Colonia – La vera sfida in questa affollatissima generazione videoludica è riuscire a sorprendere il videogiocatore. E non solo presentando un comparto tecnico al limite dell’incredibile, ma anche catturandone l’attenzione con qualcosa di innovativo, di interessante.
Ci duole dire che purtroppo Elex, il nuovo action-GDR sviluppato da Piranha Bytes, non rientra per il momento in questa cerchia ristretta. Negli stand di THQ Nordic abbiamo fatto quattro chiacchiere con gli sviluppatori, osservato il gioco da vicino e provato con mano il prodotto per circa 40 minuti, ma tutto ciò non è servito a fugare i nostri (numerosi) dubbi.
Ma cos’è Elex? E’ il risultato di più di due anni di sviluppo, un gioco di ruolo open-world con dinamiche di combattimento e di esplorazione abbastanza canoniche che ricorda non poco alcuni illustri esponenti del genere, tra cui Dragon Age o The Witcher. Il setting è intrigante: dopo che un gigantesco meteorite ha impattato con il pianeta Malagan, distruggendo quasi tutto ma portando con sé una misteriosa fonte di energia chiamata Elex, il mondo è cambiato per sempre. L’Elex è infatti divenuta in breve tempo la principale moneta di scambio e una delle più grandi ricchezze in circolazione, contesa tra diverse fazioni prive di scrupoli. Proprio una di queste, gli Alps, bandiscono il protagonista per oscuri motivi, rendendolo un esule senza speranza.
Inizia qui il nostro viaggio, nei panni di Jax, il quale dovrà farsi carico della sua dipendenza da Elex, delle sue necessità per la sopravvivenza e del suo ritorno agli alti ranghi del mondo.
Durante l’avventura, che gli sviluppatori stimano poter durare fino ad 80 ore se si spulciano tutte le missioni e gli incarichi secondari, sarà possibile entrare a far parte di una delle tre fazioni principali del gioco: i Clerics, ingegneri geniali che sfruttano l’energia dell’Elex per migliorare la propria tecnologia, gli Outlaws che invece preferiscono utilizzare l’Elex per aumentare le percezioni, come fosse una droga ed infine i Bersekers, un gruppo di fanatici religiosi che considera l’Elex un dono divino da utilizzare per avvicinarsi alla condizione celeste. Una volta fatta la scelta non sarà più possibile tornare indietro e sia le missioni da affrontare che il progresso narrativo ne saranno fortemente influenzate, tant’è che alcuni aspetti della trama rimarranno oscuri a seconda della fazione a cui si appartiene.
L’unico punto in comune è ovviamente l’Elex, che il protagonista può usare a piacimento a seconda delle proprie esigenze per influenzare buona parte del gameplay, inclusi i dialoghi. Attenzione però, perché un uso smodato può, a detta degli stessi sviluppatori, potrà far perdere a Jax la propria umanità e le proprie emozioni in modo definitivo, andando quindi ad alterare anche la percezione che gli altri NPC hanno di noi.
Ad esempio, circa il 90% dei personaggi che popolano il mondo di Malagan può essere eliminato per sempre: questo significa che con un po’ di pazienza e molta abilità, potrete conquistare interi avamposti, villaggi o addirittura città.
Ovviamente le reazioni ad un nostro comportamento anormale saranno consequenziali alla sua gravità. Se impugneremo un’arma in un sobborgo abitato, le guardie sguaineranno le spade, ma se attaccheremo un innocente e veniamo visti, quest’ultimo avviserà le autorità e verremo percepiti come un pericolo. Durante la prova infatti, abbiamo volontariamente aggredito uno dei passanti e la reazione delle sentinelle è stata immediata; anche se fortunatamente siamo fuggiti, il team di sviluppo ci ha rivelato che con tutta probabilità il nostro personaggio sarà bandito per sempre dalla città.
La mappa di gioco è ad ogni modo molto vasta e liberamente esplorabile senza caricamenti per il passaggio da una zona all’altra. Ogni regione è fortemente influenzata (sia nell’architettura che negli usi e costumi) dal tipo di fazione predominante e questo obbliga il giocatore ad agire in modi sempre diversi per cercare di ottenere il massimo vantaggio da ogni situazione.
Questo sistema di causa ed effetto, dotato di una laboriosità piuttosto rara, rappresenta senza dubbio una delle caratteristiche più importanti di Elex. Purtroppo però non è supportato da un gameplay altrettanto soddisfacente che, a distanza di un mese e mezzo dall’uscita ufficiale (17 ottobre), ci lascia alquanto perplessi.
Al di là dei movimenti del protagonista, tanto legnosi quanto obsoleti per questa generazione ( veder saltare Jax è forse una delle peggiori esperienze di questa gamescom), a lasciarci indifferenti è stato il sistema di combattimento, stantio , dal feeling non immediato, per nulla trascinante. Il tanto declamato jetpack, si rivela un’aggiunta quasi simbolica, forse più un ostacolo che un aiuto durante le battaglie. Alla domanda “perché avete deciso di mettergli un jetpack sulle spalle?”, la risposta dei ragazzi di Piranha Bytes è stata poi illuminante: “nei GDR i giocatori vogliono sempre scoprire cosa c’è sulle montagne che si vedono in lontananza, così invece di mortificarli con una serie di scalate senza senso, gli abbiamo dato un’alternativa più rapida”.
Anche il sistema di crescita del personaggio è alquanto complicato, poiché una volta guadagnato un punto esperienza, si deve obbligatoriamente raggiungere uno dei tanti maestri disseminati nel mondo di gioco, completare l’incarico inerente alla nuova abilità ed infine apprenderla. Ma attenzione, perché la scelta di appartenenza ad una fazione si ripercuote anche sulle capacità di Jax, al quale purtroppo sempre verranno preclusi i 2/3 dei miglioramenti.
Questo sistema, per quanto sia in linea con la mentalità del prodotto, ai nostri occhi sembra limitante, soprattutto se il numero di abilità selezionabili è basso in partenza.
In conclusione
Elex è un calderone di buone idee, mescolate ad alcune non così buone. I giocatori vecchio stampo potrebbero dargli una chance e trovarlo anche appassionante, ma bisognerebbe passare sopra ad una serie di difetti che difficilmente verranno sanati a meno di due mesi dalla pubblicazione.
L’anima GDR c’è tutta, il sistema di scelte e degli effetti che ne conseguono è brillante, così come l’inizio della trama raccontata, ma è tutto qui. Tecnicamente il titolo è parecchio indietro e data l’importanza del combattimento e delle armi, non possiamo escluderle dal mediocre contesto. Ne auspichiamo almeno un miglioramento parziale, riuscendo quindi a dare una chance al progetto targato THQ.