L’Interregno come non lo avete mai visto
From Software è un team talentuosissimo, una software house che ha saputo evolvere i videogiochi creando sostanzialmente un genere a sé di cui ne è divenuta sostanzialmente sinonimo. La profondità dei loro titoli in termini di gameplay, la cura nel level design, la magnificenza ostentata nell’art design sono qualità sotto gli occhi di tutti, innegabili picchi figli di un’accorta progettazione, nonché di processi di sviluppo focalizzati su obiettivi ben tratteggiati.
Pur riconoscendone tutti i meriti del caso, tuttavia, innegabilmente ci sono delle problematiche, che ormai potremmo definire congenite, che da tempo immemore mortificano le produzioni di From Software. Ecco, Elden Ring Nightreign, che potete preordinare su GameStop a questo link, sembra una sfida personale, una terapia d’urto per uscire drasticamente dalla comfort zone, un esperimento per testare la propria capacità di andare oltre i limiti. Del resto, parliamo per l’appunto di un gioco che vive di online, da sempre un tasto dolente per tutte le produzioni del team nipponico, un’avventura in cui, tra l’altro, sarà anche importante orientarsi sempre perfettamente, tenendo sott’occhio più elementi contemporaneamente. E sanno tutti benissimo che il nemico più difficile da battere, in un souslike, è proprio la telecamera.
Elden Ring Nightreing è un sapiente riciclo di asset, che cambia completamente prospettiva rispetto al titolo a cui si rifà, coinvolgendo un terzetto di videogiocatori in una furiosa boss run cooperativa. Ambientato in una versione simile, ma estremamente alternativa rispetto all’Interregno che tutti conosciamo, in soldoni si tratterà di sopravvivere a tre scontri contro giganteschi boss, al termine di altrettante giornate virtuali in cui il compito degli intrepidi sarà quello di salire di livello, recuperare loot, potenziarsi il più possibile in vista della battaglia al crepuscolo.
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Il tutto inizia in una versione alternativa della celebre Tavola Rotonda. Qui, per prima cosa, dovrete selezionare il vostro personaggio. Non c’è nessun editor, difatti, ma quattro eroi, ognuno con punti di forza e debolezze ben specifiche. Wylder è il classico guerriero versatile, inizialmente armato di spada e scudo. Duchess è rapida e predilige attacchi veloci. Guardian è in tutto e per tutto un tank, capace di assorbire più danni degli altri e sarà armato di una lancia con cui elargisce enormi danni. Infine Recluse, strega che naturalmente predilige gli incantesimi, sia di supporto al gruppo che offensivi, che dovrà approcciare i nemici dalla distanza. Il proprio stile di combattimento, ovviamente, influenza la scelta, ma durante il network test ci siamo divertiti ad utilizzarli un po’ tutti, scoprendo come From Software sia riuscita a creare un manipolo di eroi piuttosto bilanciati tra loro, divertenti, facili da utilizzare sin da subito.
Elden Ring Nightreign, difatti, sul piano concettuale si distanzia parecchio dai soulslike. Tanto da Demon’s Souls in poi imparare a giocare è stato un processo lungo e altalenante, quanto in questo titolo sin dalla prima sortita si è in grado di ottenere risultati tutto sommato soddisfacenti. Sopravvivere alle tre giornate non è un gioco da ragazzi, beninteso, ma il sistema di controllo è particolarmente reattivo, né bisogna studiare attentamente (e lungamente) la propria build per ottenere buoni risultati in battaglia.
Questo RPG-action votato al multiplayer, non potrete avviare la partita finché non si sarà composto il team da tre partecipanti, è difatti molto più malleabile rispetto agli altri giochi di From Software. Naturalmente per avere vita (più) facile saranno fondamentali una serie di capacità. Tanto per cominciare una perfetta conoscenza delle due mosse speciali del personaggio, ognuna delle quali vincolata a specifici cooldown. Soprattutto la più potente di queste, difatti, può risolvere una situazione disperata quasi da sola, tanto più se si considera che per rianimare i compagni caduti, sarà necessario infliggergli danni. Con i due compagni a terra, con di fronte il temibile boss di turno, sfoderare con tempismo questa abilità potrà, in un colpo solo, ristabilire il team e svuotare sensibilmente la barra della salute dei nemici.
La nuova produzione di From Software si apre anche ai neofiti
Inoltre, sarà fondamentale conoscere le mappe, nonché i modi più rapidi per raggiungere i principali luoghi d’interesse. A separarvi dall’inevitabile scontro con il boss della giornata, difatti, non più di una quindicina di minuti, lasso di tempo che dovrete sfruttare al meglio per potenziarvi il più possibile. Tra potenziamenti della Fiala Cremisi, utile per ristabilire i punti vita, casse del tesoro dove rinvenire armi e scudi più potenti, mini boss generosi di punti esperienza da utilizzare nei punti di Grazia sparsi per l’ambientazione, avere chiaro l’itinerario da seguire azzererà i tempi morti e incrementerà le chance di ritrovarsi di fronte al boss equipaggiati di tutto punto.
