E3 2017

E3 2017

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Los Angeles – Chi di voi ricorda Destruction Derby? Siamo sicuri che quelli con qualche annetto sulle spalle, quelli che hanno vissuto l’era PlayStation, se lo ricordano benissimo. Per i più giovani (beati loro), stiamo parlando di uno dei tanti giochi che fecero sognare i possessori della prima console di Sony. Per quale motivo? Semplice, si trattava di un gioco di corse che, come suggerisce il nome, si basava sulla distruttibilità delle vetture. Corse normali, ma anche circuiti ovali o a forma di 8 in cui ogni volta che si passava l’incrocio bisognava solo sperare che filasse tutto liscio, e poi, le indimenticabili arene, in cui decine di macchine si davano botte (nel vero senso della parola) con lo scopo di eliminare tutti gli avversari. Bene, dovreste aver capito che Wreckfest ha molto a che fare con la serie dell’ormai defunta Psygnosis, e se già questo basta a farvi salire l’adrenalina sappiate che a sviluppare questo gioco c’è la software house che realizzò i primi episodi di FlatOut; anch’esso gioco di corse politicamente scorretto.

Wreckfest

Con colossi del calibro di Forza Motorsport, Gran Turismo e Project CARS, ritagliarsi uno spazio nella fiera Losangelina non deve esser stato per nulla facile per Wreckfest. Noi abbiamo voluto dargli una chance,che ci ha tuttavia ripagato con del sano divertimento. Proprio come nella serie Destruction Derby, ci saranno gare “normali”, circuiti ovali e via discorrendo, ma anche le note arene, in cui dovremo vincere in diversi modi a seconda della modalità che sceglieremo. Ad esempio, potremo cercare di restare l’ultima vettura marciante – ed in questo caso la strategia migliore potrebbe essere quella di evitare qualsiasi scontro per non danneggiare la vettura; oppure saremo proprio noi ad andare a cercare lo scontro perfetto, cercando di distruggere più auto avversarie possibile in un’altra modalità. Noi ne abbiamo distrutte solo tre, anche se gli sviluppatori ci hanno detto che il record dell’E3 era di quattro avversari eliminati. Ci siam voluti togliere subito questo dente, quello delle arene e dell'”autoscontro”, perché è facile etichettare Wreckfest come un gioco che si concentra solo sulla distruzione, quella gratuita. Ma, da quanto abbiamo visto, sarebbe un grave errore.

Sotto al cofano di Wreckfest c’è molto di più. Le auto e la loro distruttibilità sono il fulcro del gioco, ma la fisica che le contraddistingue non si ferma solo a lamiere e ruote volanti: ogni singola parte dell’auto, motore incluso, ha una sua fisica e la cosa è palesemente tangibile quando si è al volante. Durante la prova abbiamo provato innanzitutto un ovale, con una serie di aiuti attivati. Ok, tiriamo dritti senza problemi, ma ecco, nulla di nuovo. Subito dopo abbiamo rifatto la stessa pista con la stessa auto ma disattivando i vari aiuti: la situazione è cambiata drasticamente! Se da un lato trattandosi di un ovale, grazie anche alla nostra abilità (coff coff…), non è stato difficile stare in pista ed andare a vincere, la sensazione di guida è totalmente cambiata. Sentivamo il peso della vettura nei sorpassi, nelle frenate, così come nell’affrontare le curve.

Wreckfest

È a quel punto che abbiamo capito il perché dei tanti settaggi e delle tante possibilità di upgrade delle vetture nel proprio garage: non solo in termini estetici, ma si potranno sostituire anche tantissime parti di meccanica, dagli scarichi ai filtri dell’aria e così via, per una personalizzazione degna dei migliori giochi simulativi. Se quindi Wreckfest punta alla spettacolarizzazione e ai danni iper realistici delle vetture, non vuole lasciare da parte nemmeno l’aspetto meccanico, nella fisica come nelle prestazioni. Certo, non avremo nessuna licenza per le auto, ma per quello che abbiamo visto sono tutte molto curate e particolarmente caratterizzate, ognuna poi con le proprie caratteristiche di tenuta e manovrabilità.

