Colonia – Come tutte le fiere di settore più importanti del pianeta, anche gamescom ha degli appuntamenti fissi attesi da milioni di giocatori (e non solo). L’eterna sfida per il predominio della simulazione calcistica da salotto rappresenta da anni una delle “faide videoludiche” più seguite, una lotta senza esclusione di colpi a base di annunci, esclusive di lusso e novità attese con salivazione da record: e, inutle dirlo, FIFA 17 è pronto più che mai a mantenere la parola data. Dopo averlo provato approfonditamente in quel dell’E3 di Los Angeles, con una early build stupefacente in quanto a pulizia e giocabilità, il gioiellino di Rutter e EA Sports approda nelle lande teutoniche con una demo nuova di zecca, pronta a stupire un’ultima volta prima di affacciarsi – da qui all’autunno – con la tanto agognata versione definitiva. Motore ruggente più che mai, nuova gestione della fisica e del controllo di palla, modellizzazione next gen dei calciatori sono solo alcune delle voci presenti nel ricco biglietto da visita di quest’anno, ulteriormente rinvigorito dall’annuncio della nuova modalità Carriera che in moltissimi, già da tempo, auspicavano.
Nello sfavillante booth di Electronic Arts abbiamo dunque indossato i nostri scarpini migliori e siamo scesi in campo, curiosi di vedere dove questi ultimi mesi di sviluppo abbiano condotto la simulazione calcistica statunitense. Aspettative altissime, dicevamo, ma mantenute puntualmente anche questa volta: del resto, visti i progressi siglati dalla concorrenza era più che lecito aspettarsi un lavoro encomiabile dallo sviluppatore. Palla al centro dunque, che la partita odierna è piena di azioni interessanti.
La demo odierna si è focalizzata su due direttrici principali: le novità in termini di gameplay e giocabilità da un lato, la nuova modalità per giocatore singolo Il Viaggio dall’altra. A riguardo di quest’ultima, che abbiamo abbondantemente trattato nel corso dell’ultimo E3 in quel di Los Angeles, non abbiamo riscontrato novità significative: ci troviamo ancora una volta nei panni di Alex Hunter, “centro-panchinaro” del Manchester United allenato dallo Special One a cui, inaspettatamente, viene data la prima grande chance. Entrato a circa 20 minuti dal termine dell’incontro contro l’Arsenal, sospeso su un incerto 1 a 1, nostro triplice compito sarà quello di stupire l’allenatore raggiungendo una votazione maggiore all’8.5, siglare un assist vincente e, chiaramente, vincere il match. Questo il terzetto di obiettivi proposti da FIFA 17 nel corso della nostra prova: vale tuttavia la pena ricordare che essi vengono “generati” prima della partita, quindi potrebbero essere differenti a seconda della sessione affrontata.
Potremo affrontare questo Il Viaggio scegliendo di controllare l’intera squadra (con Alex evidenziato da una stella sul capo, per renderne più facile l’identificazione), in modo tradizionale, oppure optare per un controllo esclusivo del protagonista. Una scelta saggia di EA Sports, che accontenta i giocatori più tradizionalisti della simulazione americana strizzando però l’occhio ai calciatori digitali più “spinti”. Terminato l’incontro, tuttavia, non saranno conclusi i compiti del nostro alter ego: sarà infatti richiesto di rispondere ad una serie di domande post-partita, la classica intervista davanti allo spogliatoio sull’esito (sia esso positivo o negativo) dell’incontro appena concluso. Sarà possibile scegliere tra un set di 3 domande, tenendo bene a mente che le nostre risposte andranno ad alterare statistiche cruciali per la crescita del nostro pg: la stima del coach, ad esempio, così come la popolarità tra i fan. Sapersi “districare” tra questi due fuochi, rispondendo in modo accurato, sarà la chiave per garantirsi successo e gloria sul campo.
