News 01 Ott 2013

FIFA 14 – La Recensione

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Sono pochi i titoli capaci di ricreare nel dettaglio più insignificante il brivido dello sport, di catturare l’orgoglio nazionale dei giocatori che lo praticano e la passione che accomuna questi con i relativi fan, partita dopo partita, campionato dopo campionato. Electronic Arts ha avuto un passato piuttosto burrascoso con il calcio, quando da prima donna del settore si vide portar via lo scettro da un titolo proveniente dal Sol Levante per poi, soltanto dopo anni di sofferenza e critiche, riuscire nuovamente a ribaltare la situazione a proprio vantaggio. Tra le molte cose che l’hanno caratterizzata, la generazione di console attualmente agli sgoccioli sarà ricordata come il teatro della battaglia per il predominio del calcio virtuale, combattuto da uno sfidante desideroso di non arrendersi e, proprio all’ultimo assalto, capace di alzare pericolosamente la testa, e un campione in carica che, magari in modo meno appariscente, ha saputo rimettersi in gioco con un gameplay non nuovo, ma profondamente rinnovato.

E che si tratti di una finale sotto la neve al Camp Nou o di un’amichevole estiva a San Siro, FIFA 14 regala alla propria utenza l’esperienza calcistica più intensa e verosimile attualmente disponibile sul mercato. Prima di addentrarci nell’analisi dell’ultimo nato di casa EA Sports possiamo già da ora affermare che, ancora una volta, FIFA centra il bersaglio con un colpo perfetto, portando sugli scaffali un titolo che gli amanti del calcio, persino quelli meno accaniti, non dovrebbero lasciarsi sfuggire per nessuna ragione.

Lo ameranno: i fedelissimi di FIFA e del calcio secondo Electronic Arts
Lo odieranno: i seguaci di Seabass e di Masuda, gli aficionados della simulazione calcistica made in Japan
È simile a: FIFA 13

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2medTitolo: FIFA 14
Piattaforma: PS3 / Xbox 360 / PC / Xbox One / PS4 / PS Vita / PSP
Sviluppatore: EA Sports
Publisher: Electronic Arts
Giocatori: 1-4 locale
Online : 1 vs 1, 11 vs 11, coop 2 vs 2, FUT
Lingua : Italiano

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Un buon controllo di palla è fondamentale per muoversi a centrocampo e minimizzare il numero di errori.
Un buon controllo di palla è fondamentale per muoversi a centrocampo e minimizzare il numero di errori.

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Questione di feeling

Partiamo dalla prima vera novità di questa edizione, l’interfaccia utente. I menù puliti e vibranti, organizzati in un sistema che strizza nemmeno troppo velatamente l’occhio ai nuovi dispositivi Microsoft con Live Tiles, danno un ottimo benvenuto al giocatore e lo accompagnano fluidamente tra le varie opzioni, garantendo in questo modo un accesso facile e veloce a pressoché tutte le numerose modalità disponibili. Eleganza e fruibilità sono le parole d’ordine del nuovo look di FIFA, che verosimilmente accompagnerà il franchise nella transizione da current a next gen. Chiunque abbia iniziato una modalità Carriera o FUT, ad esempio, ritroverà al successivo avvio nel menù iniziale la possibilità di riprenderla da dove l’aveva lasciata: nulla di sconcertante o futuristico, ma assolutamente più semplice e intelligente di quanto visto altrove.

La modifica dell’interfaccia utente investe FIFA 14 nella sua totalità. Mettere in pausa un match darà al giocatore la possibilità di modificare la formazione col semplice movimento dello stick destro. È possibile scegliere tra cinque formazioni pre-impostate oppure, nel caso foste alla ricerca di qualcosa di più ardito, impostare la disposizione senza entrare nel menù di gestione squadra. Anche quest’ultimo è stato modificato sensibilmente, e ora muoversi tra le liste di giocatori e/o squadre è più veloce e snello rispetto a quanto visto negli episodi precedenti. Insomma, se FIFA 14 voleva aggraziarsi anche i giocatori più pigri, che mal digeriscono il dover navigare tra menù complessi e preferiscono avere (quasi) tutto e subito su grandi tab colorate, beh, inutile dire che la missione è compiuta.

