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Eden Tomorrow – Recensione

Eden Tomorrow, per dirla con pochi giri di parole, è un Robinson: The Journey che non ce l’ha fatta, un progetto idealmente indirizzato agli amanti della fantascienza, ingolositi dall’idea di poter esplorare in prima persona un pianeta alieno, misterioso, ovviamente ostile, che naufraga drammaticamente, condannato dall’endemica mancanza di originalità, coraggio, idee veramente valide che permettessero al gameplay di svilupparsi e alla trama di snodarsi con il giusto ritmo.

Le premesse sono scontate, ma non pregiudicano di per sé il proseguo della narrazione. Nei panni di un anonimo esploratore delle stelle, ai comandi di una navicella di fortuna, impatterete sul suolo di mondo sconosciuto, senza ricordare chi siete e quale sia la vostra missione. È lo sgraziato espediente che innesca il logorroico Newton, robot in grado di supportarci dall’alto, sempre estasiato all’idea di interrompere l’azione per esibirsi in uno dei suoi snervanti monologhi.

I problemi di Eden Tomorrow iniziano proprio qui. Il mondo disegnato da Soul Pix non è disprezzabile. Nonostante l’evidente carenza di poligoni e una pulizia d’immagine non ottimale, gli scenari sanno affascinare e regalare all’utente le giuste suggestioni. Grazie alle potenzialità di PlayStation VR si resta sbalorditi di fronte ai panorami che il pianeta sa regalare, crogiolandosi in un art design non troppo ricercato, ma tuttavia funzionale.

Eden Tomorrow screenshot

Purtroppo l’esplorazione, uno dei cardini dell’esperienza, è ostacolata da un level design fin troppo lineare, oltre che dalle continue interruzioni di Newton. Non appena ci si sente sul punto di accedere ad un’area finalmente di ampio respiro, ci si accorge che persino i pochi sbloccabili messi a disposizione non siano affatto difficili da reperire, scovabili semplicemente facendo una piccola deviazione sul sentiero preimpostato.

Ciò che è peggio, il robot si esibisce in lunghi dialoghi a senso unico, privi di mordente e spesso assolutamente superficiali al proseguo della narrazione.

Il level design si dimostra tutt’altro che all’altezza, confezionando fasi poco emozionanti

Non va meglio quando si considera l’altra anima che alimenta Eden Tomorrow, la parte che potremmo definire puzzle. Di tanto in tanto, dovrete prendere il controllo di Newton, svolazzando per l’ambientazione di turno, in cerca di sfere d’energia che possano ricaricare il raggio utile a liberare la strada da un ostacolo.

Anche in queste fasi, purtroppo, il level design si dimostra tutt’altro che all’altezza, confezionando fasi poco emozionanti, accattivanti, per nulla impegnative.

Eden Tomorrow screenshot

L’alternanza tra esplorazione, l’irrinunciabile monologo di Newton e la raccolta delle sfere di energia, in breve, nel giro di un’ora ha già ampiamente soffocato qualsiasi desiderio di proseguire sino ai titoli di coda, evento che, tra l’altro, non si rivela poi troppo emozionante, né impreziosito da un colpo di scena degno di questo nome.

Fortunatamente, almeno il sistema di controllo si è dimostrato preciso e reattivo come sperato. Spostarsi da un punto all’altro dello scenario, anche mentre si vola in qualsiasi direzione nei panni del robot, non comporta alcuna difficoltà.

Conclusioni

Eden Tomorrow è un prodotto insufficiente sotto ogni punto di vista. Pur nella sua semplicità, il concept avrebbe anche potuto ammaliare gli aspiranti esploratori di mondi alieni. Purtroppo, nella pratica il gioco soffre di troppe lacune, oltre che di una cronica mancanza di originalità, idee, meccaniche di gameplay degne di questo nome.

I monologhi di Newton, un level design che lascia troppo poco spazio alla libertà di movimento e soprattutto le insipide fasi di raccolta dei nuclei energetici, condannano il prodotto alle mediocrità.

Fatevi un favore: girate alla larga da Eden Tomorrow. C’è di meglio in giro.

 

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