News 10 Apr 2017

Farpoint – Anteprima PlayStation VR

Con grande piacere si ritorna a parlare di Farpoint, dopo averlo provato due volte lo scorso anno. Il suo lancio, fissato per il 17 maggio di quest’anno, è contemporaneo all’arrivo di Aim Controller, la versione balistica di un PlayStation Move completamente rinnovata dallo stesso team di sviluppo del gioco, Impulse Gear.

Come lo descrivono gli sviluppatori, Farpoint è un’odissea nello spazio su un pianeta ostile. Il giocatore fa parte di un gruppo di scienziati mandati nei dintorni di Giove per effettuare studi, ma una misteriosa anomalia cosmica li ha scaraventati in un posto completamente sconosciuto, abitato da alieni non amichevoli e una popolazione indigena poco incline al dialogo. L’obiettivo del giocatore è cercare i videolog degli scienziati nelle varie mappe della Storia, utilizzando Aim Controller per imbracciare le armi disponibili e scannerizzare i punti di interesse.

Durante l’evento organizzato la PlayStation abbiamo potuto innanzitutto scambiare qualche parola con Randy Nolta, sviluppatore di Farpoint presso Impulse Gear. Randy ci ha guidato nello sviluppo del gioco, approfondendo alcuni aspetti delle novità arrivate nelle scorse settimane. Ad esempio, Farpoint sarà diviso in tre diverse modalità di gioco, Storia, Challenge e Co-op: importante dunque capire che Storia e Co-op non coincidono, ma sono due strade diverse con mappe differenti e dunque vivono una vita tutta loro.

La modalità Storia sarà lunga tra le 5 e le 6 ore, in 8 diverse mappe. Quella Challenge sarà invece caratterizzata da movimenti più rapidi del giocatore, poiché l’obiettivo è completare il livello nel minor tempo possibile e registrare così un record nella classifica mondiale. Per quanto riguarda la Co-op, invece, si tratta di 4 mappe con tanto di espansioni previste per il futuro, create per l’azione a due giocatori e in grado di tenere occupate le persone per una buona quantità di tempo, in relazione alle sessioni ottimali per PlayStation VR.

Sempre parlando di Co-op, essa è stata fin dall’inizio nei progetti di Impulse Gear. Gli sviluppatori di Farpoint volevano infatti regalare ai giocatori questa esperienza inusuale, virtuale e reale al tempo stesso, poiché di fatto è possibile vedersi a vicenda nei movimenti e nelle azioni. PlayStation VR è in grado di buttare il giocatore nella piena esperienza virtuale, una prerogativa che Farpoint doveva per forza prendere in mano: per questo Impulse Gear continuerà a supportare la Co-op anche dopo il lancio.

Dal punto di vista fisico, Farpoint avrà bisogno dell’Aim Controller, il supporto creato appositamente per Farpoint da Impulse Gear, ma non per questo limitato ad un solo gioco. Nonostante sia stato sviluppato internamente, passando per una dozzina di revisioni, Aim Controller è aperto a tutti gli sviluppatori che vogliano portare un gioco FPS su PlayStation VR. Il concept principale è partito dal vecchio supporto per PlayStation Move, modificato poi con l’introduzione di due analogici e una affinatura dell’ergonomia.

Il lavoro di Impulse Gear è stato eccezionale: Aim Controller è maneggevole, leggero, ha tutti i tasti che si potrebbero chiedere da una periferica del genere e funziona alla perfezione con Farpoint, oltre a essere ambidestro e dunque appetibile anche per chi non ha mai giocato ad un FPS.

Ultima, ma non meno importante, è la ciliegina sulla torta, una notizia che farà felici molti giocatori: Farpoint sarà infatti disponibile interamente in italiano, con una localizzazione totale dunque per il nostro Paese.

