Mentre nella sale cinematografiche italiane la rivalità storica tra James Hunt e Niki Lauda emoziona tutti i suoi spettatori attraverso il film Rush diretto da Ron Howard, e mentre il campionato attuale vede un annoiato Vettel che si prepara a conquistare il suo quarto titolo mondiale consecutivo, Codemasters (ri)porta il mondo della Formula 1 anche sui nostri apparati videoludici, consentendoci di tornare in prima persona al volante di una monoposto con il suo F1 2013. Ma cosa sarà cambiato dall’ultima volta che siamo saliti nell’abitacolo di F1 2012?
Lo ameranno: gli amanti della Formula 1 e chi non sa vivere senza un volante in mano.
Lo odieranno: coloro i quali non digeriscono minimamente questo tipo sport e non sono proprio pratici alla guida.
E’ simile a: F1 2012.
Titolo: F1 2013
Piattaforma: Playstation 3 / Xbox 360 / PC
Sviluppatore: Codemasters Birmingham
Publisher: Codemasters
Giocatori: 1
Online: 16
Lingua: Italiano (Testi/Parlato)
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New Season
A poco più di un anno di distanza dall’uscita del capitolo precedente, tutti gli appassionati ed affezionati giocatori di questa saga possono finalmente mettere le mani sulla versione 2013 del titolo di corse marchiato Codemasters ed ambientato nel mondo della Formula 1. Se fate parte di questo gruppo, e siete ancora timorosi per l’avvento di questo nuovo capitolo, non preoccupatevi e dormite sonni tranquilli, perché l’impatto del passaggio alla nuova versione sarà meno traumatico di quanto previsto. Sia l’aspetto estetico dei menù, che quello delle restanti sezioni del titolo infatti, non mostrano differenze sostanziali rispetto a quelle dell’anno precedente, ed anche a livello tecnico vi possiamo dire che la mela non è caduta molto lontano dall’albero. Del resto i ragazzi della casa britannica hanno palesemente optato per un miglioramento sempre più graduale al titolo, cercando quindi di evitare stravolgimenti radicali che avrebbero potuto mettere a rischio l’intera solidità di quanto sviluppato in tutti questi anni.
Addentrandoci nel vivo del gioco, ci sembra lapalissiana la conferma della modalità Carriera come quella principale del titolo. Ma per accedere alla nostra scalata al successo, ed anche a tutte le altre features contenute nel gioco, si dovrà superare una piccola sessione di prove di due giorni in pista per una delle scuderie, cosa che altri non è che il tutorial iniziale con cui fare i primi passi nel fantastico mondo delle corse di Formula 1. In base al vostro risultato finale, si renderanno disponibili alcune scuderie con cui affrontare la modalità carriera vera e propria, tra cui però sfortunatamente non troverete nemmeno questa volta quelle di maggior rilievo (avrete infatti bisogno di portare a casa qualche risultato decente per poter passare a quelle più rinomate). Parte così la vostra sfida, attraverso la possibilità di viaggiare in questo modo per l’intero campionato, mettendovi fianco a fianco con i migliori piloti esistenti al mondo, contro i quali potrete gareggiare fino all’ultimo secondo pur di conquistare il titolo di campione ed accaparrarvi un posto nelle migliori scuderie.
Oltre alla Carriera, non mancano ovviamente tutte le modalità di contorno come il singolo Gran Premio, il Controtempo, la Prova a tempo o la modalità Scenario, che completano ed allungano l’esperienza e la permanenza sul titolo una volta esaurita la prima opzione. Una particolare attenzione è da rivolgere sicuramente alla modalità F1 Classics, che è l’aggiunta più evidente dell’edizione 2013 del titolo Codemasters. All’interno di questo piccolo contenitore, troviamo la possibilità di guidare alcuni modelli di bolidi del passato, da far correre a tutto gas su due particolari piste che, come le auto, vengono dagli anni d’oro della Formula 1. All’interno di questa sezione “antica” del gioco, che può inoltre essere ampliata con auto, piloti e piste dagli appositi DLC, sarà possibile accedere a tutte le modalità del gioco principale, escludendo chiaramente la Carriera. Ciò significa che anche con queste vecchie autovetture si potrà giocare per esempio alla modalità Scenario, in cui si dovranno portare a termine alcune gare preoccupandosi di soddisfare le condizioni richieste precedentemente dal sistema, oppure ci si potrà immergere in tesissime sfide a tempo come quelle delle modalità Controtempo e Prova a tempo. A livello pratico, la differenza tra guidare una di queste vetture ed una di quelle attuali è decisamente palpabile, ed anche un giocatore meno esperto riesce a sentire la mancanza delle varie innovazioni tecnologiche che hanno portato ai bolidi odierni.
