E3 2017

E3 2017

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Los Angeles – Non c’è scampo, più si osserva Redeemer da vicino e più ci si accorge di come, nel titolo Gambitious, gli sviluppatori siano riusciti a fondere Hotlime Miami con God of War. Un paragone tutto tranne che leggero per il giovanissimo team di sviluppo, Sobaka, che si configura come un action in terza persona con visuale top down e telecamera semi-mobile dove sangue, violenza ed esecuzioni spietate si alternano su schermo ad una velocità cosi vertiginosa da non farci quasi più caso dopo dieci minuti.

Redeemer segue le vicende di un ex agente operativo, uno di quelli che viene gettato da solo nella mischia per risolvere in modo “delicato” le situazioni più difficili. Un tizio enorme e muscoloso, addestrato alla lotta a mani nude ma esperto di armi da fuoco: il classico elemento che ne ha ammazzati così tanti in vita propria che ad un certo punto, all’interno del suo cervello, scatta qualcosa. Qualcosa che lo spinge ad abbandonare un presente infarcito di odio e violenza, e lo porta a rifugiarsi e a trovare la pace interiore all’intero di uno sperduto monastero. Peccato che – per quanto uno ci provi – al proprio passato non si sfugge, ed ecco che a distanza di anni i vecchi “compagni” di squadra riescono a stanarlo. Non certo un comitato di benvenuto, considerando gli ettolitri di sangue di innocenti monaci versati per festeggiare la scoperta. E allora no, lì ti incazzi veramente. Prendi un enorme martello, imbracci la prima arma da fuoco che trovi e ti getti nella mischia, mosso dal desiderio di vedere quanto è resistente la carne umana.

Redeemer è un titolo indubbiamente curioso, che sotto una cupola di violenza efferata ed esecuzioni senza pietà nasconde un gameplay ragionevolmente immediato ed interessante. La visuale aerea, di chiara ispirazione Hotline Miami, riesce a darci una visione in tempo reale dell’area attorno al nostro alter ego, che potrà muoversi con circospezione e ammazzare il malcapitato di turno con una letale esecuzione da dietro le di lui spalle o fregarsene bellamente di tutto ed entrare a mo’ di Rambo a seminar giustizia.

redeemer

Le esecuzioni (per le quali la telecamera abbandona la modalità top-down per fare un glorioso zoom ravvicinato, in modo da esaltarne le squisitezze gore e sanguinolente) rappresentano solo una delle componenti di Redeemer: potremo sfruttare l’ambiente attorno a noi per indebolire avversari – scagliandoli contro una roccia, ad esempio – o, col giusto tempismo, ammazzarli in un sol colpo: a tal riguardo, meravigliosa la sequenza in cui i soldati nemici vengono impalati su apposite strutture appuntite. A queste situazioni “insta-kill” o quasi affianchiamo il sempre utile dual-wielding, che permette di equipaggiare una arma melee da una parte e una da fuoco dall’altra (giocato con un pad Xbox One, abbiamo usato rispettivamente i trigger destro e sinistro per attivare il colpo). I giocatori più esperti, una volta appresa la giusta dimestichezza con il command schema, potranno dare il via a combo elaboratissime che prevedano l’uso congiunto dell’arma bianca e di quella da fuoco: ma qui stiamo già correndo troppo con il tempo – e, nonostante i nostri svariati tentativi nel corso della prova, nemmeno queste chicche avanzate ci hanno salvato dalle mazzate altrui.

A fianco dell’immancabile tasto per la schivata/rotolata laterale, ideale per schivare i proiettili nemici o gli attacchi dei nemici più “robusti” (qualcosa come un tale di almeno due metri, con armatura di metallo rinforzata e un lanciafiamme da mettere sotto brace l’intera Downtown), sarà possibile effettuare una sorta di parry (una parata seguita da uno stun, per intenderci) a patto di premere il dorsale RB al momento giusto – quando il nostro avversario, ad un passo dal colpirci, sbrilluccica leggermente di rosso. Mantenendo invece la pressione sullo stesso dorsale potremo parare i colpi avversari, scelta che non ci permetterà di effettuare una parry ma che, nei casi di super affollamento nemico, tanto da sottovalutare non è. Infinte, usando LB e lo stick analogico destro potremo rubare l’arma da fuoco ad un generico nemico, dovessimo ritrovarci poco sorridenti di fronte alle altrui canne di fucile a pompa: non facilissima da eseguire, ma i risultati parlano da soli.

Redeemer, una volta apprese queste meccaniche, funziona che è abbastanza una meraviglia. Le partite sono serrate, le ondate di nemici sembrano non voler finire mai e, nonostante le lasagne prese, non ci si ritrova mai particolarmente frustrati da voler mandare al Monastero di Redeemer qualsiasi cosa presente nella stanza. Buona parte del lavoro la fa anche il comparto tecnico ispiratissimo (abbiamo già detto che il tizio ricorda un botto Kratos? No vero?), estremamente dettagliato nella caratterizzazione dei personaggi e, anche in visuale aerea, soddisfacente e capace di regalare un colpo d’occhio di sicuro soddisfacente. Redeemer, insomma, è tanto cattivo quanto divertente da giocare e bello da vedere: o almeno questa la nostra opinione nell’oltre mezz’ora di prove libere presso il booth di Devolver Digital, in compagnia della bellissima Producer del titolo che, all’ennesima imprecazione furibonda del sottoscritto, avrà sicuramente provato una certa nostalgia per il divano di casa propria.

redeemer

Una delle cose più interessanti disponibili nell’Anti-E3 di casa Devolver Digital.

Difficoltà a parte, che stando a quanto riferitoci (e, in parte, anche a quanto provato da noi) subisce occasionalmente delle impennate a cui difficilmente resterete immuni, Redeemer non presta il fianco a particolari critiche. L’unica che ci sentiamo di muovere, giustificata almeno in parte dall’assenza di informazioni dettagliate su storia e sceneggiatura, è contro il carisma del personaggio, che indubbiamente è un figo da pelle d’oca ma che, allo stesso tempo, non presenta una propria personalità distintiva. Un po’ come lo stesso gameplay di Redeemer, passateci il parallelo, divertentissimo e ben collaudato ma incapace, per quanto visto, di esprimersi su un terreno che non sia già stato battuto svariate decine di altre volte.

In conclusionE3

Non sarà il best di questo E3 2017, ma Redeemer è senza dubbio una delle cose più interessanti disponibili nell’Anti-E3 di casa Devolver Digital. Bravi i ragazzi di Sobaka, non propriamente dei lupi di mare nel settore ma, nonostante la giovane età, capaci di ritagliare un’esperienza che pecca forse di originalità, ma che pad alla mano coinvolge e cattura al punto da non volersene quasi più staccare. Da qui alla release date, fissata al momento esclusivamente su PC nel corso di quest’anno, qualche aggiustamento in termini di caratterizzazione dei personaggi sarà necessario: ma Redeemer parte da delle premesse ottime che chissà, se sviluppate a dovere potrebbero aprire la porta ad un nuovo, (passateci il termine) cazzutissimo eroe. Ma, se sarà il caso o meno, questo lo scopriremo tra qualche mese…

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