Il parco animazioni di FIFA 14 è impressionante.
Il parco animazioni di FIFA 14 è impressionante.

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Il trucco c’è, ma non si vede

Menù a parte, dovessimo affidarci ad un primo colpo d’occhio superficiale, verrebbe quasi naturale domandarsi quali sono le tanto decantate evoluzioni che rendono così diverso FIFA 14 dal predecessore. Ebbene, il condizionale non è mai stato d’obbligo come in questo caso: i cambiamenti ci sono, e non solo sono parecchi, ma vanno ad intaccare praticamente qualsiasi aspetto del gameplay. Per notarli appieno, tuttavia, bisogna indossare gli scarpini e scendere nell’erba per studiare nel dettaglio le brillanti intuizioni del team di sviluppo.

Chiunque fosse abituato a tener premuto il dorsale di scatto per tutti i 90 minuti farebbe bene a fermarsi un secondo e a riflettere bene sul fatto che, da oggi, questa sarà una strategia tutto tranne che vincente. FIFA 14 ruota attorno al concetto del controllo di palla, cercando di ricreare su schermo un’esperienza reale e verosimile. Rincorrere come forsennati il pallone quando si è in difesa non farà altro che aiutare gli attaccanti avversari, specie quelli più quotati che non avranno problema alcuno a superare la nostra linea. Idem dicasi per le fasi offensive, dove la velocità e sì importante ma non sufficiente a sopraffare le nuove routine di intelligenza artificiale avversaria, più ostiche delle precedenti.

I menù sono eleganti e funzionali, e strizzano l'occhio alle Live Tiles di Microsoft.
I menù sono eleganti e funzionali, e strizzano l’occhio alle Live Tiles di Microsoft.

Bisogna dunque improvvisare, stupire e trovare il celebre varco per infilarsi a rete. Ma prima ancora di questo è fondamentale saper controllare il pallone, che in questa edizione sembra davvero sfuggire dai piedi del proprio portatore. Il celebre First Touch Control può essere utilizzato in combinazione al normale dribbling, dando di fatto al giocatore un grado di controllo maggiore non solo sulla ricezione della palla, ma anche sulla sua gestione nelle fasi di corsa e di finta.  Se da un lato i giocatori dal pedigree più nobile avranno maggior probabilità di scattare in fascia con la palla salda ai piedi, dall’altro difensori o centrocampisti più robusti e meno avvezzi alla velocità rischieranno di allungarsi troppo la palla o di effettuare un tocco imperfetto, col risultato di perderla.

In FIFA 14, protezione della palla e peso dei giocatori sono le due parole d'ordine.
In FIFA 14, protezione della palla e peso dei giocatori sono le due parole d’ordine.

Quella che ne consegue è la non prevedibilità delle manovre di difesa e attacco, caratterizzate da un numero potenzialmente enorme di errori casuali mai contemplati in precedenza. Per cimentarsi in dribbling e finte spettacolari basterà usare soltanto lo stick destro (dite addio al trigger posteriore delle precedenti edizioni), il che rende di fatto tali operazioni più immediate ed abbordabili ma, allo stesso tempo, molto più passibili di lisci o imperfezioni. Basta provare una sfida tra due compagini di serie minori per accorgersi di quanto sia difficile muoversi e giocare da veri professionisti.

Tutto ciò va a braccetto con una nuova fisica del pallone (Real Ball Physics), che cerca di replicare il comportamento della sfera nella partita. Sottovalutare il comportamento della palla, specie nei match più importanti, può tradursi nel mandare al diavolo un’azione offensiva magari fruttuosa, per ritrovarsi di colpo vittime di un contropiede fulmineo con tanto di goal avversario. Dall’unione di questo sistema alla nuova fisica del giocatore, di cui parleremo a breve, si apre un nuovo universo di scenari inediti: sì insomma, dimenticatevi un touch down lungo tutto il campo di gioco che culmina puntualmente con un goal da fuori area. Sarà lo stesso motore fisico ad impedirvi di riuscirci.

