Emio – L’uomo che sorride – Recensione

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Il ritorno della memorabile saga di Famicom Detective Club dopo più di 30 anni!

Chi è Emio – L’uomo che sorride? Una domanda che ci siamo posti qualche settimana fa quando Nintendo ha pubblicato, un po’ ovunque a dir la verità, un emblematico volto, un singolare sorriso inciso su un sacchetto di carta per alimenti. Che un nuovo horror game si stesse stagliando all’orizzonte? Mai ipotesi fu la più errata, non completamente almeno.

Dentro il cilindro si nascondeva un ritorno, una serie che non è stata dimenticata dalla società di Kyoto, ovvero Famicom Detective Club. Per chi non ne avesse mai sentito parlare, si tratta di una saga investigativa molto amata (un’avventura testuale per intenderci), che permette di risolvere dei casi intricati, parlando con sospettati, testimoni ed esaminando le scene del crimine.

E non a caso qualche anno fa è tornata in pompa magna una raccolta, completamente aggiornata e ammodernata, dei due capitoli per NES su Nintendo Switch, segno di come alla società nipponica stia davvero a cuore la continuità delle sue opere “storiche”, offrendo un’ottima occasione di conoscere dei giochi investigativi unici nel loro genere.

E, su quella stessa scia, Emio – L’uomo che sorride ci proietta in un nuovo intrigato caso creato a regola d’arte da Yoshio Sakamoto (producer e sceneggiatore della serie) e da tutto il suo brillante team. Ritornano alcuni volti amici in questa sorta di “film da risolvere”, ricco di colpi di scena e dalla trama originale di cui non vi faremo spoiler, a parte qualche piccola infarinatura generale.

Il ritorno di un nuovo capitolo di Famicom Detective Club ci ha convinto ed entusiasmato, una dimostrazione di come una visual novel possa brillare di luce propria e far avvicinare anche le giovani leve a un genere a volte un po’ “sottovalutato”. E la ciliegina sulla torta la mette l’ottima localizzazione in italiano dei testi che apre la porte a tutti i videogiocatori.

Emio – L’uomo che sorride è un attorcigliato quanto intrigante thriller che non vi lascerà delusi… ne siamo sicuri! Potete recuperarlo da GameStop online direttamente qui.

L’uso del telefono cellulare per un detective può rivelarsi fondamentale…

L’uomo che sorride è una leggenda, una di quelle storie che vengono tramandate tra i ragazzi nelle scuole per incutere un po’ di timore e far… rabbrividire. Questo racconto metropolitano, creato appositamente per il gioco, narra di un uomo che fa visita a delle ragazze in lacrime promettendole che non piangeranno più, perché regalerà loro un sorriso eterno in cambio della vita. Nelle versioni più diffuse, si dice che l’uomo che sorride metta in testa alle sue vittime lo stesso tipo di sacchetto di carta indossato da lui.

Dicerie di quartiere? Eppure sembra che ultimamente queste voci si stiano facendo più radicate nella vita dei nostri protagonisti e che stiano alterando gli equilibri nella realtà. Infatti il nome Emio (che non a caso si scrive con gli ideogrammi di “sorriso e “uomo”) sembra essere tornato in scena quando il corpo di uno studente di una scuola media locale è stato ritrovato senza vita.

La vittima presenta tuttavia un particolare assai inquietante: la sua testa è coperta con un sacchetto di carta con un sorriso disegnato con un pennarello. E qui che inizia la nostra indagine come apprendisti detective, un’investigazione ricca d’indizi e coincidenze che sembrano richiamare una serie di casi irrisolti ben 18 anni prima. Quale sarà il modus operandi del killer e cosa lo avrà spinto a comportarsi in questo modo? Per scoprirlo, toccherà lavorare bene sul caso e affrontare tutti e 12 i capitoli di questo profondo thriller.

Emio – L’uomo che sorride è un attorcigliato quanto intrigante thriller che non vi lascerà delusi

In questo agghiacciante giallo saranno coinvolti diversi personaggi, delle figure di “spicco” che i veterani di Famicom Detective Club riconosceranno a colpo d’occhio. Il nostro protagonista, ovvero colui che esaminerà in prima persona ogni aspetto del caso, è un giovane allegro e pieno d’energie con un intuito fuori del comune: non a caso è uno degli assistenti detective dell’agenzia investigativa Utsugi, un detective privato che collabora spesso e volentieri con la polizia giapponese.

