Erica

ERICA – Recensione

La prima volta che si è sentito parlare di Erica (no, tranquilli, non è la vostra vicina di casa) è stato alla Paris Games Week del 2017, presentato proprio come un drama interattivo e appartenente alla collana Playlink. E fino a qualche giorno fa era come dissolto nel nulla, fino a quando non si è mostrato sul palco dell’Opening Night Live di Geoff Keighley alla gamescom 2019.

E non solo, il live drama di Flavourworks è già disponibile all’acquisto e a un prezzo di lancio davvero molto competitivo (9,99€). Anche se passato in sordina per parecchio tempo, lo sviluppo deve essere costato parecchie fatiche agli addetti ai lavori, che sono stati in grado di realizzare un “film interattivo” ben pensato e che, difficile a dirlo, lascia un sacco di dubbi nella mente del giocatore (e questo è solo un bene per gli appassionati del genere).

Molti potrebbero anche affermare: “sì, ma non si tratta di un videogioco nudo e crudo”, e forse non avrebbero neanche tutti i torti. Ma qui ci si trova dinnanzi a un “live action videogame” che, se scritto ottimamente, può essere davvero coinvolgente: ed Erica riesce molto bene sotto questo aspetto.

Erica

Ormai l’avrete capito, Erica è un’esperienza interattiva in cui ogni vostra scelta determinerà inevitabilmente il susseguirsi degli eventi. La protagonista è (ovviamente) Erica, una giovane donna interpretata da Holly Earl (nota per Beowulf: Return to the Shieldlands e Humans) che si ritroverà coinvolta in una serie di omicidi legati inesorabilmente al suo misterioso passato. L’esclusiva PlayStation 4 può essere giocata sia utilizzando il touchpad del dualshock 4, che funziona discretamente bene a parte qualche caso isolato, o meglio ancora con l’app per dispositivi iOS e Android. Personalmente ho gradito vivere l’esperienza di Erica su smartphone, dispositivo che permette una fruizione ancora più dinamica e realistica (basta semplicemente scaricare l’app dal proprio store e connetterla alla stessa rete della PS4).

Il gameplay è molto minimale: dovrete semplicemente interagire con gli oggetti, a volte esaminarli, e prendere decisioni con il giusto tempismo. Non esiste una scelta giusta o sbagliata, perché in ogni caso il titolo di Flavourworks vi porterà verso un inevitabile diverso finale.

Erica è un’esperienza interattiva con una narrativa mai banale

A primo acchito si potrebbe pensare a Erica semplicemente come a un’esperienza girata esclusivamente in Full Motion Video, invece non è sempre così: quando vi troverete a esaminare alcuni elementi dello scenario, il filmato viene sostituito dall’engine graphics così dettagliato che la differenza risulta quasi impercettibile. Ma il punto di forza è la regia: l’intera esperienza non è semplicemente pensata come un film da seguire, bensì alcune inquadrature sono state realizzate per rendere realmente viva e in prima persona le (dis)avventure di Erica.

Erica

D’altro canto, la storia si può completare tranquillamente in un’oretta e mezza, un tempo tutto sommato giusto per un’esperienza quasi cinematografica. Ma questa non è la reale longevità: quest’opera è stata pensata per giocarla più volte, seguendo intrecci narrativi differenti. Mi sono ritrovato più volte a domandarmi: “cosa sarebbe successo se avessi fatto una scelta diversa?”. Rigiocandolo più e più volte ho iniziato a comprendere meglio alcuni elementi volutamente velati, chiaramente non definiti e che lasciano aperta l’interpretazione del giocatore. È così chiaro come la trama sia volutamente contorta, una scelta che personalmente non mi dispiace ma che potrebbe rendere più di qualcuno non propriamente soddisfatto.

Un aspetto che non mi ha entusiasmato è la mancata scelta dei capitoli, che consentono di ripartire in un punto specifico e visionare molto più velocemente degli intrecci narrativi differenti. Una scelta probabilmente dettata dal voler offrire una continuità senza interruzioni agli eventi narrati.

Gli attori coinvolti in Erica sono parecchio brillanti e il doppiaggio in italiano è di altissimo livello. Una nota di merito va sicuramente alla colonna sonora di Austin Wintory (Journey, Assassin’s Creed Syndicate), che accompagna il thriller in modo visionario e a tratti inquietante. A differenza degli altri titoli Playlink, Erica è un titolo pensato per singolo giocatore, che regala sicuramente una bella avventura interattiva con un mistero occulto tutto da scoprire.

Conclusioni

Guai a pensare che Erica sia semplicemente un film da vedere sulla poltrona in salotto. È un’esperienza interattiva, un thriller cinematografico con una narrativa mai banale. Un titolo che innescherà nella mente del giocatore una serie di dubbi, dati anche da uno storytelling astratto e a volte surreale. Erica lascia libera l’interpretazione del giocatore, in cui non c’è un singolo percorso che contenga tutte le risposte: tuttavia questa formula potrebbe non essere apprezzata da tutti.

Il live drama dei ragazzi di Flavourworks può essere definito come uno dei migliori titoli della collana PlayLink, interessante da risolvere e a un prezzo più che competitivo.

Commenti