FIFA Ultimate Team rappresenta il valore aggiunto ad un titolo che, in quanto a contenuti, non teme alcun rivale.
FIFA Ultimate Team rappresenta il valore aggiunto ad un titolo che, in quanto a contenuti, non teme alcun rivale.

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Una fisica da manuale

Se dunque il nuovo bolide targato EA Sports promette bene una volta acceso, la vera sorpresa proviene dal suo motore che ruggisce sotto il cofano. In attesa di vedere quanti e quali prodigi ci riserverà l’Ignite Engine per le versioni next gen del nuovo capitolo del franchise, impossibile non accorgersi di quanto il team di sviluppo abbia spremuto l’attuale motore per raggiungere risultati incredibili, standard massimo per l’attuale ciclo di console. Il parco animazioni è stato sì ampliato, con l’introduzione di un set di mosse quantitativamente ragguardevole, ma anche profondamente revisionato sin dalle sue fondamenta, sostituendo le precedenti animazioni più lunghe e complesse con altre più brevi e fulminee. Ne deriva una libertà d’azione maggiore per il giocatore, che non dovrà più attendere il termine di un’animazione per farne partire una seconda (con tutti i se e i ma del caso, in particolar modo la brusca interruzione della giocata – poco convincente in termini visivi) ma al contrario potrà esibirsi in improvvisi cambi di direzione o in finte estemporanee.

Con oltre 30 campionati differenti, 47 nazionali, licenze di ogni tipo e moltissimi stadi, FIFA 14 non teme affatto la concorrenza.
Con oltre 30 campionati differenti, 47 nazionali, licenze di ogni tipo e moltissimi stadi, FIFA 14 non teme affatto la concorrenza.

Da non dimenticare però un altro aspetto fondamentale di FIFA 14, che è l’inerzia. Ciascun giocatore gode infatti di una propria fisicità, un peso che ne determina in modo univoco tanto lo stile di gioco, quanto la possibilità di successo/insuccesso nell’esecuzione di specifiche giocate. E a pensarci è abbastanza naturale: ovvio aspettarsi da Messi repentini cambi di direzione, virate, stop e ripartenze istantanei, tutte cose che da giocatori più piazzati quali Chiellini, Maicon o Alex difficilmente potremmo aspettarci. Il fattore peso dona pertanto un’ulteriore dimensione al gameplay, esaltandone ancora una volta la verosimiglianza con lo sport “in carne ed ossa” grazie ad un fisiologico cambio del ritmo.

Il ridimensionamento della velocità di gioco rappresenta forse l’unica novità prettamente ludica che anche i meno attenti noteranno dalle prime sessioni. Inutile negarlo, il ritmo di FIFA 14 è più calmo e misurato, lontano anni luce dalla frenesia del capitolo 2013. Eppure questo rallentamento non è affatto un aspetto negativo: al contrario, pone la corretta enfasi sul controllo del giocatore, che lo impartisce in prima persona con le proprie giocate e strategie. Del resto anche nel calcio vero sono le squadre a determinare il ritmo di gara, e non il contrario. L’introduzione delle meccaniche di protezione della palla, inoltre, intarsia un altro tassello di realismo all’esperienza di questo FIFA. Premendo il trigger sinistro il giocatore cercherà di usare la propria fisicità per difendere la palla dai piedi avversari o, nei frangenti difensivi, strattonando o spingendo per la maglia l’attaccante avversario in modo da guadagnare il possesso. Esclusion fatta per gli immancabili “mostri” di turno (potrete strattonare Ibrahimovic quanto volete, ma difficilmente lo vedrete cadere o rallentare vagamente una volta lanciato a rete), si ha davvero l’impressione che la partita sia più bilanciata e, cosa non così ovvia, meno “scriptata”.

Anche quest'anno, i calciatori VIP come Ibrahimovic faranno penare non poco il giocatore.
Anche quest’anno, i calciatori VIP come Ibrahimovic faranno penare non poco il giocatore.

