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Los Angeles – Gli ultimi anni del brand F1, è inutile negarlo, hanno rappresentato la discesa verso gli inferi di una saga che è stata capace, nei primi anni del passato decennio, di regalare momenti di gioia e una giocabilità fuori dalle righe ai molti appassionati del circus che possedevano una qualsiasi console da gioco.
L’avvento della versione PC, disponibile da qualche anno a questa parte, non ha significato infatti ri-progettazione del franchise ma un semplice adattamento della versione “depotenziata” su una macchina di molto più performante. Le ultime due edizioni in particolare hanno rappresentato la fiera del riciclo, con l’introduzione di qualche nuova feature motoristica (indotta dal naturale cambiamento dei regolamenti della F1) su un motore grafico reskinnato ma con zero, leggesi ZERO, novità effettive.
In quel di Los Angeles abbiamo potuto mettere mano, finalmente direi, su quella tanto chiacchierata versione Next-gen che, in lavorazione oramai da due anni negli studi Codemasters, promette di riportare in auge la serie restituendole lo smalto dei tempi migliori.
L’intenzione di Codemasters è di riportare, grazie alla potenza delle macchine di nuova generazione, l’accento sul fattore immedesimazione riscrivendo da zero il codice di un gioco per fornire così una esperienza fresca ed in linea con i tempi. L’hands on, svolto grazie ad una postazione di guida (sedile più volante Thrustmaster TX Racing Wheel Ferrari 458 Italia Edition) oggetto dei sogni di ogni appassionato di Formula 1, ci ha visto mettere alla berlina la versione Xbox One di F1 2015 e restituendoci, grazie anche all’assistenza del personale codemasters, un pingue feedback utile per redigere questa anteprima.
L’impatto con F1 2015 è piacevolissimo: dimenticate i tracciati caratterizzati da una buona ricostruzione della zona box ma pieni di sterminati prati verdi senza alcun dettaglio: ogni singolo tracciato del circus è stato ricostruito in maniera tassonomica, facendo attenzione all’implementazione fin’anche del più piccolo particolare estetico atto a ricostruire fedelmente la pista target. Le prove effettuate sui vari circuiti, cittadini e non, hanno infatti evidenziato la cura nella modellazione poligonale dei “teatri” del circus, finalmente a livelli grafici degni dell’allocuzione next-gen.
Non solo grafica però: sotto una carrozzeria niente male pulsano infatti i propulsori di ogni singola macchina presente nel roster della Formula 1 2015 (e anche di quella 2014, inserita come bonus all’interno di F1 2015), ciascuna riprodotta fedelmente sia a livello sonoro che a livello prestazionale. In ottemperanza alla controparte reale si avranno dunque tre scuderie di fascia A (Mclaren, Ferrari, RedBulll), pressochè allineate prestazionalmente, ed un novero di scuderie minori ad inseguire.
Ogni singolo evento è riprodotto nella sua totalità: sarà infatti possibile disputare un campionato e prender parte a prove libere, prove ufficiali (suddivise in Q1, Q2 e Q3), warm up e gara, oppure saltare direttamente alla gara dando sfoggio delle proprie abilità senza tutte le noie derivanti dai sopraccitati step.
Il modello di guida è stato parimenti riscritto da zero in modo da avvalersi della capacità di calcolo delle macchine next-gen e permettere dunque al sistema di gioco di gestire un maggior numero di variabili di funzionamento per una maggiore fedeltà di riproduzione della reale esperienza di gioco. E questo è, almeno per il momento, il fianco che F1 2015 presta ai colpi delle critiche: si assiste infatti ad una gestione degli impatti all’insegna dell’approssimazione e non c’è una implementazione dinamica dei danni in gara, come già visto in giochi come Forza Horizon 2 che, bisogna dirlo, non fa di certo della simulazione la sua principale peculiarità.
Altro neo che va a minare, e non poco, l’esperienza di gioco è la riproduzione dei malfunzionamenti dei bolidi a nostra disposizione: fatta eccezione per l’inaffidabilità delle monoposto di minore caratura non sono state implementate, in modo molto sorprendente a mio modo di vedere, dinamiche che porteranno a rottura cambio o fusione motore in caso di continui errori nella gestione delle cambiate, tenendo il motore a un numero di rpm ben superiore alla soglia di sicurezza: alla stessa maniera non sono state implementate variabili inerenti la graduale deperibilità del sistema frenante in seguito all’uso continuato dello stesso, scelte sicuramente volte a migliorare l’accessibilità al titolo ma che vanno a cozzare con la voglia di immedesimazione, target dichiarato di codemasters con questa edizione next-gen 2015.
La prova, da me effettuata sia in regime di cambio automatico che di cambio manuale e ad aiuti parzialmente disattivati ci fornisce un prodotto sicuramente di impatto, ben realizzato ma, a volte approssimativo: un simulatore migliorato e promosso, ma con riserva, un buon punto di ri-partenza dopo la debacle degli anni passati, che fa ben sperare per il futuro della serie.
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