Diversamente da quanto descritto nelle anteprime di Farpoint pubblicate nel 2016, questa volta gli sviluppatori ci hanno mostrato la modalità cooperativa, che sembrava già interessante ancora prima della prova. L’idea di essere fisicamente in due nella stessa esperienza FPS è difatti la punta di diamante per Farpoint, che non si credeva facesse della Co-op il suo asso nella manica.

Prima di scendere sul campo di battaglia, i due giocatori possono muoversi e interagire tra loro nella base, scegliendo le due armi da trasportare e comunicando tramite il microfono interno a PlayStation VR. Successivamente, è tempo di falciare qualche alieno con vari fucili, molto più vari rispetto a quelli visti nelle scorse prove: c’è anche un railgun, un fucile al plasma e uno da cecchino, davvero soddisfacente nel suo utilizzo. Infatti, per quanto possa sembrare scontato, tutti i fucili di Farpoint sono dotati di mirini reflex, ottici o classici, con tacche di mira o punti luminosi da allineare proprio come nella realtà.

L’approccio può essere in stile Rambo o ponderato, in base alla collaborazione tra i due giocatori e alla loro bravura. Giocando in piedi è possibile chinarsi verso il basso o ripararsi dietro una barriera e fare capolino per sparare. Il motion sickness, in questo caso, tende ad emergere poiché si usa l’analogico per spostarsi fisicamente e la testa per scegliere la direzione. L’Aim Controller di PlayStation VR, in ogni caso, esegue egregiamente il suo compito, diventando naturale nelle mani del giocatore.

In cooperativa, oltre a finire il livello, si lotta anche contro il contatore di punti, con tanto di moltiplicatore per le uccisioni consecutive o precise, anche in base ai nemici. Non ci sono solo i ragnetti amichevoli della prima demo, ma anche robot enormi, sentinelle svolazzanti e umanoidi armati quanto il giocatore, segno che occorre esplorare la storia principale per comprendere appieno lo sfondo narrativo.

Avendo esplorato una sola delle quattro mappe cooperative, è difficile dare un giudizio complessivo all’esperienza, ma è altrettanto certo che il divertimento non manca e può essere reiterato, ripetendo il livello con strategie e armi diverse. Questo perché Farpoint non riesce a smettere di essere esaltante e impegnativo, con quell’appeal che scaccia via dalla mente il pensiero di essere in un mondo fittizio: una volta entrati nell’atmosfera del gioco, l’immersione è immediata, solida e duratura.

Difficile dunque trovare qualcosa di negativo in Farpoint. Si può parlare di motion sickness poiché è inevitabile che questo gioco sia uno dei più “pesanti” per la mente del giocatore, ma è sempre e comunque qualcosa di soggettivo. Non è possibile nemmeno avere grandi dubbi sul supporto post-lancio, poiché sono già state promesse espansioni per la modalità cooperativa ed è presente la localizzazione in italiano: per un team relativamente piccolo, localizzare un gioco è un lavoro non da poco, quindi il fatto che sia successo denota attenzione nei particolari, voglia di andare avanti e fiducia da parte di PlayStation.

Se è dunque proprio necessario dare almeno un punto negativo o esprimere un dubbio, esso può risiedere sulla ricerca di giocatori con cui avventurarsi nella modalità cooperativa via internet. Giocando con un amico c’è ovviamente maggiore feeling, ma bisogna comunque possedere due PlayStation VR e due copie di Farpoint con Aim Controller. Probabilmente è più facile trovare su internet qualcuno con cui giocare.

Impressioni dall’evento

Più si va avanti col tempo e più il lancio di Farpoint sembra lontano, paradossalmente. Con le premesse di questi mesi, le potenzialità del gioco si sono mostrate lentamente, ma con veemenza, mostrando sempre qualcosa di nuovo e promettendo di diventare il vero capostipite degli FPS su PlayStation VR.

Ancora una volta, dunque, Farpoint ci ha lasciati decisamente colpiti e ansiosi di avere finalmente tra le mani il prodotto finale, per goderne appieno e capire quali sono le carte in tavola di Impulse Gear.

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