FIFA 14 è insomma il portabandiera di una ricerca ossessiva del realismo, forte di un gameplay che punta più a perfezionare la propria formula piuttosto che a stupire con nuovi effetti speciali. Una scelta che trova l’ennesima conferma nella meccanica del Pure Shoot. Il team di sviluppo non ha salvato nemmeno il vecchio sistema di tiro, revisionandolo sin nelle fondamenta per gestire in maniera corretta una lunga serie di parametri, dai quali deriva potenza di tiro, impatto e direzione del colpo. Mettete insieme Pure Shoot, fisica della palla e del giocatore e capirete da soli che, anche a difficoltà più basse, non sarà frequente assistere a risultati dell’ordine del 10 a 0. Merito anche dei portieri, le cui routine di intelligenza sono state finalmente aggiornate in maniera soddisfacente: certo, uscite sconsiderate e respinte incomprensibili sono ancora presenti, ma quantomeno ogni cross nell’area piccola non sarà preludio di goal certo.

Sia chiaro, quello che luccica non è sempre oro, e anche in questa occasione abbiamo dovuto sbattere il muso contro problemi già noti, che avremmo sperato risolti già in FIFA 13 ma che, imperterriti, appaiono anche quest’anno. Nonostante il citato lifting degli estremi difensori, troppe volte si ha l’impressione che questi siano quasi impotenti di fronte ad un colpo di testa su cross dalla fascia. Gli stessi cross, così come i filtranti alti e i tiri di fino hanno una precisione rasente il chirurgico, un fattore che stona all’interno di un quadro dove l’emulazione del reale viene affrontata con dovizia sotto molti aspetti. Possiamo sperare in un patch tempestiva, che corregga questi problemi non certo catastrofici ma, alla lunga, sicuramente fastidiosi.

Le esultanze sono state aggiornate in maniera affine a quelle reali. Inoltre, la telecamera è molto più ravvicinata che in passato.
Le esultanze sono state aggiornate in maniera affine a quelle reali. Inoltre, la telecamera è molto più ravvicinata che in passato.

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Modalità di gara

In quanto a contenuti, ancora una volta FIFA parte premendo a tavoletta sull’acceleratore. 33 competizioni differenti (con l’introduzione dei campionati Argentino, Colombiano, Polacco e Cileno), 47 nazionali e nuovi stadi (Goodison Park, Bombonera e Donbas Arena) a fianco del Camp Nou rappresentano solo una parte del biglietto da visita con cui il titolo EA si presenta al pubblico. Il parco licenze in mano a FIFA è impressionante, e si traduce per chi gioca nella possibilità di affrontare campionati, tornei o competizioni esclusivi. Sul lato trasferimenti, EA ha tenuto sott’occhio gli ultimi movimenti di calciomercato, aggiornando laddove possibile le rose delle squadre: il risultato non è perfetto (Kakà, ad esempio, non è ancora al Milan) ma decisamente migliore di quanto visto nel diretto concorrente. L’esclusiva stipulata da Konami per Champions ed Europa League è stata ampiamente controbilanciata da una ricca offerta di modalità, nuove e rimaneggiate, che si affiancano alle immancabili partite di esibizione, sfide online, campionati e coppe di lega, rendendo l’offerta di FIFA 14 la più completa disponibile sul mercato ad oggi.

Il Pure Shoot è il nuovo sistema di tiro targato EA, che gestisce ogni aspetto della fisica e della dinamica del tiro tenendo in considerazione un numero impressionante di variabili.
Il Pure Shoot è il nuovo sistema di tiro targato EA, che gestisce ogni aspetto della fisica e della dinamica del tiro tenendo in considerazione un numero impressionante di variabili.

Una delle introduzioni più interessanti è la Global Scouting Network all’interno della modalità carriera. FIFA si rifà il trucco e invita l’utente ad un approccio manageriale, manco volesse obbligarlo a trascorrere più tempo a rispondere alle lettere della dirigenza e dei fan imbufaliti che sui campi di calcio! Scherzi a parte, si tratta di un’aggiunta interessante con cui reclutare nuove stelle del calcio sparse per il pianeta comunicando agli osservatori le caratteristiche desiderate (velocità, robustezza, potenza). Non aspettatevi però risultati immediati, a meno di non voler pagare somme esorbitanti per garantirsi le rookie migliori.

