Los Angeles – Quella di Pillars of Eternity è una storia di fatica, di nostalgia ma soprattutto di successo. Un successo travolgente, sin dal primo esordio su Kickstarter nel lontano 2012, quando il gioco si chiamava ancora Project Eternity ed i ragazzi di Obsidian erano del tutto incerti sul suo destino. Ma la conferma è arrivata praticamente subito, quando la campagna ha raggiunto il suo obiettivo in meno di 24 ore, eccedendo le aspettative di tutti. Pillars of Eternity ha dimostrato di essere un gioco di ruolo completo, in grado di tenere il giocatore incollato allo schermo per decine e decine di ore senza stancare mai, esattamente come accadeva con i suoi predecessori morali, la serie di CRPG Baldur’s Gate e Icewind Dale. Non è quindi una sorpresa vedere che il seguito, Pillars of Eternity II: Deadfire abbia raggiunto il suo obiettivo in un lasso di tempo ancora più breve del suo titolato precedecessore. Questo perché i giochi di ruolo isometrici hanno ancora molto da dire, e sicuramente la saga di Pillars of Eternity è l’esponente più famoso ed importante di questo genere dei tempi moderni. Non stupisce quindi la decisione di Obsidian Entertainment di puntare ancora una volta sul brand, e di lasciare ai giocatori la scelta sul futuro della saga tramite crowdfunding.
La nuova iterazione di Pillars ha una premessa davvero ambiziosa: dare la caccia ad una divinità, il dio della luce e della rinascita Eothas, il quale, durante la sua resurrezione, ha distrutto la nostra roccaforte ed ha quasi ucciso brutalmente il nostro personaggio principale. Ad accoglierci in questa nuova iterazione della saga sarà la vasta ambientazione dell’arcipelago di Deadfire, composto da centinaia di isole che si estendono in un oceano di dimensioni incredibili. Il setting del seguito di Pillars of Eternity è decisamente vario ed interessante, e pesca a piene mani dalla letteratura fantasy di tempi più o meno recenti, senza dimenticare qualche accenno alle ambientazioni lovecraftiane. Esplorando l’immenso arcipelago incontreremo inoltre pescatori, mercanti, pirati e ogni genere di canaglia pronta a mettersi fra noi e la nostra giusta vendetta.
I ragazzi di Obsidian ci hanno quindi illustrato le caratteristiche nuove che Pillars of Eternity II: Deadfire porterà a tutti gli appassionati dei giochi di ruolo old school, a partire dal nostro ritorno nel mondo di Eora. Una delle cose che ci ha colpito maggiormente della presentazione a cui abbiamo assistito nella fiera losangelina riguarda i personaggi non giocanti di Deadfire: le persone che popolano il mondo di Eora conducono una vita propria, con il proprio lavoro ed i propri impegni da portare a termine. Il mondo di Deadfire è in costante evoluzione, e per la prima volta nella serie i PNG continueranno a muoversi ed a andare avanti nelle loro vite anche quando non saremo noi ad interagire con loro direttamente. Questa novità influenzerà anche le missioni, le quali possono anche presentare diverse opportunità e diversi modi di conclusione a seconda di quando e dove troveranno alcuni personaggi chiave.
Gli sviluppatori californiani ci hanno assicurato che diversi volti familiari faranno ritorno in questo seguito, anche se Deadfire vuole introdurre anche moltissimi nuovi personaggi dotati di storie interessanti ed approfondite. Anche i nuovi compagni avranno un passato misterioso ed un futuro che andrà ad intrecciarsi con il destino di Eothas. Esattamente come accadeva nel primo capitolo, le scelte del giocatore sono il fulcro di tutta l’esperienza di gioco, e le vicende che plasmeranno Eora sono nuovamente sotto il nostro controllo. La continuità è un’altra caratteristica di Deadfire, perché la storia che abbiamo iniziato nei panni dell’Osservatore di Caed Nua in Pillars of Eternity continuerà in Deadfire, portando quindi tutte le nostre scelte ed avventure passate direttamente dal Dyrwood.
Il mondo di Deadfire è in costante evoluzione
Purtroppo per noi, non abbiamo potuto mettere le mani direttamente su Pillars of Eternity II: Deadfire, poiché la presentazione a porte chiuse nel booth di Obsidian Entertainment non prevedeva nessun hands-on. Ci sono rimasti alcuni dubbi sul nuovo meccanismo di lock-pick che per la prima volta ci permetterà di derubare anche i passanti ed i personaggi non giocanti più importanti. Vedere il Rogue passare davanti al capo villaggio e rubargli letteralmente qualunque cosa di dosso ci è sembrata una scelta piuttosto discutibile, ma aspettiamo di provare con mano il nuovo titolo di Obsidian prima di giudicare, anche perché altre macchie sulla tela perfetta Deadfire non siamo riusciti a trovarne. Ovviamente c’è da dire che si è visto davvero troppo poco del nuovo capitolo di Pillars of Eternity per riuscire ad avere una idea davvero chiara dei punti forti e deboli del nuovo sequel. Quello che è certo è che l’eredità del primo episodio sembra essere in buone mani, con una produzione di alto livello e la giusta passione per il lore e le ambientazioni di gioco.
In ConclusionE3
Le premesse di Pillars of Eternity II: Deadfire sono ottime, e se continua su questa strada Obisdian Entertainment riuscirà a confezionare un altro titolo dalla pregevole fattura. Come giusto erede del primo capitolo, Deadfire poggia le sue fondamenta una narrativa ricca e variegata, ambienti curati e dalla caratterizzazione inconfondibile, ed infine sul sistema di combattimento tattico che premia la strategia e la pianificazione senza rinunciare al giusto divertimento ed alla immancabile esplorazione. Pochi punti oscuri intaccano un disegno che pare già di per sé chiarissimo: grazie anche al crowdfunding, Pillars of Eternity II: Deadfire è già un must have per tutti gli amanti del CRPG old school, e non vediamo l’ora di saperne di più direttamente qui, sulle pagine di GameSoul.
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