News 11 Giu 2014

E3 2014 – Homefront: The Revolution – Anteprima

Los Angeles – Seguito dello sfortunato (qualcuno direbbe mal-realizzato) Homefront, ci giunge la possibilità di dare un’occhiata ad una delle due nuove ip annunciate da Deep Silver, unitamente a Dead Island 2.

Se nello zombie game di cui sopra l’epidemia zombie calcherà per la prima volta il suolo della California, Homefront: The Revolution ci porta in una Philadelphia, la città che diede i natali ai primi vagiti dell’indipendenza americana, caduta, come tutto il resto della nazione del resto, sotto l’egida Koreana che, di fatto, ha costituito un nuovo ordine mondiale basato su violenza e terrore.

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Ambientato dunque in un futuro distopico in cui gli Stati Uniti d’America non son più la potenza egemone per eccellenza, ci troveremo a ri-percorrere le orme dei padri per dare il via ad una nuova guerra di indipendenza avendo in Philadelphia, città iconica per la storia americana, un setting free roaming asimmetrico e asistematico che ben si adatterà alle tattiche di guerriglia urbana che dovremo attuare per far vertere l’ago della bilancia nella nostra direzione. I Koreani, pur in inferiorità numerica, dettano la loro egida grazie ad una superiorità tecnologica che ha loro permesso di piegare senza indugi la prima potenza militare al mondo: c’è bisogno dunque di scatenare una nuova rivoluzione per infiammare gli animi degli americani e permetter loro di rialzarsi dal giogo cui sono stati sottomessi.

Per via di questa inferiorità l’approccio frontale sarà altamente sconsigliato: si dovrà lavorare di tattica di ingegno per trarre in trappola i soldati koreani e guadagnare, passo dopo passo, i distretti della città fondamentali per la resurrezione della popolazione americana.

Homefront-The-Revolution

Guerriglia urbana, setting free roaming asimmetrico, approccio tattico alla battaglia: tutto ciò ha portato i deep silver a scegliere il CryEngine, utilizzato per un capolavoro free-roaming quale Far Cry e per uno action-shooter tattico quale Crysis, per rendere al meglio il concetto di città occupata, claustrofobica ed in una continua e dinamica evoluzione.

La demo mostrata, tratta da una alpha della versione PC, ci mostra ciò che fino ad ora ho provato a raccontarvi: il mondo di gioco, asimmetrico e claustrofobico, dotato di pochi spazi aperti ma di migliaia di vicoli e cunicoli sotterranei ci costringerà ad ideare approcci “intelligenti” altri dalla bruta dimostrazione di potenza di fuoco. Avremo con noi un dispositivo ibrido (tablet/cellulare) mediante il quale esaminare il mondo alla ricerca di nemici o di potenziamenti/armi nascoste da altri guerriglieri, device con cui potremo anche far detonare a distanza ordigni che avremo preventivamente collegato a dispositivi 3G. Parte importante dell’esperienza di gioco risiede nella personalizzazione “on the run” di armi e nella costruzione di mezzi di distruzione di massa improvvisandoci piccoli McGyver della situazione: cambiare canna del fucile, dotare le armi di mirino ad infrarossi sono solo alcuni dei potenziamenti che potremo applicare all’arsenale a nostra disposizione.

Qui termina la prova di questo Homefront: Revolution che, con mia grande sorpresa, riesce a sovvertire lo scetticismo derivante dall’esistenza di un predecessore di scarso successo e dalla realizzazione a dir poco incerta. E’ troppo presto ovviamente per emettere un giudizio definitivo ma intanto, in occasione di una vera “prova con mano”, mi sento di dire che ci sono ottime premesse per vedere, se non un capolavoro, almeno un gioco piacevole che dia lustro al genere degli FPS.

L’uscita di Homefront: The Revolution, prevista per un generico 2015 (anno in cui avremo l’imbarazzo della scelta), avverrà su Pc, Xbox One, Ps4, Mac e Linux.

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Vi lasciamo ora ad una breve intervista concessaci dagli sviluppatori!

GS: Dopo svariati anni si torna a parlare di Homefront e lo si fa in grande stile. Come mai per la realizzazione di questo secondo capitolo avete scelto di affidarvi al CryEngine?

DS: Il primo Homefront, nonostante delle eccellenti premesse non riuscì a raggiungere l’apice del suo potenziale anche a causa di una realizzazione tecnica non proprio perfetta. Crytek, mediante l’acquisizione di questa IP porterà nuova linfa al franchise grazie alle potenzialità del CryEngine. L’utilizzo lo stesso motore che ha dato i natali a Far Cry e Crysis rappresenterà un pedigree di tutto rispetto e permetterà Homefront Revolution di poter dire la sua  in ambito free roaming.

GS: Homefront: The Revolution non sarà un FPS tipico per via dell’approccio da voi scelto in fase di programmazione. Ditemi di più

DS: Homefront: Revolution sarà un FPS Hit and run. Difficilmente sarà possibile affrontare direttamente un pericolo a causa della sovraconcentrazione di soldati nemici. Dovrete usare la mente più che le armi. A volte, ad esempio, sarete costretti a scappare e tornare in un secondo momento o ideare un approccio più indiretto per aver ragione della milizia avversaria. Non abbiamo intenzione di realizzare un fps classico ma di dare una impostazione “emozionale” allo stesso.

GS: Perchè la scelta di Philadelphia e non di una città come Boston, ugualmente radicata nei moti della rivoluzione americana?

DS: Quella di Philadelphia è stata una scelta mirata: è stata la città che ha dato i natali all’indipendenza americana e pensare che l’america sia caduta proprio li dove tutto ha avuto inizio, alle radici della sua cultura, è simbolico del livello di rovina dello stato americano.  Corsi e ricorsi storici – ri-iniziare una seconda guerra di indipendenza sempre da Filadelfia renderà l’esperienza di gioco altamente condivisibile alzando il livello di auto-immedesimazione emozionale nella trama di Homefront: Revolution.

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