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Fast Lap
Il titolo, come intuibile anche dalle informazioni trapelate durante il suo periodo di sviluppo, segue ed applica fedelmente l’attuale regolamento del campionato reale di Formula 1. Al suo interno quindi intervengono regolamentazioni particolari, che potrebbero essere leggermente problematiche per gli utenti che preferiscono un’impostazione più arcade. Ovviamente, modifiche al regolamento come quelle relative al peso della vettura non sarebbero molto rilevanti per il giocatore (nonché poco visibili), ma quelle che possono dare un vantaggio al pilota sono invece di vitale importanza. Una di queste modifiche per esempio, è quella legata all’uso limitato del DRS durante le sessioni di qualifica. Per chi non fosse eccessivamente avvezzo a questo acronimo, il Drag Reduction System è un piccolo flap posto sull’alettone posteriore, in grado di ridurre la deportanza dell’autovettura ed aumentarne di conseguenza la velocità. Ebbene, da quest’anno, questo diabolico marchingegno può essere usato, limitatamente alle DRS zones, anche durante le prove e nelle qualifiche.
Lasciando le regolamentazioni, ma restando sotto il “cofano” del titolo, spostiamo i nostri riflettori sulla controparte non umana presente nelle gare, ovvero gli avversari controllati dall’IA. Confrontarsi con loro in termini di prestazioni in pista, soprattutto se a livelli di difficoltà alti, è indubbiamente un’impresa ardua, e diventa quasi impossibile per chi non è un pilota navigato della serie. Ma se le prestazioni tecniche sono quasi impeccabili, quelle della correttezza a volte lasciano un po’ a desiderare. Non stupitevi quindi se sarete colpiti senza ritegno da una vettura avversaria, che dopo essere andata lunga sul brecciolino a seguito di una curva, ha deciso di rientrare repentinamente in pista senza preoccuparsi minimamente della vostra posizione.
Chiaramente, se tutte le gare fossero piene di eventi come quello appena descritto, e gli avversari IA si rivelassero delle spietate macchine per il giro veloce impossibili da battere, difficilmente si potrebbe sperare di raccogliere un gruppo nutrito di fans. Proprio per questo, per venire incontro agli utenti, e per cercare di diminuire in qualche modo l’eccessivo distacco tra i livelli Difficile e Leggenda, è stato aggiunto un ulteriore livello di difficoltà, ovvero Esperto. In ognuno di questi però, sarà difficile ottenere una vittoria senza un’opportuna strategia di gara e un buon assetto dell’autovettura, ed inoltre, eventuali errori alla guida dovranno essere limitati al minimo se non proprio azzerati del tutto. E dalla necessità di limitare gli errori, ci colleghiamo quindi al punto dolente di questa parte del discorso: i controlli.
Essendo un titolo principalmente simulativo, non basta avere una buona regolazione dell’assetto della macchina per vincere un gran premio, ma si sente il bisogno di avere prestazioni alte anche dai controlli. Il problema però, sorge quando ci si rende conto che per avere prestazioni di questo tipo, il semplice gamepad non è più sufficiente, e per essere un minimo competitivi con gli avversari si ha bisogno di un buon volante, possibilmente di fascia medio-alta e che possa fornire regolazioni più o meno avanzate. L’uso di una periferica del genere infatti, concederà sicuramente più precisione sulla guida e non potrà che essere di grande aiuto nei frangenti che prevedono il deperimento veloce delle prestazioni, delle condizioni meteorologiche poco favorevoli o più semplicemente situazioni veloci ed imprevedibili che difficilmente sarebbero gestibili con delle semplici levette di gomma.
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Point of View
A livello grafico, il titolo non presenta problematiche grafiche gravi, anzi, è molto curato anche nei dettagli, sia per quello che riguarda le autovetture che per i percorsi di gara. Apprezzabile, oltre che a livello tecnico, anche quello visivo delle condizioni meteorologiche sulla pista, che riescono a rendere perfettamente l’idea quando vogliono mostrare le modifiche irregolari delle condizioni dell’asfalto (anche se a dirla tutta le pozzanghere soffrono un po’ dell’effetto popup nei loro riflessi). Un po’ sottotono invece la parte relativa ai danni sulle vetture ed alle eventuali dinamiche degli incidenti, che in alcuni casi risultano essere troppo “legnose” e nette, se mi passate il termine. La fisica infatti, avrebbe bisogno di una ulteriore piccola messa a punto, tale da rendere gli impatti ed i successivi danni un po’ più realistici. Deludente infine il fatto che alcune features tecniche siano state visibilmente riciclate dal titolo precedente, come per esempio le varie riprese delle telecamere ad inizio gara che appaiono completamente identiche a quelle di F1 2012.
Il comparto audio ha dalla sua un’ottima resa sia per quello che riguarda il rombo dei motori che quello più esteso degli effetti in generale. Il titolo poi gode fortunatamente di una localizzazione totalmente in italiano, comprendendo quindi anche i dialoghi, le istruzioni, e quanto potrete trovare al suo interno. Perlomeno, non ci si dovrà arrabattare per comprendere quello che lo speaker ci dirà in maniera veloce durante le prove ed in una lingua che non è la nostra.
