Quando parliamo di interazioni umane, la prima cosa che ci viene in mente è il linguaggio verbale: la parola, nelle sue complesse e ricche sfaccettature, è il mezzo principe per esprimere la vasta gamma di sentimenti umani; è anche un modo per comunicare e trasmettere informazioni, ma spesso è piuttosto palese quanto la parola non sia sufficiente.
Il linguaggio si plasma, si trasforma, le parole diventano pezzi di un puzzle che si incastrano tra loro. Ma come per i puzzle più difficili, a volte i pezzi sono tanti. Comunicare la complessità dei sentimenti diventa difficile e trovare i pezzi giusti è più complicato. Ma l’umanità ha trovato altri modi per esprimersi: la pittura, il disegno, la fotografia, la musica e altri ancora.
Forme d’arte che ci permettono di vivere e capire emozioni e idee altrimenti incomunicabili. Una creazione, come se fossimo nel sogno di qualcun altro. A proposito di sogni, quello che Media Molecule ha fatto con Dreams, il suo ultimo progetto, è proprio questo. Dreams è una piattaforma, un social, un tool di creazione, una vetrina e sì, anche un gioco. Perché creare può e deve essere un gioco, prima di tutto il resto. Questo audace esperimento è rimasto in Early Access per un bel po’, ma si appresta finalmente ad arrivare sul mercato con una visione ben precisa. Dreams è sorprendente e per motivi ben diversi dagli amatissimi Little Big Planet e Tearaway. Dopo aver scambiato quattro chiacchiere con gli sviluppatori, è giunto il momento di addentrarci nel suo magico universo: continuate a leggere per scoprire com’è.
Dreams è una piattaforma con cui creare qualunque cosa voi vogliate: che sia un gioco, un disegno, un’animazione, una cinematica, dei modelli statici. Media Molecule vi dà la libertà di utilizzare i mezzi a disposizione per lasciare un segno nella community, dare vita alle vostre idee. Nel mondo di Dreams siamo tutti sognatori, ognuno viaggia e scopre i sogni degli altri. Lo fa attraverso un buffo spiritello, che sarà la nostra mano digitale con tutto ciò che riguarda Dreams. Sarà estensione della nostra mano, gestito con i controlli di movimento del DualShock 4 (o del PlayStation Move, se volete), permettendoci di interagire e di creare con più facilità.
Chissà che Dreams non possa diventare una “scuola” per molti dei giocatori che sceglieranno di acquistarlo
La Regina dei Sogni, elegante presenza femminile, accompagnerà le nostre prime ore in Dreams. Creare è difficile, richiede pazienza e consapevolezza dei mezzi che si stanno utilizzando. Ma imparare in Dreams è alla portata di tutti: già dalle prime schermate il lavoro di Media Molecule è encomiabile; comprendere gli editor basilari, i movimenti e le interazioni di Dreams è semplice grazie alla chiarezza e all’intelligenza dei tutorial creati dal team. I nostri primi passi all’interno di “Creazione Onirica” saranno all’insegna della scoperta, della sperimentazione. Chiunque voglia approfondire i diversi aspetti dell’editor creativo di Dreams avrà a disposizione tantissimi tutorial, corsi di perfezionamento e modelli con cui sperimentare. Il team di Guildford ha creato un percorso lineare per dare i mezzi a chiunque, ma proprio chiunque, di creare qualcosa.
A volte le esigenze espressive si scontrano con una mancanza di mezzi, uno stallo purtroppo difficile da sormontare. Questa, unita alla complessità, a volte può scoraggiare anche le menti più creative. Dreams vi dà i mezzi e l’accessibilità di utilizzo per dar sfogo alla vostra creatività. Nei sogni creati dagli altri giocatori è già possibile trovare cose incredibili.
Qualcuno prova a ricreare i propri giochi preferiti, altri sperimentano con piccole esperienze interattive: horror spaziali, picchiaduro, arcade. La creazione di un giocatore mi ha perfino permesso di giocare come un Kaiju e distruggere una povera cittadina. Davanti a questa vastità di contenuti, le potenzialità di Dreams lasciano veramente senza fiato. Certo, in pochi avranno il tempo e la dedizione per fare propri questi strumenti, mentre altri resteranno spettatori. Ma far partire la scintilla non è già di per sé una grande vittoria?
L’unico limite di Dreams è la vostra immaginazione
Per capire le potenzialità di Dreams gli sviluppatori hanno dato vita ad una storia, chiamata “Sogno di Art” che racconta una storia molto cara a Media Molecule. Una storia di creatività, di depressione e musica, tutta creata con Dreams. Ci sono fasi platform, fasi rhythm game e anche un pizzico di avventura grafica. La storia di Art, questo musicista depresso e spaventato, è una vetrina perfetta per mostrare le potenzialità dell’editor.
Ma è anche una bellissima esperienza audiovisiva, semplice ma ricca di emozioni. Acquistare Dreams per giocare “Sogno di Art” sarebbe sbagliato, è solo un tassello che si unisce alle altre meravigliose creazioni dalla stessa Media Molecule. Una vetrina bellissima, colorata, ricca di esperienze differenti. Dreams è ciò che probabilmente LittleBigPlanet non è mai stato, quantomeno in questa forma e con questa potenza. Una vittoria a suo modo, per la creatività e per i giocatori.
Dreams non è un gioco, o meglio, non è solo quello: la creazione di Media Molecule è un tool di sviluppo, un editor e una community di giocatori pronti ad aiutarsi tra loro. È possibile creare, ma anche “remixare” le creazioni degli altri per costruire qualcosa di nuovo e migliorarla, oppure dedicarsi alla “campagna” principale, Il Sogno di Art, che in realtà è una bellissima ed emozionante vetrina di ciò che è possibile creare in e con Dreams. Il limite è unicamente la vostra immaginazione. “Se potete sognarlo potete farlo”: sembrerà una frase banale e un po’ cheesy, ma è vero. I tool messi a disposizione da Dreams sono molteplici e vari, con diversi livelli di complessità. Nessuno è obbligato a creare, si può anche essere spettatori delle creazioni altrui, ma la possibilità di avere un “profilo” assegnato al proprio spiritello rende il mondo di sogni di Dreams più personale, con un’atmosfera meno fredda e asettica. È un posto a suo modo magico, dove i sogni possono diventare realtà. Chissà che Dreams non possa diventare una “scuola” per molti dei giocatori che sceglieranno di acquistarlo. Forse l’intenzione di Media Molecule è proprio quella, chissà. |