Shunsuke Utsugi, il direttore dell’agenzia investigativa Utsugi

L’altra giovane investigatrice è Ayumi Tachibana, la seconda assistente di Utsugi che ci affiancherà per risolvere il caso: è abilissima negli interrogatori e spesso e volentieri ci ritroveremo nei suoi panni per “torchiare” qualche indiziato o semplicemente chiacchierare con dei compagni di scuola della giovane vittima (con la gentilezza si possono ottenere molte informazioni).

Una volta aver deciso il nome dell’investigatore (nel nostro caso Takashi Keda, ma non ditelo in giro), saremo pronti a iniziare a risolvere questo caso che sarà più duro del previsto. Fermiamoci solo un attimo e analizziamo nel dettaglio la modalità di gioco di Emio: ogni capitolo sarà caratterizzato da diverse scene, dei luoghi di esplorazione in cui potremo interagire e dialogare con personaggi (cruciali o no) per ottenere diversi tipi d’informazioni.

Ogni luogo sembra davvero uscire da un anime, con personaggi mossi da una tecnologia che ci ha un po’ ricordato Live2D (ovvero un rendering 3D da disegni a due dimensioni). In questo modo, le espressioni facciali acquisiscono maggiore profondità e trasmettono ogni tipo d’emozione.

A questo punto ci troveremo di fronte al classico menù laterale in cui potremo compiere diverse azioni (come ogni buona avventura grafica ci insegna). Potremo chiamare un personaggio sullo schermo, qualora sia a portata di naso, chiedere e ascoltare cosa ha da dirci la persona di turno interrogata e riascoltare i nostri pensieri.

Queste operazioni andranno eseguite in modo logico e coerente con l’indagine: spesso e volentieri, dopo aver parlato con un poliziotto o con una ragazza nella scuola, dovremo rimuginare i nostri pensieri per rimettere in ordine le idee o capire come proseguire con le prossime linee di dialogo. Il tutto avverrà in modo molto automatico e, spesso e volentieri, le fasi potranno essere completate alternando i comandi “Chiedi/Ascolta”, “Pensa” e “Guarda/Indaga”.

Ayumi alle prese con una conversazione

Con quest’ultimo comando, oltre a osservare il nostro interlocutore, potremo esaminare l’area circostante alla ricerca di qualcosa di utile per la nostra ricerca, o semplicemente per ascoltare il punto di vista del protagonista su una determinata attività. L’intera avventura è presumibilmente ambientata negli anni ’90, un periodo perfetto per aguzzare ancora di più l’ingegno dato che internet era poco usato: infatti, vedremo i nostri protagonisti recarsi nelle biblioteche per cercare informazioni o semplicemente antichi ritagli di giornale. Questo aspetto rende l’indagine, seppur molto guidata e che mette il giocatore sul binario di determinati sospetti, ancora più interessante e impegnativa.

Farà ancora parlare di sé nella storia dei thriller investigativi

Emio – l’uomo che sorride non presenta una difficoltà elevata o degli enigmi da risolvere: l’esperienza si basa tutta sul dialogo, sulle domande e sugli appunti dei nostri protagonisti nel taccuino. Alla fine di ogni capitolo, saremo chiamati a compiere delle deduzioni parziali, una sorta di ricapitolo di tutte le informazioni che abbiamo scoperto e dei dettagli che ci erano scappati fino a quel momento. Se sbaglieremo qualcosa, non vedremo mai la scritta game over, ma ovviamente i nostri compagni ci faranno notare che le nostre deduzioni non sono così brillanti e che non siamo stati attenti ad alcuni aspetti importanti.

Non è bello essere rimproverati

A volte, si potrebbe incorrere in momenti di “blocco”, fasi in cui non riusciremo a capire cosa fare per far proseguire la conversazione o momenti in cui a schermo non vedremo altro che vegetazione. Ma niente paura, basta “trafficare” un po’ nei nostri menù a disposizione per sbloccare la situazioni.

