23 Giu 2016

Eagle Flight – Anteprima E3 2016

Los Angeles – Il primo incontro con Eagle Flight, nel corso della Press Conference di Ubisoft all’E3 2016, non è stato proprio un colpo di fulmine. Con una VR oramai sulla bocca di tutti e, dopo l’esordio su PC, a pochi mesi dai nastri di partenza anche su PlayStation 4, la proliferazione di “giochini” progettati espressamente per il nuovo hardware era una tappa praticamente scontata nell’evoluzione dell’Industry. Del resto, non è la prima volta che l’universo dei videogiochi subisce uno scossone (ve la siete già dimenticata l’era del motion control?) e via, tutti a rincorrere la gallina dalle uova d’oro. Con Eagle Flight, lo devo ammettere, pensavo di assistere ad una storia già vista: un titoletto carino, confezionato come si deve per non perdere il treno della Realtà Virtuale. Un qualcosa di facile facile che potesse essere fruibile praticamente da chiunque, ma alla fine della fiera poco più di un riempitivo in una line-up “virtuale” che, per forza di cose, deve essere quanto più varia possibile.

Il giorno seguente, al booth di Ubisoft ho indossato Oculus Rift e, incuriosito giusto quel minimo che non lascia spazio a particolari aspettative, mi son ritrovato nelle vesti di un pennuto a centinaia di metri sul livello del mare, che svolazza nei cieli di una Parigi proiettata 50 anni avanti nel futuro e del tutto priva di esseri umani. E inutile girarci troppo attorno, alle volte non è il caso di fidarsi delle prime opinioni. Perché non sarà stato amore a prima vista, ma a giudicare dalla difficoltà che i ragazzi di Ubisoft hanno avuto nel farmi sfilare il visore dal cranio, direi che Eagle Flight è stato una scoperta: piacevole, emozionante e dannatamente divertente. E, senza dubbio alcuno, una delle cose più originali che avremmo mai pensato di provare.

eagle flight 1

Il concept di Eagle Flight è estremamente semplice: siete un aquila (che scoperta!) e, usando il vostro headset per la realtà virtuale preferito, sia esso Oculus o PS VR, non dovrete far altro che volare nella direzione in cui state guardando. Per “girare” basta ruotare leggermente la testa a destra o a sinistra, in modo del tutto naturale; per invertire del tutto la direzione di marcia, sarà invece necessario appoggiare l’orecchio alla spalla (destra o sinistra, a seconda di dove si voglia andare) e mantenere la posizione per una manciata di secondi. Il bumper destro del pad permette di aumentare la velocità di volo del pennuto, mentre quello sinistro rallenta la nostra progressione – che, per dovere di cronaca, può raggiungere velocità impressionanti sfruttando un volo in picchiata dalle grandi altezze.

La domanda, a questo punto, è lecita. Cosa c’è da fare in Eagle Flight? Il titolo VR made in Ubisoft nasce col guizzo giusto, e vota interamente il proprio gameplay alla componente multigiocatore competitiva piuttosto che alla classica esperienza da “flying simulator”. Premendo il tasto X del pad Xbox (abbiamo provato la versione PC del titolo su Oculus Rift), il nostro alter ego pennuto lancerà una sorta di onda d’urto grazie alla quale abbattere altri volatili sul suo percorso, fermo restante che potrà difendersi dagli altrui attacchi per un breve periodo di tempo con uno scudo energetico, attivabile tramite il tasto B. E questo è davvero tutto quello che c’è da sapere, prima di addentrarsi nella sfida.

Sì, perché proprio di sfida si è parlato nel corso della nostra prova: una sorta di Capture the Flag a squadre, due componenti per team, in cui l’obiettivo era raccogliere una preda – che appare in una posizione casuale della mappa – e portarla sani e salvi al proprio nido. Una sfida al meglio delle tre partite, abbordabile sulla carta ma, alla prova dei fatti, molto più complessa del previsto. E il motivo è semplice: Eagle Flight trasmette alla perfezione il senso di velocità del nostro volatile. Passato il rodaggio iniziale, necessario a prendere confidenza con le altezze e con la Parigi futuristica ricreata dallo sviluppatore – che è indubbiamente bellissima, ma a 200 metri d’altezza qualche vertigine te la può pure dare – ci si ritrova a sfrecciare dai cieli tersi della capitale francese alle basse quote della città, dove la vegetazione e gli alberi hanno rubato la scena agli esseri umani e il verde splendente si alterna alle classiche architetture, oramai vuote, della città.

eagle flight 2

Volare. che ci crediate o meno, è facile solo a parole. Schivare pareti che appaiono improvvisamente dopo una picchiata o ritrovarsi a rincorrere l’avversario che ha afferrato la preda e che, sadicamente, procede a zig zag tra gli alberi (era uno degli sviluppatori, NdR.), in molte occasioni, si traducono in uno schianto poderoso. Complice la velocità con cui si svolgono questi incontri 2 vs 2, la stessa velocità che caratterizza il volo dei vari rapaci e la frenesia dettata dalla modalità di gioco, che rimane comunque competitiva al 100% e tirerà fuori il vostro lato peggiore ogniqualvolta l’aquila nemica schivi il nostro attacco, ogni sessione di Eagle Flight leva letteralmente il fiato. E i pochi secondi che precedono il respawn sembrano interminabili, tanta è la voglia di gettarsi nuovamente in picchiata dalle nuvole, catturare la preda e strappare le altrui piume.

Coinvolgente, divertente e fulminea: questa è la realtà virtuale di Eagle Flight.

Coinvolgente, dunque, divertente e fulminea: questa è la realtà virtuale di Eagle Flight, a cui l’unica cosa che manca, a voler essere pignoli, è una qualche informazione su cosa stia succedendo alle nostre spalle – dovessimo sfortunatamente avere in scia un cecchino dei cieli, moriremmo prima di accorgercene. Ma è un compromesso ragionevole, che non mina in alcun modo l’esperienza di gioco e, al contrario, obbliga a sperimentare nuove tecniche di volo, a virare in modo brusco e a giocare con l’improvvisazione e l’estemporaneità. Metteteci una Parigi insolita dalle tinte Cell Shading, meravigliosamente vuota e ricca di zone da esplorare, e quello che si ottiene è un primo passo interessante verso la nuova dimensione del gioco competitivo virtuale: immediato e privo di ingarbugliati arzigogoli che ne minimo la sostanza, ma elegante e letale una volta iniziato. Proprio come il volo di un’aquila.

E3 - 2016 - Anteprime