Braccia rubate all’agricoltura. Così si additava i “buoni a nulla”, quelli che – in mancanza di abilità, cultura e talento – avrebbero fatto meglio a scegliere una vita da contadini, “a zappare la terra”. È ancora così? È mai stato così? Certo che no!
Come ogni mestiere, anche (e soprattutto) quello di chi coltiva la terra e alleva bestiame richiede sacrifici, fatica e professionalità. Non ci sono, né sono mai esistiti, contadini che ignorassero lo studio di flora e fauna, dei cambiamenti climatici e delle opportune pratiche per ogni stagione. Materie di cui gli abitanti di città e metropoli in genere non hanno conoscenza o semplicemente non si occupano.
Qui entra “in gioco” la nuova edizione del miglior simulatore agricolo, giunto all’ottavo capitolo: Farming Simulator 2017 (sviluppato da Giants Software) dà l’opportunità di (ri)scoprire la dimensione agreste, senza abbandonare la sedentarietà domestica. Chiunque può sperimentare virtualmente le gioie (e le fatiche) della vita terriera (ovvero il lato più genuino di quella terrena), a patto di possedere un PC o Mac, oppure una console Xbox One o PlayStation 4.
Non sarà forse l’esperienza ludica più esaltante in assoluto – per usare un eufemismo – ma è bene riconoscere il valore didascalico di un prodotto che non si limita a emulare la realtà, bensì costituisce un mezzo per imparare. Utile sia agli operatori del settore (e chi studia per diventarlo), sia per coloro che non hanno altra occasione di approfondire la complicata relazione dell’uomo con la Natura.
Ciascuno è esperto nel proprio campo, e regna sovrano nel proprio orto. Ma se governare un orto di pochi metri quadrati è poco più che un passatempo, farsi carico di ettari di piantagione è un affare assai più complesso. Anche quando lo si fa per gioco. Poco importa che si stia comodi a casa, illuminati dallo schermo (che proietta l’illusione dei raggi di sole): il lavoro nei campi sfianca. I frutti della terra non compaiono come bonus e bottini (che abbondano in altri generi videoludici). Dimenticatevi le rapide scalate di livello e le carriere lampo: qui si scava il terreno per ore e la raccolta comporta altrettanta pazienza.
Il ritmo di gioco è lento e va affrontato con lo spirito giusto. Ciò non significa necessariamente annoiarsi, ma in fondo dipende dalla predisposizione d’animo con la quale si affrontano le sfide.
Il titolo mette a disposizione del giocatore oltre 200 veicoli e macchinari, di 70 marchi diversi. Tutti riprodotti con dovizia di particolari (compreso l’interno della cabina di pilotaggio). L’edizione 2017 segna – tra le altre novità – il debutto di mezzi targati Challenger, Fendt, Valtra e Massey Ferguson. I suddetti veicoli possono essere acquistati, venduti o noleggiati (così è possibile provarli da subito). Si possono configurare o personalizzare con vernici colorate (e persino lavare). Sono soggetti a danni da usura, perdendo valore di mercato ed efficienza operativa.
Una volta a bordo, è possibile sintonizzarsi su diverse stazioni radio per avere un accompagnamento musicale durante le manovre.
Lo scenario open world consta di due mappe piuttosto ampie
Lo scenario open world consta di due mappe piuttosto ampie, nelle quali possiamo vagare liberi alla ricerca di incarichi e missioni da svolgere (presso la propria azienda o per conto di terzi, che offrono compensi in cambio di mano d’opera). A volte è necessario (o consigliabile) assoldare aiutarti che lavorino presso la nostra azienda agricola. Il sistema economico cambia in base alla domanda e all’offerta: la fluttuazione dei costi e dei ricavi ha un peso non indifferente sulle nostre finanze e occorre adeguarsi all’andamento del mercato. Sono state poi introdotte le colture di soia e girasoli. Non mancano inoltre gli allevamenti e il trasporto di bestiame (galline, mucche, pecore e maiali).
