Dragon Quest Treasures non è il primo spin off della serie ad arrivare su Switch. Prima di lui, i deliziosi Builders hanno portato l’universo di Dragon Quest con il crafting/sandbox di Minecraft sulla console ibrida di Nintendo. Ma la storia della serie Square Enix è costellata di svariati titoli secondari, tra cui la bellissima serie Monsters. Qui Dragon Quest incontrava Pokémon, con combattimenti a turni e veri e propri reclutamenti delle splendide creature disegnate da Akira Toriyama. Ora, Dragon Quest Treasures non appartiene a quest’ultima serie, ma la sensazione è in parte la stessa. Gli equilibri si spostano dal combattimento a turni del party, a un sistema più dinamico e leggero, fatto di mostri e una interessante gestione di due personaggi.
Parliamo di Erik e Mia, fratello e sorella, che avevamo già visto in Dragon Quest XI. Questo di fatto è un prequel, ambientato prima che Erik si unisse all’avventura del Lucente, e prima che Mia venisse, insomma… ma forse è meglio non lanciarsi in spoiler. Giocate Dragon Quest XI, è un capolavoro! Bene, ora che ci siamo tolti questo peso, possiamo tornare a parlare di Dragon Quest Treasures.
Durante gli Square Enix Plays di Londra, abbiamo avuto l’occasione di provare una piccola demo, in modalità portatile su Switch OLED. Perché questa puntualizzazione? E presto detto: questo inusuale spin off è piacevolissimo da vedere, con il solito inconfondibile e colorato stile di Dragon Quest. I colori saltano all’occhio sullo schermo OLED, e la sensazione è che sia un’esperienza pensata proprio per la modalità portatile. E’ un po’ la morte sua, come si dice a Napoli.
Ma cosa si fa esattamente? Nei panni di Erik e Mia, salperemo in giro per il mondo di Draconia in cerca di tesori. Salperemo, perché il focus dell’avventura sembra essere proprio quello dell’esplorazione delle isole del continente volante di Draconia, come dei novelli pirati, il che ci ha ricordato fortemente Wind Waker. Le assonanze con The Legend of Zelda, per ora, sembrano esaurirsi qui, anche se Dragon Quest Treasures sembra un’esperienza ruolistica più leggera rispetto alla serie madre. Erik e Mia interagiscono con gli ambienti attraverso una fionda, risolvendo enigmi e aprendo porte. Nei dungeon, bisogna utilizzare entrambi per superare alcuni puzzle, sfruttando i misteriosi pugnali che trovano su un’isola. Pulsanti, leve e infine, dei mostri da aiutare e reclutare.
Superata la sezione introduttiva, dove otteniamo i pugnali e facciamo la conoscenza dei buffi Misha e Suyn, i due spiriti che abitano le armi nonché spalle del nostro viaggio. Perso per strada Erik, Mia troverà il villaggio del sindaco Mogsworth, dove ci verrà introdotta la ricerca di tesori. Questa meccanica è fondamentale, con i mostri che ci mostreranno con una visione il punto dove è sotterrato il tesoro. Starà a noi osservare le ambientazioni e capire il punto esatto, accompagnati (questa volta) dalla fedele slime rosa Oozabella.
Una volta trovato, si completerà di fatto una piccola quest, permettendo di proseguire l’esplorazione, e la ricerca di Erik. Dato il titolo del gioco, è chiaro che la ricerca di tesori avrà un ruolo fondamentale, non solo narrativo. Ma Dragon Quest Treasures, come tradizione per la saga, non rinuncia ai suoi elementi jrpg. Pur presentandosi in questa sede limitato e semplice, ci permetterà di avere un party di mostri reclutati. Ognuno di essi avrà statistiche e abilità specifiche, ma agiranno automaticamente in battaglia. Potremo indirizzarli, ma il combattimento dei fratelli, almeno in queste fasi, è limitato ad un semplice corpo a corpo.
La sensazione è che sia troppo semplicistico per essere davvero tutto qui, ed infatti è chiaro che la gestione del party di mostri e delle loro abilità sarà fondamentale. Purtroppo, non è stato possibile approfondire, ma lo faremo ben volentieri in fase di recensione. Stessa cosa per il sistema di “Forte”, delle abilità speciali dei mostri che potranno essere utilizzate durante l’esplorazione del mondo. Volete saltare più in alto e superare scale naturali irraggiungibili? Il buon slime potrebbe avere un forte che vi farà saltare automaticamente più in alto. Questa meccanica apre svariate possibilità, sia nell’eventuale gestione in battaglia, sia per l’esplorazione del mondo e sul suo level design.
Dragon Quest Treasures si mostra come un titolo leggero e scanzonato, un adventure con elementi ruolistici che sfrutta il mondo e le idee di Dragon Quest per fare qualcosa di diverso. C’è un pizzico di Monsters e qualcosa della serie principale, ma l’anima tutta loot e avventura sembra voler parlare anche ad un pubblico più ampio. Vedremo se sarà riuscito nell’intento, quando uscirà su Switch il prossimo Dicembre.