Con le dovute distanze e le ovvie differenze del caso, Dragon Quest Builders 2 può paragonarsi al maestoso The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Pur non eguagliandone l’impareggiabile complessità ludica, pur non ostentando la stessa quantità esorbitante di contenuti, le oltre quaranta ore passate in compagnia della produzione Square-Enix ci hanno regalato sensazioni simili a quelle esperite vestendo i panni del prode Link, frutto di un senso di libertà, scoperta e avventura innescato da un level design generoso di punti d’interesse e da un gameplay estremamente profondo, per quanto mai dispersivo o eccessivamente pretenzioso.
Il concept di cui si alimenta il gioco, mutuato dal prequel, rappresenta in tutto e per tutto il punto d’incontro tra la saga che fu di Enix e Minecraft, un gioco di ruolo, in tempo reale questa volta, il cui completamento delle quest prevede la costruzione di edifici, oggetti, manufatti dai poteri più disparati.
A dirla tutta, piuttosto che citare la fortunata produzione di Mojang, sarebbe il caso di fare il nome dell’altrettanto assuefacente Terraria, titolo che condivide con Dragon Quest Builders 2 la stessa centralità delle missioni, incentivo non da poco, che instrada l’esperienza entro contorni e confini tali da rendere attraente il gioco anche chi è solito snobbare il genere.
Del resto, si sa, il più grande limite di Minecraft consiste proprio nell’estrema libertà lasciata al videogiocatore, scoraggiante e persino sconfortante per una certa frangia di utenza. Non è così per la creatura di Omega Force, strutturata entro una ferrea progressione che allo stesso tempo lascia ampia libertà d’azione all’utente.
Creato il vostro personaggio tramite un rudimentale editor, vi ritroverete naufraghi in un’isola deserta, scortati dal rissoso Malroth, spalla che vi accompagnerà lungo l’intero corso dell’epopea. Nei panni di un costruttore in erba, in un mondo dominato dal Dio della Distruzione, compirete il vostro eretico cammino vagando di isola in isola, nel tentativo di ristabilire pace e armonia, costruendo tutto ciò di cui hanno bisogno gli autoctoni per riportare le loro comunità all’antico splendore.
Come da tradizione, ogni oggetto ed edificio necessiterà di specifici materiali per essere creato tramite il banco il lavoro. Vi toccherà così esplorare i dintorni, stando ben attenti a combattere i tanti mostri che infestano ogni anfratto, tendendo sempre l’occhio verso l’orizzonte, nuove terre ricche di misteri, luoghi d’interesse, enigmi da risolvere.
La ricercatezza del level design dà vita ad isole dalla notevole estensione, zeppe di caverne segrete, nemici piuttosto potenti da abbattere, rompicapo da risolvere
Come anticipato, Dragon Quest Builders 2 fa di tutto per mettere a proprio agio l’utente, immergendolo lentamente nelle tante meccaniche ludiche che ne costituiscono il gameplay. Se il combat system è ridotto ai minimi termini, ma non per questo è noioso, grazie al ritmo incalzante con cui si consuma ogni scontro, il crafting raggiunge profondità di tutto rispetto visto il gran quantitativo di materie prime in cui vi imbatterete.
Grazie alla struttura ruolistica, che regola non solo la potenza degli attacchi del proprio avatar, ma anche le sue doti da costruttore, non sarete mai sommersi da una quantità esorbitante di oggetti da creare. A mano a mano che le missioni lo richiederanno, scoprirete utilizzo e funzioni di ogni manufatto, in un circolo virtuoso che galvanizzerà anche chi di solito non si trova a proprio agio con i sandbox.
La ricercatezza del level design, inoltre, dà vita ad isole dalla notevole estensione, zeppe di caverne segrete, nemici piuttosto potenti da abbattere, rompicapo da risolvere. Come se non bastasse, le missioni non sono quasi mai ripetitive e vi stimoleranno ad esplorare ogni scenario da parte a parte, sempre speranzosi di imbattervi in quest secondarie o in luoghi da cui trarre materie prime preziose.
Pur disponibile anche su PlayStation 4, è innegabile che l’habitat naturale di Dragon Quest Builders 2 sia Nintendo Switch. Nonostante un minor dettaglio grafico e tempi di caricamento notevolmente più dilatati, sull’ibrida della Grande N il gioco dà il meglio di sé, soprattutto in modalità portatile dove potrete dedicarvi a rapide partite, tuttavia foriere di soddisfazioni e traguardi facilmente raggiungibili.
Dragon Quest Builders 2 è un gioco estremamente trasversale, indicato ad un pubblico potenzialmente ampissimo. Gli amanti dei giochi di ruolo avranno statistiche, equipaggiamenti e nemici sempre più forti ad attenderli. Chi è rimasto folgorato da Minecraft avrà di che gioire grazie alle centinaia di oggetti e strutture costruibili. Tutti quelli che non riescono a fare a meno di un po’ di sana avventura, dal canto loro, avranno una manciata di gigantesche isole da esplorare da cima a fondo. A discapito di molti altri sandbox, inoltre, la produzione Square-Enix inquadra l’epopea su un sentiero ben delineato, ideale per chi di fronte a certi open world si fa prendere dal panico. Al tempo stesso, tuttavia, soprattutto nella seconda metà dell’avventura è garantita un’ampia libertà d’azione, che si traduce nella possibilità di modellare un’intera ambientazione come più si preferisce. Sfaccettato, profondissimo, longevo, Dragon Quest Builders 2 non è solamente migliore del prequel. É un titolo caldamente consigliato, non solo agli amanti del genere. |
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