Nela modalità Carriera potremo spedire i nostri talent scout alla ricerca delle giovani promesse del calcio mondiale.
Nela modalità Carriera potremo spedire i nostri talent scout alla ricerca delle giovani promesse del calcio mondiale.

FIFA Ultimate Team, l’esperimento dall’incredibile successo che mescola un card game ad un titolo di calcio, torna più carico che mai al proprio posto. Chiunque fosse a digiuno di tale modalità, indiscutibile valore aggiunto all’esperienza di FIFA che vanta da solo qualcosa come più di 3 milioni di match disputati al giorno e oltre 17 milioni di giocatori scambiati all’interno del market, sappia che in FUT è possibile creare la propria squadra “ideale” acquistando e scambiando giocatori, rappresentati per l’appunto da figurine che ne indicano il valore effettivo. Le funzioni Chimica e Fedeltà introdotte nella precedente versione dell’Ultimate Team vengono arricchite da Intesa, che determina un temporaneo aumento dell’affiatamento tra compagni di squadra. Non bastasse, potremo utilizzare carte speciali che si comportano da modificatori perenni. Volete dar maggiore resistenza alle punte, in modo che non vengano puntualmente sopraffatte dai difensori avversari? In mezzo al mucchio potrebbe esserci la carta che fa per voi. Sarà inoltre possibile trasferire i progressi di gioco della FUT da PS3/Xbox 360 a PS4/Xbox One.

Qualche ritocco anche per le classiche stagioni online, nella fattispecie la possibilità di giocare in coop con un secondo giocatore. Gli irriducibili del multiplayer, a fianco delle sfide classificate o delle esibizioni, potranno cimentarsi nel Pro Club, dando così il via ad un match 11 contro 11. Chiudono il cerchio le sfide abilità, rinnovate in termini qualitativi e quantitativi dalla scorsa edizione, e il Football Club, che ancora una volta permetterà a chi gioca di mettere le mani su una miriade di diversi elementi di gioco (palloni, divise, stadi o elementi per la FUT ) investendo i punti accumulati sul campo.

Le routine dei portieri sono state ottimizzate in questa nuova edizione. Peccato che in occasione dei colpi di testa siano ancora eccessivamente vulnerabili.
Le routine dei portieri sono state ottimizzate in questa nuova edizione. Peccato che in occasione dei colpi di testa siano ancora eccessivamente vulnerabili.

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Impressioni a bordo campo…

Chiudiamo questa analisi di FIFA 14 con una rapida occhiata sulla componente tecnica. Partendo dal comparto grafico, difficile pretendere grandi cambiamenti rispetto alla precedente edizione, considerando che l’engine adoperato è esattamente lo stesso. Se le differenze sul campo non sono dunque così evidenti, difficile però non notare i lavori di rifinitura e abbellimento che il team di sviluppo ha profuso in tutti gli elementi che fanno da contorno alla partita: dall’ingresso in campo delle formazioni ai giocatori in panchina e a bordo campo, passando per tutte quelle piccole sequenze nel mezzo del match in occasione di un goal sbagliato, di una protesta o delle sostituzioni. La telecamera, in questi frangenti così come nelle esultanze dopo una marcatura, è stata ulteriormente ravvicinata, cercando di rendere il tutto più coinvolgente.

La realizzazione degli stadi è buona, seppur altalenante. Il Camp Nou, come sempre, è rappresentato alla perfezione.
La realizzazione degli stadi è buona, seppur altalenante. Il Camp Nou, come sempre, è rappresentato alla perfezione.

