News 13 Set 2013

Etrian Odyssey IV: Legends of the Titan – La Recensione

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La saga di Etrian Odyssey si è, nel tempo, ritagliata una piccola nicchia nella fanbase di Nintendo DS. Il suo riuscito mix tra JRPG “à la Dragon Quest” e dungeon crawling, unito ad una difficoltà piuttosto elevata e al suo minimalismo negli elementi narrativi, ha conquistato molti giocatori in cerca di un’alternativa ai soliti Final Fantasy. Dopo tre iterazioni sulla “vecchia” portatile Nintendo, di cui due purtroppo mai uscite in Europa, Atlus ci delizia con un nuovo capitolo su Nintendo 3DS: nonostante una veste grafica più colorata e l’introduzione di diverse semplificazioni per i giocatori meno avvezzi, ci troviamo al cospetto di uno dei più impegnativi titoli per la console stereoscopica di mamma Nintendo. Siete pronti a scendere nei più oscuri labirinti di Tharsis a caccia di onore e gloria?

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Lo ameranno:chi cerca un’avventura lunga e impegnativa in piena salsa JRPG
Lo odieranno: coloro che in un videogioco cercano soprattutto una forte componente narrativa, chi è abituato ai JRPG “facili”
É simile a: Shin Megami Tensei, Orcs & Elves

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  • Titolo: Etrian Odyssey IV – Legends of the Titan
  • Piattaforma: Nintendo 3DS
  • Sviluppatore: Atlus
  • Publisher: NIS America
  • Giocatori: 1
  • Online: StreetPass
  • Lingua: Inglese

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Una storia di esploratori, guerrieri e NPC invisibili

Nelle vicinanze della città di Tharsis si scorge un enorme albero, Yggdrasil. La leggenda dice che al suo interno, esso custodisca un grande segreto, qualcosa che – si mormora – porti ad un paradiso eterno. Orde di esploratori si dirigono dunque verso la ridente cittadina in cerca di gloria, ma il percorso verso Yggdrasil è lungo e tortuoso…

Se questa introduzione vi sembra quanto più di generico possa esistere per la trama di un gioco fantasy, non vi sbagliate poi di molto. La saga di Etrian Odyssey non pone infatti grande attenzione sulla narrazione, e questo quarto capitolo non fa eccezione: c’è un canovaccio di base, ma tutto sembra esser messo lì solo per non dare l’impressione che gli eroi comandati dal giocatore non abbiano uno scopo finale. Tutto ciò non va visto necessariamente come un difetto: per quanto atipico possa essere, Etrian Odyssey IV è un JRPG il cui focus è sul gameplay piuttosto che la trama. Gli eroi sono semplicemente il simulacro del giocatore stesso, ed in quanto tali non hanno nessuna riga di dialogo né caratterizzazione. EOIV-Aeronave Tutto è concentrato nelle poche chiacchierate degli NPC in città e nei discorsi di un narratore esterno, che interviene in particolari occasioni in maniera non dissimile a un Dungeon Master di D&D (“Il gruppo di eroi arriva nella selva…“). In questo gioco la trama è talmente secondaria che gli NPC e altri oggetti d’interesse nei dungeon, anche quelli necessari per il prosieguo della storia, sono invisibili: quando sarete al cospetto di uno di essi, in alto a destra sullo schermo 3D apparirà il popup “Parla” o “Esamina”, ma non avrete nessun’altra rappresentazione visiva. Una scelta stilistica che personalmente ho trovato molto peculiare e che è indice di quanto l’attenzione sia posta su esplorazione e avventura.

Come in ogni buon fantasy non mancano i draghi: questa volta, però, anche solo avvicinarsi troppo equivale ad un Game Over.
Come in ogni buon fantasy non mancano i draghi: questa volta, però, anche solo avvicinarsi troppo equivale ad un Game Over.

