Ciò nonostante, spiace osservare come uno dei difetti più criticati lo scorso anno, la possibilità di arrivare nell’area avversaria direttamente da centro campo, non sia stata eradicata del tutto. Tanto nelle sfide contro altri utenti quanto nella fugace single player che siamo riusciti ad estorcere (Juventus – Barcellona, nei panni degli spagnoli) siamo riusciti almeno due volte a segnare pochi secondi dopo del fischio di avvio. E no, non siamo certo dei campioni mondiali del titolo EA. Al netto di questo, l’introduzione del passage with purpose aumenta esponenzialmente lo spazio di soluzioni a disposizione dell’utente, trattandosi di una soluzione rapida ideale per mettere velocemente in gioco un compagno di squadra fermo, ma sotto pressing leggero.
Usato in alternativa (o anche in modo complementare) al classico filtrante, questa nuova tipologia di passaggio permette di tagliare rapidamente il centrocampo avversario con linee orizzontali e verticali imbastendo un’azione offensiva più articolata e meno prevedibile: ovvio che, migliore è il piede del nostro alter ego, maggiori saranno le probabilità di un controllo di palla efficace e le conseguenti aperture a rete.
Parlando di novità, i neofiti di FIFA trarranno indiscutibili vantaggi dall’introduzione del Trainer, un’opzione attivabile e disattivabile on the fly con la pressione dello stick sinistro che mostra su schermo i tasti da premere per eseguire le azioni più indicate al momento. Ed ecco che, nella versione PS4, comparirà l’indicazione del tasto cerchio in concomitanza di un nostro ingresso in area, X o quadrato al termine di una galoppata lungo la fascia o un bel triangolo in prossimità della tre quarti avversaria. L’HUD del Trainer, che appare sopra la testa del portatore di palla, non è eccessivamente invadente e si regola automaticamente in base alla difficoltà di gioco selezionata e all’esperienza maturata dal giocatore. Senza dubbio, una trovata intelligente per avvicinare qualche scontento della fazione calcistica avversaria.
Contrariamente alle nostre aspettative, la fretta e la frenesia che caratterizzavano il booth di Electronic Arts nel primo giorno di fiera ci hanno impedito di solcare i verdi campi delle nazionali femminili – una mancanza che speriamo di colmare nei prossimi giorni, con tanto di video. Aggiornamento delle animazioni, della fisica generale e del sistema di passaggi a parte, abbiamo potuto apprezzare anche l’evidente salto avanti in termini di grafica, seppur tale trattamento sembri essere riservato per lo più alla rappresentazione dei volti degli atleti più celebri (una “discriminazione” di cui avevamo già parlato lo scorso anno) e alle divise delle formazioni più blasonate. Buona la trasposizione su video degli stadi più celebri, degli spalti e dei manti erbosi, anche se i passi avanti rispetto alla passata edizione sembrano meno marcati. Il risultato, tuttavia, è senza dubbio notevole: anche se, mai come quest’anno, i ragazzi di EA Live farebbero bene a non crogiolarsi sugli allori.
Non è mai facile essere i primi della classe. Le aspettative sono alte, i fanali sono sempre puntati addosso e anche il minimo errore, quello più trascurabile di tutti, finisce per esserti additato come il peggiore dei peccati mortali. Che FIFA abbia commesso qualche errore di troppo lo scorso anno è cosa oramai assodata. Serve dunque un rilancio positivo, un titolo capace di dissipare ogni eventuale dubbio e che dia l’ennesima conferma di chi, almeno nelle ultime generazioni, sia il sovrano delle simulazioni calcistiche.
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I passi avanti di FIFA 16 ci sono, ma ancora una volta sono più “subdoli“, non saltano agli occhi come fari nell’oscurità ma richiedono già una discreta padronanza del prodotto per essere apprezzati appieno. Un sistema di passaggi revisionato, un set di animazioni aggiornatissimo, una difesa/centrocampo attivi e parte integrante delle giocate e, non ultima, una fisica reattiva sono oro colato per tutti quei giocatori che hanno macinato stagioni su stagioni col titolo EA Sports, ma rischiano di passare almeno parzialmente inosservati ad un calciatore digitale alle prime armi, magari attratto maggiormente dalla grafica o dal set ragguardevole di licenze ufficiali.
Tuttavia, è indubbio che sotto l’abito da cerimonia di FIFA 16 ruggisca un motore dalle ambizioni smisurate. Se saranno abbastanza smisurate da tenere a bada gli affondi rivali è ancora presto per dirlo. Di sicuro, questo autunno i tempi supplementari sono garantiti.
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