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Last Lap
La rigiocabilità di un titolo del genere è paragonabile al concetto di bellezza, e come “la bellezza sta negli occhi di chi guarda”, così la voglia di rigiocare la modalità Carriera fin dal principio non può che essere nella mani del pilota. Un giocatore casuale potrebbe quindi non essere molto motivato nel ricominciare la carriera fin dall’inizio, optando eventualmente per proseguire il suo cammino tra le altre modalità presenti in pista; ma d’altro canto, un veterano ha in sé la voglia di migliorarsi, di abbassare di continuo i propri tempi, e di cercare sempre l’occasione per avere una sfida che sia degna di questo nome. Se il single player quindi dovesse iniziare a starvi stretto, tra tutti i contenuti disponibili nel titolo, non potevano mancare ovviamente quelli dedicati al multiplayer, che si dimostrano fruibili online, in split-screen ed addirittura in lan. All’interno di questo comparto, si rivela interessante soprattutto la modalità cooperativa, che similmente alla modalità Scenario del single player, consente a due giocatori umani di effettuare alcune gare con lo scopo di portare a termine determinate sfide presentate dal sistema. Una buona alternativa al selvaggio mondo dell’online, dove non sempre la correttezza la fa da padrona.
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Rush Finale
Superato il traguardo dell’ultimo giro, è fuori di dubbio che F1 2013, vista anche la penuria di titoli sul mercato dedicati alla Formula 1, sia un acquisto praticamente obbligato per gli amanti del genere. Ciò non significa però che Codemasters si sia cullata sugli allori di un traguardo raggiunto in precedenza, approfittando quindi della situazione, anzi, si è prodigata nel migliorare la serie in modo da poter dare ai propri utenti un titolo sempre più vicino alla perfezione. La medaglia però ha sempre due facce, e gli avanzamenti fatti dall’ultimo capitolo (o le mancate modifiche) potrebbero non essere abbastanza per una parte dell’utenza che da ultimo chiede sempre di più.
Gradevole l’inserimento della modalità F1 Classics, che si rivela di sicuro un’ottima aggiunta piena di potenziale e va a completare le già numerose modalità presenti nel titolo. In futuro infatti non sarebbe male riuscire a giocare anche i vecchi campionati del mondo, riscrivendo nel nostro piccolo un angolo di storia. Il comparto multigiocatore punta anche sulla componente cooperativa, ma oltre a questo non si discosta dal sistema preesistente.
F1 2013 si rivela quindi un titolo ricco, abbastanza solido, ma con una richiesta prestazionale forse non alla portata di tutti. Può essere una manna dal cielo per i più portati, ma una condanna per chi invece è più propenso ai titoli arcade. Provatelo, prima di infilarvi il casco e procedere all’acquisto.
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L’Angolo del Pilota di Alessandro Tarantino
F1 2013 è sicuramente un titolo molto soddisfacente, e questo anche da un punto di vista che non è esclusivamente quello da semplice giocatore. Ahimè, non ho una vera esperienza diretta in Formula 1, sfortunatamente, ma devo ammettere che il titolo riesce a dare “quasi” le stesse sensazioni e la stessa esperienza che si possono provare durante una gara di kart; che bene o male è il punto di partenza di ogni pilota della categoria maggiore. Ovviamente non mi riferisco a elementi strettamente “reali” come il calore del motore che ti romba alle spalle oppure l’urtare il gomito sul cilindro quando cambi marcia in un momento concitato, ma vedere le prestazioni della macchina modificarsi e deperire in base all’andamento della gara, poter prendere i riferimenti nel percorso come all’interno di una vera pista, son tutte cose che prima si potevano solo sognare. Il gioco poi è andato mano mano migliorandosi, di anno in anno, di versione in versione, e per me è diventato quasi una tradizione. Insieme a FIFA è un titolo che di solito dura da “settembre a settembre”, al contrario di altri che seppur bellissimi, sfogano tutto il loro potenziale subito e si esauriscono in pochi mesi, se non proprio in settimane o addirittura giorni. Tra l’altro, con le modifiche fatte, il livello Leggenda risulta più realistico rispetto a quello dell’anno scorso, dove anche quando pensavi di aver fatto un bel tempone in qualifica grazie ad ore ed ore passate sulla modifica dell’assetto, arrivavano in pista i pezzi grossi e ti spezzavano subito le gambe. L’online invece lo vedo sempre un po’ deludente, poco popolato e sempre da piloti che non si possono definire totalmente corretti. In compenso però mi è piaciuta molto la modalità Classica, soprattutto perché per un vero appassionato, il poter rivedere quei bolidi, provarli in pista, vederne il comportamento su strada o addirittura in gara, fa venire un po’ la pelle d’oca, anche perché nonostante siano comunque virtuali, son sempre auto che hanno fatto la storia della Formula 1.
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