A questo proposito, la conoscenza pregressa degli asset ereditati di sana pianta da Elden Ring rappresenta un altro plus non da poco. Riconoscere sommariamente i pattern offensivi dei nemici, le caratteristiche di alcune armi, gli effetti degli oggetti, renderà la fase di apprendimento molto più snella e rapida. Non aspettatevi il pieno rispetto di quanto già visto in Elden Ring, beninteso. Soprattutto l’equipaggiamento tira in ballo statistiche e bonus completamente nuovi, tanto più considerando che non potrete creare vere e proprie build. Ad ogni livello, difatti, le statistiche vengono distribuite automaticamente, nel rispetto delle qualità del personaggio selezionato.
Ciononostante, l’obiettivo a cui vi spinge Elden Ring Nightreign è proprio quello di creare personaggi che, accumulando bonus e abilità passive, possano tramutarsi in breve in autentiche macchine della morte. Per farlo servirà anche una certa dose di fortuna, in base ai drop dei mini boss e delle casse, ma, come detto, conoscere oggetti e mappa vi aiuterà e non poco in questo senso.
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Come dicevamo poco sopra, tuttavia, la nuova produzione di From Software si apre anche ai neofiti. Tanto per cominciare, il reciproco supporto tra giocatori rende tutto meno complesso, soprattutto considerando che se gli utilizzi delle Fiale Cremisi è limitato, il game over è vincolato solo alla sconfitta di tutti e tre i giocatori contro il boss. Secondariamente, il combat system è molto più reattivo che nell’originale Elden Ring. Va da sé che schivare con tempismo sia ancora fondamentale, così come ripararsi dietro allo scudo in risposta a determinati attacchi, ma anche un approccio meno accorto sortirà comunque i suoi effetti. I puristi potranno cercare la parry perfetta o di infliggere pesanti danni grazie al backstab, mentre i meno avvezzi potranno imparare gradualmente, a partire da alterchi sicuramente meno eleganti ed efficaci, ma non per questo totalmente inutili o ininfluenti al fine dello scontro.
Da questo punto di vista, ci è parso ottimo anche il ritmo. La mappa tende costantemente a restringersi, come in un battle royale, ma viene comunque dato sufficiente tempo al team per esplorare alcune location ed eliminare più nemici possibile. La progressione di Elden Ring Nightreing è dunque caratterizzata da furiose corse verso il successivo luogo d’interesse e l’attenta e risoluta eliminazione di ogni presenza nemica, momenti anche utili per ricompattare il gruppo.
Dove Nightreign sembra ricongiungersi ad Elden Ring è proprio negli scontri con i boss. Le loro generose barre della salute, difatti, nonché i devastanti attacchi, ci hanno costretti a mettere da parte la spavalderia ostentata durante le altre fasi del gioco. Il Demone Centipede è capace di ampissimi attacchi ad area che possono mandare KO il gruppo in un battito di ciglia. Il Fell Omen è Margit sotto steroidi. L’eroe di Zamor è stato un altro sgherro che ci ha fatto venire gli incubi con i suoi attacchi di ghiaccio e i suoi letali fendenti.
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Insomma, ci siamo divertiti molto con Elden Ring Nightreign, pur considerando la crescente consapevolezza di avere a che fare con qualcosa di sensibilmente diverso, per concept e ritmo, dai vari soulslike made in From Software.
Purtroppo, i due difetti di cui parlavamo in apertura di articolo, hanno effettivamente reso complesso il nostro incontro con il Network Test. La prima sessione è stata completamente sabotata dalla debacle totale dei server e anche negli appuntamenti successivi non sono stati rari i casi di crash, di indisponibilità della rete o di lag pesante. Anche la telecamera ci ha messo del suo per metterci i bastoni tra le ruote. Soprattutto con boss come il Demone Centipede, capace di spiccare salti sovrumani, spesso e volentieri abbiamo perso la visuale sui nemici e sugli alleati. Visto anche il ritmo di gioco più alto, sarà fondamentale che From Software ce la metta tutta per migliorare questo aspetto.
Elden Ring Nightreign è in tutto e per tutto un gioco profondamente diverso dall’originale. Resta da capire se la software house riuscirà a sistemare le problematiche dell’online e della telecamera in tempo per la pubblicazione, fissata per il 30 maggio. Inoltre, si dovrà capire se siamo di fronte ad un progetto destinato a durare nel tempo. La longevità, al momento, resta una bella incognita, visto che, se non ci saranno più e mappe e molti boss a tenere occupati i videogiocatori, potrebbe essere un’avventura dal fiato piuttosto corto, soprattutto se non la si affronterà con il giusto gruppo di amici.
Tra qualche mese, tuttavia, sapremo darvi il nostro parere definitivo su Elden Ring Nightreign che potete già prenotare sullo shop online di GameStop.