Le linee di dialogo sono molteplici e la localizzazione in italiano credo sia uno dei migliori pregi di questa produzione, un aspetto che (stranamente) non daremo mai per scontato quando si tratta di analizzare delle visual novel. L’idea di un’investigazione su due fronti, uno del protagonista e l’altro nei panni di Ayumi, ci consente di avere una visione d’insieme ancora più dettagliata di quello che è, a tutti gli effetti, un thriller con i fiocchi.

Nel nostro viaggio in Emio – l’uomo che sorride abbiamo cercato di esplorare tutte le opzioni di dialogo a nostra disposizione, anche perché alcune informazioni che sembrano irrilevanti potrebbero darci delle dritte non indifferenti per il completamente di questo caso: tenetelo a mente quando inizierete il vostro viaggio.

Gli apprendisti detective sono davvero promettenti!

Dal punto di vista del sonoro, ci troviamo dinnanzi a un’opera completamente doppiata in giapponese arricchita da una colonna sonora da brividi, da vero thriller cinematografico. Proseguendo di scenario in scenario, abbiamo trovato le vicende molto coerenti senza avvertire mai quella sensazione di essere dei detective infallibili: infatti, il nostro protagonista è sempre colmo di dubbi (come giusto che sia) e non inventa mai teorie assurde che potrebbero “destabilizzare” il giocatore. Senza farvi spoiler, possiamo dirvi che negli ultimi capitoli la tensione è salita radicalmente e le nostre sicurezze sono state quasi completamente distrutte come un vaso che cade a terra.

Nonostante delle meccaniche forse un po’ datate, Emio – L’uomo che sorride si conferma non solo come un buon titolo della serie, ma anche un buon punto di partenza per chi vuole addentrarsi in avventure grafiche a tema investigativo con uno stile finemente anime.

Conclusioni

Nonostante la consapevolezza che lato interattivo non c’è poi molto da fare (dopotutto parliamo pur sempre di una Visual Novel), siamo rimasti piacevolmente colpiti da Emio – l’uomo che sorride. Il titolo creato da Yoshio Sakamoto è stato sceneggiato meticolosamente, con personaggi ben caratterizzati (ma a volte con qualche cliché) e una suspence degna di una produzione cinematografica.

Dimenticatevi l’horror di cui si vociferava in giro qualche tempo fa, Emio – L’uomo che sorride è l’ultimo capitolo di una saga che è riuscita a (ri)trovare un suo spazio e che, ne siamo sicuri, farà ancora parlare di sé nella storia dei thriller investigativi.

Se amate questo genere, o ne siete stati sempre attratti in qualche modo, allora quest’ultimo capitolo di Famicom Detective Club saprà regalarvi grandi soddisfazioni.

Acquista Emio – L’uomo che sorride dallo shop online di GameStop.

 

  • Good
    +Storia convincente e scritta sapientemente
    +Visivamente è un piacere per gli occhi
    +Longevità molto buona (12 ore circa)
    +Meccaniche di gioco semplificate rispetto agli altri capitoli…
  • Bad
    -... ma tuttavia andrebbero un po' "rinfrescate"
    -Una maggiore libertà al giocatore non avrebbe guastato
  • 8 Avvincente

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Conclusioni

Nonostante la consapevolezza che lato interattivo non c’è poi molto da fare (dopotutto parliamo pur sempre di una Visual Novel), siamo rimasti piacevolmente colpiti da Emio – l’uomo che sorride. Il titolo creato da Yoshio Sakamoto è stato sceneggiato meticolosamente, con personaggi ben caratterizzati (ma a volte con qualche cliché) e una suspence degna di una produzione cinematografica.

Dimenticatevi l’horror di cui si vociferava in giro qualche tempo fa, Emio – L’uomo che sorride è l’ultimo capitolo di una saga che è riuscita a (ri)trovare un suo spazio e che, ne siamo sicuri, farà ancora parlare di sé nella storia dei thriller investigativi.

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    +Storia convincente e scritta sapientemente
    +Visivamente è un piacere per gli occhi
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    +Meccaniche di gioco semplificate rispetto agli altri capitoli…
  • Bad
    -... ma tuttavia andrebbero un po' "rinfrescate"
    -Una maggiore libertà al giocatore non avrebbe guastato
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