In termini di gameplay nudo e crudo, FIFA 17 non le manda certo a dire. La robustezza del Frostbite, il celeberrimo engine proprietario di EA da quest’anno al servizio della simulazione calcistica, è evidente sin dai primissimi minuti di gioco. Gli aggiornamenti del substrato fisico donano ai giocatori un’inerzia realistica tanto nelle situazioni veloci, come gli scatti in fascia o le palle alte a scavalcare la difesa, quanto in quelle più “maschie” a base di contrasti pesanti e tackle al limite della denuncia. Mettici un nuovo set di animazioni (da sempre fiore all’occhiello di FIFA), mettici un maggior sfruttamento delle risorse dell’hardware current gen su cui abbiamo testato il titolo, il Frostbite Engine si fa portavoce di una trasformazione a 360 gradi del modo in cui i giocatori interagiscono in tutte le aree del campo. Che, irrimediabilmente, si traduce in un nuovo livello di controllo da parte del giocatore.
Non mancano infatti revisioni profonde alle tradizionali meccaniche di FIFA, tanto difensive quanto offensive. Impossibile non citare, parlando proprio di queste ultime, il nuovo sistema di tiro – che garantisce una precisione decisamente superiore, a patto di dosare potenza e tempismo nel modo corretto, o quello di passaggi veloci: l’ideale per creare un fulmineo gioco di prima con cui mandare al manicomio la difesa avversaria e, anche nel breve spazio, trovare una via verso la porta avversaria. Stesso discorso per le situazioni di calcio da fermo: rigori, calci di punizione e calci d’angolo offrono, a fianco del classico control schema, una versione rivisitata dello stesso, che permette di calciare la palla in una determinata porzione dell’area (nel caso dei corner) o di far muovere un giocatore in anticipo, dando il là ad uno schema vincente.
FIFA 17 non le manda certo a dire
Altra evoluzione positivamente accolta è quella dell’intelligenza artificiale dei giocatori: EA ha infatti riscritto gran parte delle routine dedicate al comportamento dei nostri compagni di squadra e degli avversari, affidandosi a precise analisi e ad algoritmi dedicati al calcolo delle posizioni in tempo reale e, più in generale, ottimizzano i comportamenti e le reazioni degli atleti a seconda della giocata corrente. L’introduzione di una sorta di memoria rende questa AI adattiva: tanto i “nostri” quanto gli avversari saranno dunque in grado di prevedere le nostre giocate più abituali, reagendo di conseguenza in modo da garantire linee di passaggio e nuove aperture in un caso, chiusure serrate e marcature raddoppiate nell’altro. Movimenti, reazioni, lettura di gioco: tutto sarà calcolato in tempo reale, garantendo un livello di simulazione inedito per la fortunata serie.
Non mancano novità nemmeno per la FUT, la leggendaria modalità a carte collezionabili che tanta fortuna ha regalato a FIFA negli ultimi anni (al punto che se ne vociferava una possibile versione standalone). L’annuncio più interessante riguarda una nuova modalità competitiva, grazie alla quale i giocatori di tutto il mondo potranno partecipare in svariati tornei (alcuni dei quali caratterizzati da specifici prerequisiti per potervi partecipare) che, nel caso di vittoria, garantiranno l’accesso alla cosiddetta Weekend League. La definizione data da EA a quest’ultima Lega, il biglietto di ingresso per mettere le mani sopra i migliori premi disponibili per la FIFA Ultimate Team, dovrebbe bastare a stimolare la salivazione per i tantissimi amanti di questa modalità.
C’è poco da fare: non esiste pungolo migliore della competizione. Maggiore è il rischio che proviene dall’esterno, maggiore è la qualità necessaria affinché la tua creatura vinca la sfida finale. Rutter e i ragazzi di EA Sports lo sanno bene, e in questa demo di fine estate confezionano un prodotto completo e divertente, dall’elevato tasso di giocabilità e, finalmente, limato in quegli aspetti più critici che hanno penalizzato le passate stagioni. La ricalibrazione del ritmo di gioco di FIFA 17, secondo noi, rappresenta forse il punto più alto della rivoluzione abbracciata dalla simulazione di Electronic Arts: un ritmo compassato e ragionato, che dà ancora spazio alla giocata spettacolare ma che, unito ad un’intelligenza artificiale globale migliorata, traghetta il tutto verso nuovi livelli di realismo. Aggiungeteci un comparto tecnologico delle grandi occasioni, un set di licenze ufficiali da far girare la testa e un numero di modalità, ancora una volta, capace di placare anche i palati più esigenti, e capirete perché mai come quest’anno la secolare sfida calcistica è appesa ad un filo sottilissimo. FIFA 17 ha svelato le proprie carte, e ci sono piaciute parecchio: si preannuncia un autunno rovente.