Los Angeles – Era il 1992 e mentre i possessori delle console Nintendo potevano giocare ai vari Super Mario, l’allora acerrima rivale SEGA aveva bisogno non solo di un gioco che contrastasse l’egemonia di Mario, ma anche di una mascotte che fosse riconoscibile ovunque. Adesso, a più di 30 anni di distanza, possiamo affermare che Sonic è forse l’unico che abbia raggiunto una popolarità tale da avvicinarsi al re incontrastato dei platform. Forse è proprio per questo che nel corso degli anni SEGA non ha mai smesso di credere nel porcospino blu, rivoluzionandone il gameplay e rendendolo protagonista di tantissimi giochi, alcuni dei quali purtroppo disastrosi. I titoli memorabili della serie sono probabilmente quelli legati al passato più remoto, quando SEGA ancora produceva console, oltre che giochi di successo. Probabilmente è stato questo il motivo che ha spinto il colosso a puntare non solo su un gioco che avesse il classico gameplay bidimensionale, ma a tutti gli effetti un gioco che sembra uscito dall’epoca 16-bit: Sonic Mania.
Non solo ritroveremo celebri ambientazioni come la Green Hill Zone, ma tutto lo stile grafico che rese celebre la serie ai tempi del Megadrive. L’intenzione è infatti quella di realizzare un vecchio/nuovo Sonic, con la grafica e molte delle ambientazioni che già conosciamo, stesso identico gameplay originale, ma allo stesso tempo dei livelli totalmente nuovi.
La prima cosa che abbiamo dovuto fare una volta iniziata la prova, è stata scegliere quale personaggio utilizzare: sebbene Knuckles ci affascinasse e Tails ci sia sempre piaciuto, alla fine la scelta iniziale è ricaduta proprio sul porcospino blu. E per fare le cose per bene, abbiamo scelto anche la Green Hill Zone, il famoso livello iniziale del gioco originale. Inutile dirvi che si è trattato di un tuffo nel passato, ritrovando le stesse identiche dinamiche, che però hanno trovato noi più arrugginiti del previsto. Complice infatti il nuovo level design, ci siamo trovati più volte a cadere nell’infinito perdendo una vita, oppure a perdere tutti i nostri anelli dopo esser finiti su spuntoni o nemici. Ma soprattutto in alcuni casi non siamo riusciti a tenere il ritmo velocissimo che il gioco è capace di offrire.
La Green Hill Zone insomma non è stata una passeggiata come ci aspettavamo, i nuovi livelli sono molto complessi e si sviluppano su più scenari, il che significa che bisognerà affrontarli più volte per capire quale sia la via migliore per raggiungere la fine del livello, o anche solo per il piacere di vederli nella loro interezza. Noi abbiamo optato per la via più semplice, quella che ci sembrava nascondere un minor numero di ostacoli o nemici, ed abbiamo raggiunto la fine di un livello che si è rivelato tutto sommato piuttosto lungo.
Infine abbiamo provato l’altro livello disponibile, Mirage Saloon, ambientato in un mondo desertico, utilizzando stavolta Tails. La simpaticissima volpe, compagna di Sonic dallo storico secondo capitolo, conserva ancora la sua arma segreta: muovendo la coda fa un’elica che gli permette di planare. In questo livello abbiamo avuto modo di provare tanti nuovi elementi di gameplay che vanno ad integrarsi con quelli classici – come ad esempio percorsi di sabbia che si sgretolano dopo averli utilizzati, o nuovi sistemi di molle che permettono di far prendere in un attimo la massima velocità ai personaggi.
Un gioco che sembra uscito dall’epoca 16-bit
Così come è sempre stato, la velocità è il fulcro del gioco: parliamo di un platform con ritmi diversi da quelli di Super Mario, da affrontare cercando di correre il più possibile. Dobbiamo dire che a distanza di tanti anni, abbiamo avuto qualche difficoltà nel tenere questo ritmo, e diverse volte abbiamo perso una vita per degli errori (nostri) banali. Se da un lato alcuni potrebbero non ritrovarsi in un gameplay ed un level design che agli effetti ha quasi 30 anni, noi lo prendiamo come una sfida ulteriore che può in qualche modo rendere piacevole tornare a giocare a Sonic anche a chi ci ha passato parte dell’infanzia.
In ConclusionE3
Sonic Mania è a tutti gli effetti un vecchio/nuovo Sonic: gameplay e grafica sono quelli del titolo originale dell’epoca 16-bit, mentre i livelli sono totalmente nuovi, nonostante alcune ambientazioni siano le stesse. SEGA deve aver pensato (bene crediamo) a tutti i fan di lunga data che non si sono mai ritrovati nei titoli nuovi della serie, regalando loro ancora una volta lo stesso identico divertimento. Dall’altro lato alcuni potrebbero non comprendere l’essenza di un platform così vecchio stile, ma Sonic Mania non è un gioco rivolto a loro, questo è chiaro. Potremo giocarci da agosto su PS4, Xbox One e PC, ma sopratutto su Nintendo Switch, che vista la sua capacità di trasformarsi in console portatile si candida ad essere la console più adatta per godersi al meglio questo gioco.
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