Non è una novità che FIFA, in quanto a contenuti, rappresenti già da una buona manciata d’anni quanto di meglio si possa trovare nel mercato. FIFA 15 non fa ovviamente esclusione, confermandosi anche quest’anno a pieno merito come il titolo più completo in termini di modalità e, soprattutto, licenze. Se quantitativamente non ci sono differenze significative dalla passata edizione, in termini qualitativi non possiamo non citare una “nuova” FIFA Ultimate Team, fiore all’occhiello del prodotto EA alla luce di una profondità maggiore ad ogni iterazione. Non ci stupiremmo se, da qui alla prossima stagione, FUT diventasse un prodotto standalone, tanto è il seguito che ha raccolto nell’ultimo periodo. A fianco della FUT troviamo poi le classiche modalità Torneo, Coppa e Campionato, tutte nelle varianti “reali” e personalizzate. Se da un lato l’assenza della licenza per la Champions e l’Europa League è l’unica nota stonata del pacchetto, dall’altro – soprattutto per quanto concerne i vari campionati – possiamo solo applaudire la totale completezza in termini di squadre sotto licenza ufficiale. FIFA 15 offre una mole di contenuti ufficiali invidiabile, con un set di squadre enorme – rigorosamente sotto licenza – provenienti dai più disparati campionati del pianeta. Diciamocelo chiaramente, pensate ad una squadra qualsiasi e, molto probabilmente, sarà disponibile in FIFA 15 con tanto di nomi reali e divise regolamentari. Con una trentina di campionati nazionali ufficiali – quello Brasiliano escluso, visto il recente accordo con Konami, oltre 40 stadi reali in esclusiva (a cui se ne aggiungono un’altra buona trentina di generici) e, come già detto, un parco squadre da capogiro, l’offerta nel nuovo capitolo di FIFA è praticamente imbattibile.
Per quanto riguarda il capitolo online, vale lo stesso discorso fatto qualche riga più in su: riconfermate dunque le modalità della passata edizione, FUT in pole position, con un’infrastruttura tecnologica che – dopo un periodo iniziale particolarmente ballerino – ha saputo mantenere tranquillamente il grosso carico degli utenti connessi. Il matchmaking di FIFA 15 è ragionevolmente veloce ed affidabile, con tempi di attesa ben al di sotto della soglia del fastidio. In partita non abbiamo riscontrato disconnessioni accidentali frequenti, nonostante qualche leggero lag non sia così raro. Nulla che tuttavia infici irrimediabilmente l’incontro.
Nettamente meno festosa è la situazione di PES 2015 sotto questo versante. Partiamo dalle note positive, il comparto online. Nel corso dei nostri match non abbiamo riscontrato particolari difetti, se non in qualche occasione un matchmaking più lento del rivale con tempi di attesa prossimi al minuto. Una volta scesi in campo, tuttavia, il net code stupisce per la sua robustezza: lag ridotti al minimo, disconnessioni rare e velocità di gioco pregevole, tanto che in caso di connessione ottimale le differenze con un match offline sono difficili da trovare. Se la pazienza nelle sale d’attesa premia dunque con un match giocabilissimo, non possiamo dire lo stesso in termini di contenuti. Champions ed Europa League in esclusiva sono un gran bel colpo in saccoccia, ma conti alla mano la quantità di Coppe e Campionati è abbondantemente al di sotto della produzione EA. Copa Libertadores, l’AFC Cup e la Super Coppa del Sudamerica esauriscono i tornei internazionali su licenza, ai quali si affiancano una decina di campionati europei e non – tra i quali spicca l’esclusiva di quello brasiliano, con 21 squadre ufficiali sotto contratto. Serie A e B sono comunque disponibili con nomi di giocatori e di squadre reali (quest’ultimi solo per la Serie A), seppur manchi un accordo contrattuale a tal proposito.
Viene da sé come la situazione sul versante licenze non sia particolarmente rosea: la Bundesliga tedesca, ad esempio, è uno degli assenti più gravi all’appello di Konami, a cui fa seguito una Premiere League pressoché decimata – che deve accontentarsi di parecchie squadre sotto “falso nome”. I vincoli contrattuali stretti da Electronic Arts con i rispettivi detentori legali di marchi e squadre, purtroppo, rappresentano un vincolo insormontabile contro cui Konami può fare ben poco: tuttavia, giocare una Champions League senza una buona fetta delle europee più accreditate lascia un bel po’ di amaro in bocca. PES 2015 cerca di sopperire a questa carenza riconfermando alcune modalità interessanti delle passate edizioni, Master League offline e Diventa un Mito in primis, e introducendo nuove modalità multigiocatore quali l’interessante “multi a zona” (tre giocatori, ciascuno chiamato a controllare rispettivamente attacco, centrocampo e difesa) e la tanto attesa MyClub, risposta nipponica allo strapotere della FUT che, al netto di una serie di premesse interessanti, è ancora troppo acerba per una valutazione sul lungo periodo. La strada per Konami, insomma, è ancora ricca di insidie.
FIFA 1 – PES 2 | |||
Tra offline e online, difficilmente troverete una modalità di gioco a cui EA non ha pensato. | Champions e Europa League valgono la candela, ma per quanto valida l’offerta di quest’anno rimane ancora al di sotto della concorrenza. | ||
FUT è sempre più completa e strepitosa. | MyClub interessante, ma siamo appena all’inizio. | ||
Qualsiasi squadra vi possa venire in mente, al 99% la troverete in FIFA con tanto di licenza | Licenze col contagocce, manca la Bundesliga mentre la Premiere League è all’osso. | ||
Online claudicante all’inizio, ora nella norma. Matchmaking veloce, disconnessioni e lag infrequenti, sale d’attesa con tempi accettabili. | Online impeccabile al day-one, matchmaking non sempre fulmineo ma nel complesso ragionevole, lag ridotti all’osso. |
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