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Nei giorni scorsi la nostra redazione ha avuto la possibilità di mettere anticipatamente le mani su Dragon Quest: Heroes, prossimo gioco Square-Enix che va ad ampliare l’enorme pletora di titoli legati al mondo creato da Yuji Horii. Sebbene molti giocatori si aspettino un JRPG vecchia scuola, questo nuovo Dragon Quest: Heroes, lungi dal toccare le caratteristiche classiche della serie, compie un riuscito mash-up con le dinamiche musou appartenenti a serie culto giapponesi come Dynasty Warriors. Non a caso, proprio dietro Dragon Quest: Heroes c’è la mano degli Omega Force, fautori del successo di Samurai Warriors, Warriors Orochi, Dynasty Warriors e simili, nonché sviluppatori di una parte di Hyrule Warriors, l’hack’n’slash con protagonisti i personaggi più famosi di The Legend of Zelda.
Quello che gli Omega Force hanno voluto compiere con Dragon Quest: Heroes ripercorre proprio l’idea retrostante al suo simile Hyrule Warriors, portando nel nuovo gioco gran parte dei personaggi più iconici della serie Dragon Quest. In questo modo ritroveremo volti noti in una storia fresca ed effervescente che ci intratterrà per una ventina di ore, così come affermato dai giocatori che hanno già provato la versione giapponese. Ebbene, Heroes non è la più recente creazione del team, in quanto il titolo è uscito nella terra del Sol Levante già da 10 mesi ed è solo ora che sta arrivando il porting in Europa. L’opportunità di provare questo gioco in anteprima è stata ben voluta dal nostro staff che lo ha giocato per voi negli studi di Koch Media a Milano.
I primi minuti del nostro provato si sono concentrati nel capire bene che genere di storia ci stesse proponendo questo Dragon Quest. Siamo stati introdotti in un mondo colmo di serenità, pieno di umani e mostri in pacifica convivenza l’uno con l’altro. Tuttavia, tutto d’un tratto i mostri del globo perdono la ragione ed iniziano ad attaccare qualsiasi cosa si muova. Non è di certo il più originale degli incipit, ma l’archetipo della storia fantasy leggera e sbarazzina permea ogni momento e dialogo, facendoci definire la trama come un qualcosa di “semplice” piuttosto che “banale”. Ancor prima di iniziare la nostra avventura, il gioco ci ha chiesto di scegliere il nostro eroe principale, un uomo di nome Act o una ragazza di nome Mar. Per sfortuna, non è presente un sistema di personalizzazione dell’aspetto, tranne che per la scelta del sesso. Ad ogni modo, i personaggi verranno inseriti in media res nel pieno dell’attacco dei mostri impazziti e la stessa prima missione fungerà da tutorial in grado di insegnarci le basi fondamentali del combattimento.
Chiunque conosca un minimo l’essenza dei musou, è consapevole del fatto che il genere è caratterizzato da enormi orde nemiche che si scagliano contro i protagonisti in arene di varia grandezza. Gli attacchi dei personaggi, perciò, possono uccidere nello stesso istante svariati nemici che sciamano nel livello con l’unico obiettivo di terminare la vita del malcapitato eroe. In Dragon Quest: Heroes l’essenza non varia ed ecco che i pulsanti del pad si trasformano in un pratico ed essenziale metodo di controllo per falciare centinaia di mostri in campo con la pressione di pochi tasti. Quadrato e Triangolo sono adibiti rispettivamente all’attacco leggero e a quello pesante, dove quest’ultimo consuma Punti Magia per essere eseguito. Naturalmente, com’è prevedibile in un hack n’ slash, ci sono le combo e la sequenza con cui pigiamo i vari tasti determinerà l’attuazione di una particolare mossa. Il tasto X serve per saltare e schivare attacchi terra-terra, mentre R2 ci farà compiere delle rapide schivate. Ma i personaggi possono ricorrere anche a delle mosse speciali che fanno appello agli MP, attacchi magici molto potenti che ricordano le mosse più famose della serie Dragon Quest. Una volta terminati gli MP, i personaggi potranno usare solo attacchi leggeri e questo potrebbe essere un vero problema: ne deriva l’esigenza del saper dosare l’uso degli MP in modo strategico, cercando anche di recuperare punti vita e punti magia rompendo oggetti sul campo di battaglia. Infine, sconfiggendo mostri ed eseguendo tecniche particolarmente impegnative, guadagnerete Tensione, un’energia accumulabile che si può scatenare in un mossa letale come se fosse una Limit Break di Final Fantasy.
Venendo, invece, alla quantità di personaggi presenti, sappiate che inizialmente ce ne saranno pochi a disposizione, ma pian piano il party si allargherà notevolmente, facendo appello all’enorme repertorio di protagonisti dei vari Dragon Quest. Con la semplice pressione di un tasto, potremo fare lo switch del personaggio principale e comandarne un altro in battaglia, mentre i rimanenti verranno comandati dalla AI. Ogni personaggio, a fine livello, avrà guadagnato punti esperienza e, con i level up, dei punti abilità da spendere in un roster unico per ogni protagonista. In più, sconfiggendo alcuni mostri, questi lasceranno cadere una monetina che, inserita in un apposito menù, ci permetterà di evocare a nostro fianco il mostro “conquistato”.
La cosa che rende differente Dragon Quest: Heroes dagli altri musou in circolazione è la spensieratezza e l’allegria definita dagli ambienti e, paradossalmente, da tutto il contesto. Il design ispirato da Akira Toriyama, storico creatore di Dragon Ball, rende i personaggi, cattivi e buoni, sempre molto dettagliati e l’ispirazione dell’artista è stata capace inoltre di infondere in loro la leggerezza che contraddistingue l’intero titolo. In tutti i livelli provati non c’è mai stato un senso di oppressione e negatività e questo è un punto a favore di Dragon Quest: Heroes, che lo rende adatto sia a quei giocatori interessati alle dinamiche da musou che a quelli che vogliono semplicemente passare un pomeriggio divertente avanti alla console. Comunque sia, vi diamo un consiglio: usate assolutamente il doppiaggio originale in lingua giapponese, perché ne vale la pena.
Più si andrà avanti con la storia, pulendo i livelli dalle varie orde di mostri, più sbloccheremo mete sulla mappa del mondo di gioco. Ogni parte del mondo è ben caratterizzata e si passa dalle città ai deserti, senza tralasciare ambienti lussureggianti. Noi abbiamo provato sei livelli, quattro dei quali erano ambientati in paesaggi urbani e due nelle campagne circostanti alla capitale del regno. Tra un livello e l’altro, i protagonisti ritornano sempre ad un accampamento nel quale è possibile acquistare nuove armi, armature, usare l’alchimia per modificare gli oggetti droppati dai nemici e, naturalmente, salvare il gioco con il comando “Confessa”. Sempre negli accampamenti, potremo decidere di riallocare i punti abilità dati ai protagonisti e ridistribuirli a nostro piacimento tra Incantesimi e Tecniche, Caratteristiche, Effetti Speciali e le Mosse Esclusive per ogni personaggio.
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Dragon Quest: Heroes ci ha fatto proprio una bella impressione e ci è sembrato particolarmente divertente. Per gli amanti dei musou, il gioco potrebbe rappresentare un must-have, mentre per chi vuole approcciarsi al genere potrebbe scegliere di partire da questo titolo capace di dosarne saggiamente le dinamiche, senza appesantirle troppo. Non ci resta, perciò, che aspettare qualche giorno per poter completare l’avventura, poiché Dragon Quest: Heroes uscirà il 16 ottobre 2015 su PlayStation 4.
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