio per non finire al tappeto. Come dicevamo poc’anzi, ci è bastato davvero pochissimo tempo per entrare nell’ottica degli incontri e capovolgere le sorti, magari dopo esserci curati con un fagiolo magico.
Le sensazioni, pad alla mano, come abbiamo avuto modo già di raccontarvi in diverse occasioni, sono ottime: ci si sente immedesimati in un vero episodio dell’Anime, sia dal punto di vista del design dei combattenti che di quello delle arene, con un sistema di combattimento veloce, reattivo e che non lascia niente al caso, ove ogni mossa è studiata nei minimi particolari. Per gestire tutto questo occorre una certa cura dei dettagli che ci fa capire come gli sviluppatori tengano particolarmente a realizzare qualcosa alla portata di tutti, ma soprattutto dei fan: il combat system risulta, almeno a prima vista, molto semplice, con combo intuitive e tecniche speciali di facile apprendimento ed esecuzione per i neofiti, ma che possono essere utilizzate in maniera devastante se concatenate da chi ha i calli da picchiaduro.
È ancora presto per scendere a conclusioni e bisognerà capire quanto avrà da offrire la release completa, soprattutto in termini di modalità e di roster dei personaggi (a tal proposito sono stati appena annunciati Yamcha e Tenshinhan e un inedito Androide N. 21). I 10 personaggi disponibili in questa versione di prova sono bastati per farci comprendere che Dragon Ball FighterZ sarà un picchiaduro di alto livello. Non vogliamo stare qui a tesserne le lodi già da ora, ma con molta probabilità abbiamo tra le mani uno dei migliori esponenti del genere che, se riuscirà a mantenere questi livelli nella sua versione definitiva, potrebbe far fare un salto di qualità all’intero brand. Non vediamo l’ora di saperne di più nei prossimi mesi, aspettando nel frattempo la Open Beta di gennaio che magari ci darà la possibilità di provare nuove modalità e indossare i panni di altri guerrieri del fantastico mondo creato da Akira Toriyama.
Commenti