Discorso altalenante anche per quanto riguarda gli stadi, alcuni dei quali semplicemente perfetti (Camp Nou in primis) ma altri di qualità ben più modesta. Considerando che gran parte del lavoro è stato riversato nell’Ignite Engine e nelle versioni next-gen, è più che naturale attendersi una versione PS3/Xbox 360 non certo perfetta, ma ripulita dalle imperfezioni più evidenti delle precedenti edizioni. Peccato che questa affermazione è vera in parte, visto che gran parte degli empasse delle annate più recenti rimangono imperturbati. Non stiamo parlando del pubblico, che riesce quasi a strappare un sorriso di compassione agli aficionados del brand EA, quanto piuttosto della realizzazione dei volti, in special modo di quelli nostrani. Vedere un Pirlo senza barba o altri protagonisti della Serie A dal riconosciuto prestigio internazionale realizzati superficialmente nei loro tratti distintivi non è certo una cosa positiva. Nessuno recrimina la modellazione dei corpi e annesse animazioni, entrambi impeccabili, ma un minimo di impegno – anche solo per i giocatori più celebri – non avrebbe certo guastato.

In quanto a licenze, campionati, dettaglio delle divise e aggiornamenti delle rose, FIFA è un autentico prodigio.
In quanto a licenze, campionati, dettaglio delle divise e aggiornamenti delle rose, FIFA è un autentico prodigio.

Parlando di telecronaca, torna il dinamico duo composto dallo spumeggiante Caressa e (dal meno spumeggiante) Beppe Bergomi. L’analisi della partita sciorinata dai commentatori è più che accettabile, anche se il set di nuove campionature è un po’ troppo striminzito e lontano anni luce dalla profondità e dalla quantità di informazioni regalato dalla controparte inglese. Speriamo in qualcosa di più completo nella versione next gen. E poi ok, ogni tanto si sentirà invocare un rigore a gran voce quando la palla è in fascia: ma sono chicche a cui siamo abituati da parecchio tempo. Chiudiamo la parentesi audio con la colonna sonora, anche quest’anno ineccepibile e dannatamente accattivante, e con il parco di FX, che oltre ai classici rumori “da partita” (campionati comunque con cura) offre un enorme collezione di cori da stadio.

Un ultimo appunto per il comparto online, che si è dimostrato veloce e reattivo nel corso delle nostre prove: il sistema di matchmaking funziona in maniera impeccabile, sia proponendo un avversario di skill affini in una manciata di secondi (nel caso di 1 vs 1) sia organizzando anche le modalità più complesse in tempi rapidi, senza disconnessioni e senza richiedere alcun intervento del giocatore. Ottima anche la velocità di gioco nelle sfide online, che a meno di qualche fisiologico rallentamento (assolutamente accettabile) non ha presentato disconnessioni improvvise o fastidiosi fenomeni di lag.

Viste le numerose novità nelle meccaniche di gioco, è consigliato fare un giretto nell'abbondante sezione tutorial per digerirle a dovere.
Viste le numerose novità nelle meccaniche di gioco, è consigliato fare un giretto nell’abbondante sezione tutorial per digerirle a dovere.

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Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo …

C’è poco da fare, in casa EA Sports i giochi di calcio li sanno fare ancora molto, molto bene. FIFA è tornato? No, in realtà FIFA non se n’è mai andato, e con l’edizione 14 dissipa una volta per tutte dubbi, incertezze e perplessità. FIFA 14 non è la rivoluzione del calcio, quella grazie alla quale la stessa EA riuscì a risalire la china dopo lo strapotere di Seabass e soci. FIFA 14 è piuttosto un antipasto di quella che sarà la prossima generazione del calcio digitale, e proprio per questo non mira né a rifarsi il trucco, né a stravolgere i propri equilibri. Equilibri che, nonostante le apparenze iniziali, trovano nuova dimensione e profondità grazie ad un perfezionamento di ogni aspetto del gameplay, che punta all’assoluto realismo – anche a rischio di perdere i favori degli amanti delle velleità più arcade. FIFA 14 non è perfetto, e l’elenco dei difetti che abbiamo stillato sinora ne è la chiara dimostrazione, ma riduce ulteriormente la distanza che lo separa dalla simulazione reale del calcio. Non sappiamo ancora se PS4 e Xbox One saranno in grado di colmare questo gap, tuttavia EA Sports ha fatto enormi cose su PS3 e Xbox 360. E questo ci lascia ben sperare per il futuro.

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