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Vita dura per gli esploratori

Se sul piano narrativo Etrian Odyssey IV potrebbe far storcere il naso a chi è abituato a trame intricate e cutscene cinematografiche, sul piano del gameplay il titolo Atlus mostra i muscoli. Per chi non conoscesse la saga, il gioco è un dungeon crawler (pensate a titoli come Legend of Grimrock) con battaglie casuali a turni, visivamente molto simili a quelle della serie Dragon Quest. La vostra base operativa sarà la città di Tharsis: qui è possibile trovare qualsiasi cosa possa servire ad un gruppo di esploratori, dalla locanda al bazar passando per il palazzo del Gran Conte (che vi affiderà le quest principali). Va detto che la città non è liberamente esplorabile, ma i punti d’interesse sono raggiungibili attraverso un menù.

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Il fulcro del gioco sono senza dubbio i labirinti, ossia dungeon multipiano che dovrete setacciare millimetro per millimetro alla ricerca di materiali preziosi, mostri rari e quant’altro vi servirà per portare a termine la miriade di sidequest che vi affibbieranno. Una delle peculiarità di questa serie, che ritorna anche in questo quarto capitolo, è che non esistono mappe già pronte dei vari labirinti: dovrete infatti disegnarle voi stessi, usando il touch screen e una serie di tool predefiniti. Nonostante possa sembrare poco più di un gimmick, gli sviluppatori sono riusciti a rendere il mapping quasi una necessità- vuoi come promemoria per ritrovare velocemente la strada dopo il ritorno in città, vuoi come modo per evitare i FOE. Questi ultimi, un’altra storica caratteristica della saga, sono dei mostri estremamente potenti per il livello in cui vi trovate: una pianificazione sbagliata del percorso da intraprendere e potreste ritrovarvi in battaglia contro questi temibili esseri, e ciò al 90% significa morte certa!

Se il primo Etrian Odyssey era composto da un solo, lunghissimo labirinto, la quarta iterazione del brand propone una varietà decisamente maggiore. Per raggiungere i vari labirinti dovrete solcare i cieli attorno a Tharsis a bordo di un’aeronave che vi verrà convenientemente regalata all’inizio del gioco: l’esplorazione del mondo avviene in maniera simile a quella dei labirinti, con tanto di FOE giganti che girano tra le colline. Nel mappamondo potrete raccogliere del cibo (“parcheggiandovi” sopra l’icona di animali, pesci o quant’altro) che, se consumato, vi garantirà dei bonus in battaglia all’interno dei labirinti.

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Per quanto riguarda la parte squisitamente più ruolistica, Etrian Odyssey IV permette al giocatore di creare una quantità smisurata di personaggi, ognuno con una classe, un sesso ed un aspetto ben precisi. All’inizio sono disponibili 7 classi (più tre da sbloccare in seguito), da combinare in un gruppo di massimo 5 eroi. Le combinazioni sono innumerevoli, ma non bisogna avere paura di sbagliare: quasi tutte sono giocabili (forse un party di 5 medici vi creerà qualche grattacapo, ecco). Le abilità tipiche di ogni classe possono essere apprese mediante i classici Punti Abilità, guadagnati al momento del level up, ed in seguito è disponibile anche un interessante sistema di classi secondarie. In generale si ha la sensazione di una componente JRPG ben bilanciata ed estremamente appagante; perfino gli incontri casuali di bassa lega richiederanno un minimo di strategia, e la soddisfazione che si prova nel battere un FOE o un boss è elevatissima.

Gli skilltree di Etrian Odyssey IV sono ben fatti e richiederanno scelte oculate in termini di PA.
Gli skilltree di Etrian Odyssey IV sono ben fatti e richiederanno scelte oculate in termini di PA.

