Fantasian Neo Dimension – Recensione

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L'ultima fatica di Hironobu Sakaguchi arriva infine alla portata di tutti

Giocando a Fantasian nel 2021 mi resi conto di due cose: la prima, che dietro il GdR vecchia scuola sviluppato dallo studio di Hironobu Sakaguchi, Mistwalker, c’era un grande rispetto del mio tempo – quello che si dedica a godersi un’esperienza in modo genuino, qualcosa poi non tanto scontato quando si intraprende la strada del recensore. Fantasian fu un gioco in grado di riuscire dove altri, non meno meritevoli, avevano fallito: farmi spegnere il lato più analitico del mio cervello così che potessi godermelo appieno, senza trovarmi a fare involontarie considerazioni di sorta.

La seconda presa di coscienza fu quanto, purtroppo, il gioco fosse sprecato su Apple e ancora di più su Apple Arcade che in virtù del suo sistema di abbonamento aveva portato a una seconda parte di Fantasian (ricordo che il gioco fu diviso in due, con pubblicazioni a qualche mese di distanza l’una dall’altra) inutilmente frustrante e allungata soprattutto per quanto riguarda le boss fight.

Non era ciò che una simile piccola perla si meritava e a lungo ho sperato che Fantasian trovasse la sua strada per altre piattaforme; tutte quelle possibili o anche solo alcune non importava, non era un gioco che doveva restare segregato ai limiti di un’esperienza mobile. Finalmente questa speranza è diventata realtà e con Fantasian Neo Dimension l’opera del duo Sakaguchi / Uematsu (ma non solo) arriva alla portata di tutti: lo fa, in particolare, con una miglioria volta a rendere l’esperienza più godibile e gestibile, mentre le altre sono un valore aggiunto che concorre a impreziosire ulteriormente il gioco.

Prima di vederle nel merito, però, scopriamo cos’è Fantasian Neo Dimension, perché se è pur vero che si tratta di una riedizione, la sua originale natura mobile – peraltro molto confinata – l’ha reso meno diffuso e conosciuto di quanto avrebbe potuto essere.

Un già visto che ha il sapore della prima volta

Cominciamo con il dire che Fantasian Neo Dimension non è un’esperienza innovativa, né per trama né per gameplay, ma questo non è un demerito; non quando si ha la capacità di riproporre qualcosa come se non fosse mai stato fatto prima. La storia è quanto di più classico potrebbe esserci: un protagonista affetto da amnesia predestinato a grandi imprese, una lotta impari contro forze più grandi di noi, salvataggio di mondi… Insomma, tutto perfettamente nella norma, condito anche da una certa linearità dovuta alla narrazione pervasiva com’è tipico dei GdR di stampo orientale. I cliché sono dietro l’angolo, tuttavia si torna al discorso di poco sopra: se si è in grado di gestire una situazione ben nota, con quella consapevolezza che fa la differenza, il giocatore arriverà a percepire questa familiarità ma non a soffrirla. Qui si vede la maestria di Mistwalker e chi ne fa parte, perché dal punto di vista della storia e della messa in scena Fantasian Neo Dimension è proprio questo: un già visto che ha il sapore di una prima volta.

A carattere generale, la storia ci mette nei panni di Leo e compagni nell’impresa di sconfiggere chiunque sia dietro a un’infezione meccanica e letale conosciuta come “mechteria”, che sta lentamente corrompendo il mondo rubando le emozioni e le vite delle persone. Un’impresa disperata, come sempre accade in questi giochi, restituita a noi da scene di intermezzo, qualche illustrazione a schermo ma soprattutto dialoghi, ed è qui che entra in scena la prima miglioria introdotta nella trasposizione di Fantasian Neo Dimension da mobile a tutte le altre console: il doppiaggio. Disponibile sia in inglese sia in giapponese, impreziosisce un’avventura che tre anni fa un po’ tradiva la sua natura di produzione contenuta, dando ancora più vita a personaggi e situazioni che grazie a un’ottima scrittura bucavano comunque lo schermo. Se tuttavia vi aspettate una localizzazione italiana, in tal senso resterete delusi: il gioco era e resta tutt’ora in lingua inglese.

