Los Angeles – Fin dal suo annuncio, Bayonetta 2 è stato portato al centro dei riflettori più per la sua esclusività verso Wii U che per i suoi effettivi meriti. Di certo un’ottima mossa quella di Nintendo, ma noi siamo qui per raccontarvi le nostre impressioni sul gioco, e non per metterci in dosso i panni del Michael Patcher della situazione. Se il primo capitolo viene ancora considerato uno dei migliori action degli ultimi anni, il merito è senza dubbio da attribuire ad Hideki Kamiya, una delle menti più floride all’interno del talentuoso team di Platinum Games. Nonostante il suo lavoro in questo sequel sia meno incisivo, le promesse per un titolo di qualità ci sono tutte.
La demo da noi provata era strutturata in tre fasi differenti: combattimenti ad ondate su un aereo in volo, Boss di fine livello ed esplorazione di una stupenda ambientazione del Paradiso. Nella prima, già vista in moltissime altre occasioni, Bayonetta si ritrova a fronteggiare ondate di demoni sul tetto di un jet militare che si avventura tra i grattacieli di una anonima ma gigantesca metropoli. Questo livello è ottimo per prendere dimestichezza con il sistema di combattimento, che si basa come al solito sulla concatenazione di attacchi pesanti, leggeri, aerei ed armi da fuoco. Le combinazioni sono molteplici e tutte estremamente spettacolari, per cui anche il giocatore meno pratico del genere potrà trovare soddisfazioni nel battle-system e nell’eventuale button mashing. Il tutto funziona in modo molto semplice, è infatti tutto affidato ai tasti X,Y ed A, con la possibilità di effettuare una schivata evasiva con la pressione del tasto dorsale. Ad ogni schivata effettuata si entrerà in Witch Mode, ovvero una sorta di modalità rallentata che permette di dare inizio a delle combo con un pizzico di efficacia in più. Una volta effettuato un buon numero di combo, la barra viola al di sotto della barra dell’energia inizierà a brillare: questo significa che l’attacco più efficace a disposizione di Bayonetta e pronto ad essere scaraventato contro i nemici. Il Climax permette infatti alla sexy strega di entrare per qualche secondo in una sorta di modalità berserk, dove attaccherà a colpi di pugni e piedi giganti formati dalla sua folta chioma (che ricordiamo essere anche il suo vestito).
Probabilmente è qui che si hanno le maggiori soddisfazioni in termini di feedback degli attacchi, ma anche nel battle-system “normale” non possiamo che confermarvi il grande feeling che questo gioco ha una volta impugnato il gamepad. Unico appunto: il pad di Wii U ha delle dimensioni troppo generose, che potrebbero minare un po’ la necessaria comodità richiesta da un titolo di questo tipo. Non a caso nella seconda demo, che ci vede alle prese con un demone dalle mastodontiche dimensioni, ho trovato un po di difficoltà a tenere il passo con tutto quello che il gioco proponeva su schermo, ritrovandomi essenzialmente con le mani tesissime e indolenzite. Un dettaglio da non trascurare, soprattutto se desiderate trarre il massimo dal gameplay che vi offre il gioco. Il boss era comunque epico e divertente, con la classica super trasformazione finale di Bayonetta per porre fine alla disgraziata esistenza dell’essere in questione. Non vi nascondiamo di certo che, anche questa volta, i movimenti e le mosse speciali della bella strega sono estremamente ammiccanti e provocatorie. Chi aveva paura del pugno duro di Nintendo in merito a contenuti di questo tipo può dormire sogni tranquilli. In merito all’esperienza in generale la demo da me provata era davvero di una facilità disarmante. Non ho idee dei livelli di difficoltà presenti nella versione finale, ma quanto da me provato era essenzialmente una passeggiata di salute. Speriamo che gli hardcore del genere possano (di nuovo) trovare pane per i loro denti.
Nonostante la grande cura per la componente ludica, ciò in cui davvero pecca Bayonetta 2 è il comparto grafico. Il titolo, nonostante si trattasse di una build abbastanza recente, si presenta sporco graficamente sia nelle ambientazioni che nei modelli poligonali. La mancanza di aliasing è davvero notevole, poiché molto spesso mi è capitato di vedere delle scalettature fastidiose e poco piacevoli. A compensare il tutto ci pensa la direzione artistica, che abbiamo potuto ammirare in tutta la sua magnificenza della città del paradiso precedentemente menzionata. Architetture, design dei nemici e dei personaggi secondari sono tutti di altissimo livello, e riflettono con grande orgoglio lo stile intrinseco in ogni produzione Platinum Games.
Non resterà che aspettare Ottobre, per poter dare il nostro giudizio definitivo su questo atteso titolo. Occhio alla strega!
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