La modalità multiplayer su console permette a sei giocatori di (co)operare nei campi (16 su PC). Infine, anche per gli utenti console sono finalmente disponibili le Mod (create dalla comunità online e scaricabili) per espandere ulteriormente le potenzialità del gioco.
A colpo d’occhio, campi e fattorie si estendono per chilometri e il panorama bucolico appaga la vista. I modelli poligonali dei veicoli sono dettagliati; lo stesso non si può affermare per edifici, strutture e animali, che appaiono meno curati. Talvolta le animazioni risultano un po’ rigide e le texture non hanno un’ottima definizione. Il mondo di gioco sembra a tratti troppo “pulito”: è vero che i mezzi agricoli accumulano macchie e sporco (tant’è che possono essere lavati), ma gli animali restano immacolati, le coltivazioni sono tutte perfette e manca un sistema di collisione che lasci segni e ammaccature sugli oggetti.
Non sono veri e propri difetti perché se considerati nell’insieme, questi particolari non stonano troppo e il motore grafico svolge il suo dovere, pur senza eccellere. Per quanto fastidioso, con l’abitudine si tende a ignorare l’effetto aliasing (piuttosto marcato sulla lunga distanza), mentre la fisica degli elementi è abbastanza credibile.
In definitiva, bisogna accettare dei compromessi: tutto sommato la grafica è curata, ma non certo il fiore all’occhiello di questo genere di simulazioni.
Farming Simulator 17 fa di tutto per andare incontro alle difficoltà dei giocatori alle prime armi e non è certo avaro di consigli e suggerimenti. I tutorial sono ben concepiti ed esaustivi. Ciononostante, è davvero difficile imparare a manovrare le macchine agricole e utilizzarle nel modo opportuno. La schermata dei comandi e le istruzioni di gioco sono facilmente accessibili e questo è un bene perché capita di frequente di consultarle per ripassare le combinazioni di tasti oppure i compiti da svolgere.
Purtroppo i menu sono scomodi e male organizzati: la loro struttura costringe a sfogliare le schermate, invece di raccogliere tutte le informazioni in un unico pannello. Dato il gran numero di funzioni e interazioni, è normale perdere il filo e dover rileggere cosa premere e in quale sequenza. Ma forse tali inconvenienti servono a rimarcare il grado di competenza necessario per intraprendere una carriera in ambito agricolo.
FS17 non si limita a emulare la realtà, bensì costituisce un mezzo per imparare
Oggi, sappiamo che il settore primario (quello dell’agricoltura, appunto) è in crescita. I dati Istat parlano di un aumento degli investimenti pari al +0,6% per il 2015, dopo il forte calo registrato nel 2014 (-6,1%). Analizzando il mercato dell’occupazione, indagini statistiche stimano che entro la fine del 2016 si registrerà un incremento delle assunzioni per l’industria agricola del +9% (+15% rispetto al 2015) [fonte: Corriere.it ndr].
Riassumendo, l’agricoltura è in fase di ripresa e offre prospettive e opportunità per individui preparati e volenterosi: per fare il contadino bisogna essere motivati e competenti. In quest’ottica, Farming Simulator 2017 offre più che un semplice assaggio delle mansioni e delle macchine agricole: è una riproduzione fedele della pratica e del ritmo di lavoro quotidiano degli addetti all’agricoltura. Per tanto un prodotto sì ostico, ma anche lodevole per i suoi propositi.
L’edizione 2017 della simulazione agricola sviluppata da Giants Software è l’ennesima conferma: rimane fedele allo spirito della serie, migliora la formula, aggiunge nuovi inediti contenuti ed espande il potenziale. Introduce nuove funzioni e implementa su console l’accesso alle Mod create dalla comunità online. È un prodotto rivolto a una determinata fascia d’utenti, non proprio appetibile per il largo pubblico. Del resto, non è progettato (solo) per intrattenere, bensì per trasmettere conoscenze relative a un preciso ambito professionale: se affrontato in quest’ottica, Farming Simulator 2017 si rivela un ottimo esercizio didattico, in grado di insegnare attraverso il mezzo ludico. |
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