Dal punto di vista del gameplay, Fantasian Neo Dimension riprende gli stilemi classici dei GdR più vecchia scuola, con enfasi sull’esplorazione e sul combattimento a turni, ma cerca di dare una svolta diversa a entrambi gli aspetti: nel primo caso, adotta un approccio curioso e per certi sfidante in merito agli incontri casuali che caratterizzano l’esperienza introducendo la meccanica del Dimengeon, ossia un dispositivo che permette di mandare i nemici già affrontati in una dimensione alternativa nel caso si incontrino di nuovo; una volta raggiunto il limite di trenta, tuttavia, scatta un evento che ci porta ad affrontare tutti i nemici esiliati in una volta sola secondo un sistema di ondate. Una trovata che ammetto mi è piaciuta in modo particolare, proprio per come va a ripensare la gestione degli incontri casuali senza il consueto effetto “repellente”.

Per quanto riguarda invece i combattimenti a turni, che si svolgono esattamente come immaginate, particolare enfasi è stata posta sulla direzione e l’area a effetto delle abilità dei personaggi (questo a suo tempo per valorizzare l’utilizzo del touch screen). Il controllo di questi due aspetti offre un ulteriore livello strategico al gameplay, al di là delle consuete forze e debolezze, e si vede che gli sviluppatori vi hanno progettato attorno gli scontri, disponendo sul campo diversi bersagli – siano essi nemici multipli o differenti parti di uno stesso boss. Sebbene a suo tempo l’esperienza fosse stata realizzata talmente su misura del touch screen da renderlo addirittura preferibile all’uso del controller (supportato), la trasposizione definitiva a quest’ultimo non priva l’esperienza del suo fascino di fondo. I combattimenti sono intriganti da gestire e finalmente, grazie all’introduzione di un livello di difficoltà normale (vera aggiunta di peso in questa riedizione), va a erodersi quella barriera ingiustificata che sorgeva in modo particolare nella seconda parte del gioco e ancora di più verso le battute finali.

Fantasian Neo Dimension riprende gli stilemi classici dei GdR più vecchia scuola

La progressione dei personaggi è a sua volta piuttosto classica, persino quando a un certo punto viene resa disponibile la Growth Map, che pur deviando dall’approccio tipico dei GdR vecchia scuola di cui Fantasian Neo Dimension si serve inizialmente va a pescare da un altrettanto noto sistema di gestione legato all’albero delle abilità e all’apprendimento di determinate abilità, o miglioramento delle statistiche, attraverso l’investimento di punti esperienza in specifici nodi. Questo porta a una personalizzazione non indifferente del party, andando a enfatizzare quell’aspetto strategico che già con il sistema di combattimento si distingue.

Allora come oggi, l’elemento che più balza all’occhio di Fantasian Neo Dimension resta l’estetica: se non avete mai avuto occasione di giocarlo, o non avete letto notizie a riguardo, sappiate che gli scenari sono in realtà diorami veramente costruiti, fotografati e poi modificati per lo scopo. Ci troviamo dunque di fronte a un’opera di puro artigianato, finemente lavorata e studiata per restituire lo stesso effetto (a mio avviso migliore, nella sua peculiarità) di una più comune renderizzazione. Un perfetto esempio di cosiddetto workaround per superare ostacoli che un’eventuale produzione 3D più tipica avrebbe comportato per un team contenuto come Mistwalker.

