Sono giorno decisamente caldi per Intel, AMD, Arm e Apple. Nei primissimi giorni di questo 2018, infatti, è emerso un grosso problema: nei processori prodotti negli ultimi 20 anni sono presenti delle grosse falle di sicurezza che rischiano di minare la privacy degli utenti.
Ovviamente, non appena le prime notizie hanno iniziato a circolare, in tanti si sono fatti prendere dal panico. Eppure la situazione è sì grave, ma non così catastrofica come l’hanno dipinta i quotidiani nazionali. Cerchiamo dunque di capire cos’è successo nel corso di queste ultime 48 ore e come le case produttrici stiano correndo ai riparti.
L’inizio:
A giugno, Google e altri ricercatori hanno scoperto le falle nelle CPU prodotte da Intel. In piena estate è stato spedito un report al produttore, che probabilmente ha tenuto nascosto per evitare crisi isteriche da parte degli utenti utilizzatori, lavorando comunque ad una eventuale situazione. Il panorama non è dei migliori neanche per i concorrenti: anche AMD e Arm infatti ricevono report su report sulla sicurezza delle loro CPU.
Sono due le falle: Meltdown, che affligge computer e sistemi cloud che utilizzano diverse generazioni di CPU Intel e Spectre, che affligge anche i processori di AMD e Arm su tutte le tipologie di prodotti: PC fissi, notebook, server cloud ed ovviamente anche gli smartphone. Se la prima è però quella più chiacchierata, esistono già diverse soluzioni attualmente al vaglio, mentre la seconda rischia di essere un grosso grattacapo e di non vedere un fix in tempi rapidissimi.
Le dichiarazioni:
Intel si è presa la “responsabilità” di queste due falle di sicurezza tramite un comunicato stampa. AMD ha detto di non essere a conoscenza di problemi, ma in realtà i ricercatori non sono dello stesso avviso, visto che hanno provato a sferrare un attacco ai processori FX e PRO, andato a buon fine. Arm ha seguito la stessa strategia di Intel, prendendosi la responsabilità (parlando solo di alcuni modelli).
update! just received a statement from ARM spox, who says ARM chips are affected: pic.twitter.com/6JrJ26b3al
— Robert Hackett (@rhhackett) January 3, 2018
Le soluzioni:
A livello hardware, l’unica soluzione sarà aspettare le prossime CPU. Fortunatamente, almeno per ora, la situazione parrebbe essere risolvibile via software. Microsoft ha già pubblicato un hotfix per Windows 10, ma altri arriveranno sicuramente. Sembrerebbe che dopo l’update alcuni utenti potrebbero incappare in rallentamenti, ma come riporta Il Post essi sarebbero impercettibili per la maggior parte degli utenti “comuni”. Discorso diverso invece per coloro che utilizzano servizi in cloud collegati attraverso i server.
Per Xbox One non ci sarebbero rischi
Tramite un tweet lanciato nelle scorse, Mike Ybarra del team di Xbox, ha smentito l’eventualità di rischi per le console Xbox One. Secondo le parole di Ybarra, le console di casa Microsoft sono costruite con una CPU attualmente immune al Meltdown e Spectre.
FYI: The security architecture of Xbox already mitigates against the recent chip-related security vulnerabilities. #Xbox
— Mike Ybarra (@XboxQwik) January 5, 2018
Il caso Apple:
Apple non si è ancora espressa in maniera ufficiale sulla questione. Sappiamo che desktop e notebook della Mela di Cupertino montano processori Intel, dunque probabilmente un hotfix è già in programma. Discorso diverso invece per la questione iPhone. Le falle delle CPU potrebbero costringere Apple a ricorrere ai ripari aggiornando anche modelli come gli iPhone 4 e 5 che sono stati “tagliati” fuori dal programma di update delle nuove versione di iOS.
Aggiorneremo questo articolo man mano che emergeranno nuove informazioni in merito. In calce sono presenti tutte le fonti da cui abbiamo potuto attingere.
Fonte 1, Fonte 2, Fonte 3, Fonte 4, Fonte 5, ,Fonte 6, Dichiarazione di Intel, Dichiarazione di Arm
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