Los Angeles – Il panorama RTS, mai quanto ora, riesce nel duro compito di mantenere intatta una fetta di mercato risicata, forse di nicchia, ma assolutamente intangibile. Che altri generi spopolino o ottengano esaltazioni a livello globale poco importa: forse anche per una intrinseca elevatissima qualità realizzativa dei vari esponenti di questo segmento (basti pensare alla serie Total War o, al capostipite Civilization) gli appassionati di RTS hanno solo l’imbarazzo della scelta riguardo la spesa dei loro sudati risparmi. Quello che forse accomuna, in negativo (se di negativo si può parlare, visto che si tratta di una delle caratteristiche endemiche di questa nomenclatura di giochi) tutti gli esponenti di detta categoria, è l’enorme esborso di tempo necessario per padroneggiare debitamente le meccaniche di gioco e, dunque, per fruire al meglio del divertimento offerto dal prodotto di turno. I ragazzi di Sparkypants Studios hanno dunque pensato di agire proprio su questo “limite” andando dunque a sdoganare uno dei capisaldi degli RTS odierni: se dunque volete sfogare le vostre conoscenze strategiche ma non avete a disposizione decine di ore per impostare la vostra tattica, Dropzone è il gioco che fa per voi. Abbiamo avuto infatti la possibilità di provare questo RTS, che arriverà in forma F2P a fine anno in esclusiva PC: un RTS dotato di questo limite peculiare volente il tempo a nostra disposizione limitato in soli quindici minuti. Eresia o mossa azzeccata? Scopriamolo insieme!
L’E3 appena conclusosi, ci ha permesso di entrare in contatto con i ragazzi di Sparkypants Studios, un gruppo di sviluppatori che, sotto l’egida di GameForge e guidati da un amore quasi viscerale per gli RTS, ha ben pensato di realizzare un prodotto alternativo plausibile e differente dal novero di titoli disponibili in questo ambito. La formazione di SparkyPants è avvenuta dopo la chiusura, da parte dei membri fondatori, dei precedenti rapporti lavorativi, rapporti che avevano portato gli stessi a lavorare su varie iterazioni del franchise Civilization. Appunto da questo incipit nasce l’idea secondo cui SparkyPants vuole creare un gioco dal punto di vista del videogiocatore, non dello sviluppatore: qualsiasi RTS, per quanto ben realizzato, sacrifica sull’altare della completezza e della ricerca della perfezione l’immediatezza di gioco e la ricerca di quella gioia di giocare che sta alla base della attività ludica di ogni videogiocatore: da qui è iniziato lo sviluppo di Dropzone, un RTS che potesse coniugare accuratezza simulativa con fruibilità ed immediatezza. Per far ciò i ragazzi di SparkyPants adottano un approccio abbastanza inusuale: la realizzazione di un prodotto, o di un prototipo dello stesso, viene spesso interrotta a prodotto quasi terminato per far osservare, a tutti i membri dello studio, persone esterne allo stesso giocare al titolo in corso di lavorazione in modo da poter verificare, sul campo, le possibilità e le eventuali perfettibilità del titolo in oggetto. Questo approccio, alla base anche della realizzazione di Dropzone, permette loro un sano percorso di autocritica e di miglioramento nel breve-medio periodo. Dropzone è nato, appunto, a causa della immensa passione dello studio di programmazione per gli RTS, con l’intento di far combaciare inoltre la fruizione di un genere impegnativo come il suddetto, con i sempre più frenetici ritmi vitali che impongono ai videogiocatori (soprattutto ai più attempati) di dedicare sempre meno tempo al loro passatempo preferito: per far ciò è stato dunque deciso di limitare il tempo di gioco a soli quindici minuti.
Semplificazione non vuol dire però annullamento delle caratteristiche peculiari del genere: se infatti in un RTS tradizionale si hanno a disposizione centinaia di soldati cui badare e pensare, contestualmente al sostentamento delle basi e delle unità produttive al fine di progredire nel gameplay, per realizzare una compressione dell’esperienza di gioco in un lasso di tempo così esiguo i ragazzi di SparkyPants hanno dovuto fare delle scelte mirate e ragionate. Da qui è nata l’esigenza di limitare ad un massimo di tre (si, solo tre) il numero di unità gestibili al fine di un corretto istradamento del gameplay: il fatto che ognuna sia diversificata dall’altra, e che ognuna appartenga ad una delle tre categorie base di ogni RTS che si rispetti, fornisce comunque al giocatore finale la vera essenza di uno strategico in tempo reale. Terminata la scelta delle unità e la personalizzazione delle stesse si partirà con le dinamiche di gameplay, che vedrà nel distruggere nidi nemici, raccogliere potenziamenti, rinvenire gemme e depositare le stesse nel nostro deposito, le azioni ricorrenti dei match che andremo ad intraprendere. La distruzione delle basi nemiche (dei veri e propri nidi alieni) porterà al rilascio di punti XP (assegnati a tutta la squadra) e alla liberazione di fonti di energia il cui trasferimento nel core vedrà l’assegnazione di un punto bonus. Va da sé che, molte volte, sarà possibile tendere attacchi alla squadra nemica fiaccata dopo un combattimento con gli alieni in modo da rubare fonti di energia da poter poi depositare; l’acquisizione di punti XP ci permetterà di potenziare le nostre unità in modo da aumentare l’effetto e la valenza, sul campo delle stesse. Il gioco si conclude, dopo quindici minuti, con la proclamazione del giocatore con il maggior numero di punti come vincitore.
Un gioco dal punto di vista del videogiocatore, non dello sviluppatore
Dropzone, con la propria semplicità, porta una ventata di freschezza all’interno del panorama RTS, fornendo un gameplay immediato e di facile fruizione, utile per godere di sessioni RTS mordi e fuggi anche in mancanza di tempo da dedicare a produzioni di maggiore “caratura”. Un pregio che rappresenta forse il suo unico limite: riuscirà infatti questo approccio semplicistico a catturare, per più di poco tempo, dei gamer RTS duri e puri? Al momento non possiamo rispondere a questa domanda, toccherà attendere la release date per farci una idea più precisa a riguardo: nel frattempo rimane l’impressione di un gioco interessante ed appagante, pur con tutti i suoi limiti.