Dragon Ball Super – Super Hero si è fatto attendere parecchio sulla piattaforma di Crunchyroll dopo il debutto nelle sale cinematografiche il 29 settembre 2022. Si tratta di un’ottima notizia per tutti coloro che se l’erano perso e volevano assolutamente vederlo per la prima volta: ovviamente anche rivederlo non è affatto una cattiva idea.
Pensate che i film dedicati alle gesta di Goku e soci non sono affatto pochi: dalla metà degli anni ’80 ne sono stati prodotti ben 21, anche se, a dirla tutta, la maggior parte trattano storie indipendenti che non si collegano con linea temporale della serie.
E poi arriva Super Hero, la seconda produzione legata a Dragon Ball Super dopo lo straordinario successo del film di Broly che ha dato nuova linfa a un personaggio che doveva diventare canonico nella serie: e non è un caso che ricomparirà anche qui in un breve frangente.
Ma poi vogliamo dirlo? Finalmente il protagonista di un film di Dragon Ball non è Goku (a parte la piccola parentesi dell’irriducibile bio-combattente) bensì due dei guerrieri Z di cui aspettavamo una giusta rivalsa: Son Gohan e Piccolo.
Attenzione: ci tengo a precisare che potrebbero essere presenti dei piccoli spoiler della trama di Super Hero in alcuni momenti della mia analisi.
L’Esercito del Red Ribbon, distrutto anni fa da Goku, è ritornato. Qualcuno nel corso di questi anni ha continuato a cospirare dietro le quinte ed elaborare un piano di conquista. Ma gli scopi sembrano essere diversi questa volta: stranamente l’obiettivo non è l’eliminazione del Saiyan cresciuto sulla Terra, bensì il dominio del mondo.
Nascono così gli androidi Gamma 1 e 2, due autentici Super Eroi che eseguono diligentemente gli ordini del proprio creatore, il Dr. Hedo. Il Red Ribbon è tornato e l’alba di un nuovo pericolo è incombente: e questa volta non ci saranno né Goku né Vegeta a dare una mano.
Nelle circa 2 ore è impossibile non notare quanta cura sia stata riposta nella realizzazione del film: guarda accuratamente al passato e introduce anche un personaggio nato dal videogioco Dragon Ball FighterZ, ovvero la moglie del vecchio Dr. Gelo. Ogni cosa sembra essere a suo posto, anche la foto dei genitori di Magenta, figlio del comandante Red, sulla scrivania: i fan della primissima serie potranno scoprire delle piccole curiosità mai svelate.
Gli eroi dunque sono Gohan e Piccolo, che riusciranno a spingere i loro poteri oltre il limite e ottenere anche altre due trasformazioni: Piccolo Orange e Gohan Beast (nomi ufficializzati da Toriyama sensei stesso).
Come avete potuto notare, la nuova forma di Piccolo è arancione e il logo che compare nella parte posteriore della divisa è costituita da un cerchio esterno che rappresenta Shenlong mentre la parte centrale l’albero di Agissa (praticamente le uniche piante presenti sul pianeta Namecc). Dopotutto doveva essere evidente il “regalo” donato a Piccolo dal nostro amatissimo drago dalle sette sfere.
Super Hero ha tutto quello che una pellicola di Dragon Ball dovrebbe avere: una storia che richiama il passato, combattimenti esplosivi e un cattivone finale da sconfiggere. I richiami alla saga degli androidi sono evidentissimi, anche perché scegliere Cell Max come super villain poteva essere abbastanza prevedibile nel momento in cui il Dr. Hedo ha utilizzato gli schemi di suo nonno. E non è nemmeno un caso che 18 (la moglie di Crilin) venga a dare una mano nello scontro finale.
La trasformazione finale di Gohan in Beast ricorda un preciso momento di Dragon Ball Z, ovvero quando l’arcinemico Cell distrugge la testa dell’androide 16. In Gohan scatterà di nuovo qualcosa, lo stesso impulso che gli ha permesso di evolvere nella sua trasformazione.
Ma il lavoro è eccellente: i fan amano le trasformazioni e la supervisione di Akira Toriyama nella storia e nei dialoghi si riesce a percepire in ogni fotogramma. Ritengo inoltre che il lavoro in CGI sia davvero eccellente e dona una maggiore profondità alle situazioni più concitate.
Devo ammetterlo, nonostante quelle piccole sensazioni di “già visto”, Dragon Ball Super – Super Hero è una di quelle pellicole capaci di conquistare il cuore dei fan e ridare maggior lustro a due dei personaggi più belli tra i guerrieri Z, soprattutto nei ruoli di mentore e allievo. Straordinario anche il rapporto tra Piccolo e Pan: il namecciano ha un’attenzione ancora più profonda con la figlia di Gohan, che sta addestrando personalmente (e che va anche a prendere a scuola).
Qui si nota anche il cambiamento caratteriale di Piccolo che, pur rimanendo un guerriero tutto d’un pezzo, riesce ad aprire maggiormente il suo cuore rispetto a quando Gohan aveva l’età della sua pargola.
Così come è stato per il film di Broly, a livello di adattamento dei dialoghi si è fatto un discreto lavoro. Non sentiremo “Onda Energetica” o “Cannone Speciale” bensì Kamehameha e Makankosappo, tanto per portarvi un paio di esempi. Peccato per l’utilizzo di “Fiocco Rosso” invece di Red Ribbon e “Fagioli Magici” al posto di Senzu.
I fan più “fissati” (tipo chi vi scrive) non possono soprassedere dinnanzi a queste scelte, ma dopotutto la pellicola deve tenere in considerazione una vasta platea di appassionati: che si sia cresciuto con il manga o con l’anime trasmesso su Italia 1 negli anni ’90/2000 (puntualmente censurato in alcuni frangenti, ma sorvoliamo).
Devo ammetterlo, rivederlo su Crunchyroll (tra l’altro con una discreta resa video e audio) è stata una bella (ri)scoperta e mi ha permesso di analizzare nel dettaglio tutti quegli aspetti che mi erano sfuggiti al cinema. Adesso non avete più scuse per non vederlo, vi basterà un piccolissimo abbonamento alla piattaforma anime di streaming per godervelo in tutta la sua bellezza.
Potete recuperare le ricariche direttamente da GameStop.
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