Peraltro, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i paesaggi non sono inanimati: il compito di renderli vivi è stato posto sulle spalle dei PNG, degli effetti particellari e atmosferici, di eventuali animali e corsi d’acqua, così da restituirci un mondo vivo a tutti gli effetti. Se da un lato questa piccola opera d’arte merita tutti gli elogi possibili, dall’altra resta l’amaro in bocca di un’occasione un po’ sprecata a causa della generale linearità del gioco che non permette un’esplorazione approfondita di questi paesaggi. Fenomenali poteri estetici in un minuscolo spazio vitale, per citare parzialmente un certo genio di una certa lampada.

Chiudo questo tutto in un presente-passato con un piccolo ma necessario focus sulla colonna sonora: Nobuo Uematsu mette ancora una volta a disposizione il suo talento nella realizzazione di tracce memorabili che spaziano dal suo marchio di fabbrica, ossia il pianoforte impiegato per risultati rilassanti, ad altri che invece spaziano un po’ oltre i classici confini più o meno orchestrali e donano a Fantasian Neo Dimension un’impronta piuttosto distinguibile. Il duo Sakaguchi / Uematsu, dunque, si rivela ancora una volta vincente su tutti i piani possibili, al netto di alcune sbavature, e rafforza la concezione di come questo gioco avrebbe dovuto nascere sulle solite piattaforme già nel 2021.

Conclusioni

Fantasian Neo Dimension è la giusta versione di un videogioco che a suo tempo avrebbe meritato più dello spazio concesso da Apple Arcade: forte di una modalità normale che va a bilanciare il suo difetto peggiore, ossia un picco di difficoltà eccessivo soprattutto nelle battute finali, e impreziosito dall’aggiunta del doppiaggio sia inglese sia giapponese, questo GdR improntato sugli stilemi della vecchia scuola si dimostra in grado di proporre situazioni e dinamiche già viste ma di farlo come se fosse la prima volta.

Accompagnato da una storia e da personaggi ben scritti, sebbene confinati in una messa in scena sicura e che non brilla per coraggio od originalità, Fantasian Neo Dimension è un centro quasi perfetto per il duo Sakaguchi / Uematsu e per l’intero team Mistwalker.

  • Good
    +Bellissimo da vedere e ora anche da ascoltare
    +Sistema di combattimento classico ma con qualche guizzo più moderno
    +L'aggiunta di un nuovo, e più permissivo, livello di difficoltà
    +La scrittura è di alto livello e gestisce molto bene i cliché del genere...
  • Bad
    -... ciononostante non osa più di tanto, restando in una zona familiare e sicura
    -Si percepisce un certo stacco tra prima parte più lineare e seconda un po' più aperta
  • 8.5 Notevole

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Conclusioni

Fantasian Neo Dimension è la giusta versione di un videogioco che a suo tempo avrebbe meritato più dello spazio concesso da Apple Arcade: forte di una modalità normale che va a bilanciare il suo difetto peggiore, ossia un picco di difficoltà eccessivo soprattutto nelle battute finali, e impreziosito dall’aggiunta del doppiaggio sia inglese sia giapponese, questo GdR improntato sugli stilemi della vecchia scuola si dimostra in grado di proporre situazioni e dinamiche già viste ma di farlo come se fosse la prima volta.

Accompagnato da una storia e da personaggi ben scritti, sebbene confinati in una messa in scena sicura e che non brilla per coraggio od originalità, Fantasian Neo Dimension è un centro quasi perfetto per il duo Sakaguchi / Uematsu e per l’intero team Mistwalker.

  • Good
    +Bellissimo da vedere e ora anche da ascoltare
    +Sistema di combattimento classico ma con qualche guizzo più moderno
    +L'aggiunta di un nuovo, e più permissivo, livello di difficoltà
    +La scrittura è di alto livello e gestisce molto bene i cliché del genere...
  • Bad
    -... ciononostante non osa più di tanto, restando in una zona familiare e sicura
    -Si percepisce un certo stacco tra prima parte più lineare e seconda un po' più aperta
  • 8.5 Notevole

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