Guidare in Wreckfest è davvero divertente

Il massimo del divertimento lo abbiamo provato quando dopo la presentazione, una volta accomodati all’interno di una postazione di guida provvista di sedile, volante e pedaliera. Nessun aiuto attivato naturalmente, ma per goderci appieno la gara abbiamo preferito utilizzare il cambio automatico e concentrarci sulla gara. Abbiamo corso su una pista sterrata, piena di dossi, curve ed ostacoli da distruggere, con tanto di avversari pronti a prenderci a sportellate. Durante questa prova ci sono stati due aspetti che sono emersi ulteriormente: la cura riposta nella fisica dei veicoli e l’intelligenza artificiale degli avversari. Della prima ne abbiamo già parlato, ma in una pista come questa, in cui le sospensioni e la tenuta di strada sono messe a dura prova, il risultato è ancora più cristallino: guidare una vettura in Wreckfest è davvero divertente e, cosa che non avremmo mai pensato, lo è ancor di più con un volante che ne esalta appunto il lavoro svolto dagli sviluppatori sulla fisica della vettura. Tenere l’auto su pista è difficile ma mai frustrante, simulativo ma allo stesso tempo gratificante.


Wreckfest

A migliorare ancor di più il fattore “entertainment” ci sono gli avversari che si sono rivelati ostici al punto giusto, pronti a mandarci fuori pista con ogni mezzo, ma senza focalizzarsi esclusivamente su quello, rendendo i nostri sforzi vani. Tutto questo ci riporta davvero alla mente i tempi in cui giocavamo a Destruction Derby, o quelli più vicini in cui ci divertivamo con FlatOut, e forse proprio per questo abbiamo chiesto allo sviluppatore di farci fare una seconda gara, stavolta puntando alla vittoria, sfuggita per una dannata roccia messa appositamente dopo un dosso in curva e su cui ci siamo ovviamente spiattellati quando eravamo (troppo) sicuri del primo posto.

Giocando a Wreckfest ci siamo divertiti, al punto che probabilmente lo consiglieremmo già nella fase di Early Access su Steam, ma siamo anche consapevoli che quello che abbiamo visto è un gioco ancora in fase di sviluppo e che vedremo tra la fine di quest’anno o più probabilmente all’inizio del 2018. Questo si evince soprattutto da una controparte grafica che, seppur ben curata soprattutto nelle vetture, mostra ancora qualche lacuna e non può essere paragonata alle altre produzioni tripla A che abbiamo visto in fiera. Tuttavia crediamo che il recente accordo con THQ Nordic possa portare benefici (e fondi) che permettano a Bugbear di curare ogni aspetto, che sia qualitativo o quantitativo (modalità carriera, online fino a 24 giocatori), proprio come già stanno facendo egregiamente sulla fisica della vettura.

In ConclusionE3

Quest’anno all’E3 erano presenti diversi giochi di corse meritevoli di attenzione, e senza dubbio Wreckfest è uno di questi. Dietro l’apparenza di un gioco dedicato alla “distruzione”, si cela invece una cura per la fisica dell’auto certosina, dagli scontri spettacolari alle sospensioni, ma che arriva fino alle parti meccaniche. Ciò si traduce in un controllo gratificante e quindi divertente, soprattutto se si guida  con un vero volante. Non mancano le arene e le modalità meno “sportive”, ma per adesso gli sviluppatori di Bugbear (creatori della serie FlatOut) si sono concentrati proprio sulle vetture ed il loro comportamento. Adesso che il gioco è in Early Access su Steam, si stanno concentrando soprattutto sui contenuti, che speriamo possano garantire diverse ore di gioco, ma l’importante è che le fondamenta su cui costruire ci siano, e da quanto visto possiamo confermarvelo. Wreckfest è previsto per PC, PS4 ed Xbox One, noi siamo già pronti a superare chiunque ci si piazzi davanti, con ogni mezzo possibile.

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