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Green grass & high tides

Il comparto audiovisivo di Etrian Odyssey IV è senza dubbio piacevole. In città, fondali e sprites 2D la fanno da padrone; nonostante il feel da visual novel, la scelta è abbastanza azzeccata in quanto permette una maggiore rapidità di spostamento da un edificio all’altro (specialmente nelle parti avanzate del gioco, quando le permanenze in città consisteranno in mere ripetizioni della sequenza “vendi bottino all’emporio -> riposa e salva alla locanda -> accetta nuove quest alla taverna”). Nell’overworld e nei labirinti è invece il 3D (poligonale) a predominare, con modelli sostanzialmente ben fatti (anche se le texture, già di non eccelsa qualità, diventano ripetitive molto presto a causa delle ambientazioni simili tra loro). Abbastanza fastidioso l’effetto 3D stereoscopico, che impone di giocare con la levetta a non più metà per evitare mal di testa.

Per quanto riguarda l’audio, tralasciando gli effetti sonori abbastanza nella norma, la musica di sottofondo è una vera delizia per le orecchie. Composta dal sublime Yuzo Koshiro, famoso per le colonne sonore di Streets of Rage, Shenmue e tanti altri, la soundtrack spazia su diversi generi e presenta diversi punti di eccellenza, apprezzabili ancor di più con un paio di buone cuffie.

Questi orsi giganti sono uno dei primi tipi di FOE che incontrerete.
Questi orsi giganti sono uno dei primi tipi di FOE che incontrerete.

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Un viaggio epico

Una cosa è sicura: se volete un gioco longevo e sufficientemente vario per la console stereoscopica di casa Nintendo, Etrian Odyssey è una scelta eccellente. Pur non volendo considerare le cinquanta e più sottoquest che la proprietaria della taverna vi affibbierà, difficilmente impiegherete meno di 40 ore per vedere i titoli di coda: i labirinti sono una faccenda tosta e richiedono più e più viaggi in città per riprendere fiato! C’è da sottolineare in ogni caso che il gioco non sembra mai forzare il grinding, pur risultando abbastanza inflessibile per quanto riguarda la difficoltà (elevata al punto giusto da non risultare quasi mai irritante). Non è presente una modalità multiplayer in senso stretto, ma attraverso le cosiddette “guild cards” (scambiabili via StreetPass o codici QR) si potranno importare personaggi di altri giocatori nonché ricevere preziose informazioni su tesori nascosti. A tutto ciò aggiungete la modalità Nuovo Gioco +, disponibile dopo aver sconfitto per la prima volta il boss finale, e avrete la ricetta per uno dei giochi più longevi al momento su 3DS!

Anche la navigazione del mondo sull'aeronave richiederà parecchia attenzione (a meno che non vogliate salutare da vicino un tornado).
Anche la navigazione del mondo sull’aeronave richiederà parecchia attenzione (a meno che non vogliate salutare da vicino un tornado).

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Tanto oro quanto… dura

Etrian Odyssey IV è un gioco un po’ atipico per gli standard attuali, quasi “old-school” se vogliamo. Qualcuno potrebbe storcere il naso di fronte alla trama approssimativa o alla poca cura riposta nella caratterizzazione dei personaggi (o anche, se vogliamo, ad alcuni vezzi estetici come lo stile di eroine e NPC di sesso femminile, spesso vere e proprie “lolita”), ma è ovvio che i ragazzi di Atlus hanno posto le loro attenzioni su ben altri aspetti. L’introduzione della modalità Casual, più semplice e in cui un KO in battaglia non si traduce in un Game Over, è sicuramente una manna dal cielo per coloro che hanno trovato troppo difficili i titoli precedenti (o che semplicemente preferiscono sessioni di gioco più rilassanti); il consiglio che vi do è quello di scaricare la demo dall’eShop e provare i primi minuti di gioco, in quanto – nel caso decidiate poi di acquistare la versione completa – potrete scegliere di mantenere i progressi fatti! Tirando le somme, Etrian Odyssey IV si propone come un’esperienza diversa dalla maggior parte dei JRPG contemporanei, una vera “lettera d’amore” al gameplay puro, e senza dubbio si configura come uno dei titoli di maggior spessore su Nintendo 3DS.

Avete controllato se ci sono tutte le tipiche voci dei menù di battaglia dei giochi di ruolo nipponici?
Avete controllato se ci sono tutte le tipiche voci dei menù di battaglia dei giochi di ruolo nipponici?

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