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11 Ott 2021

FIFA 22 – Recensione

A differenza dell’iterazione dello scorso anno, che campava ampiamente di rendita, FIFA 22 è senza alcun dubbio una simulazione meritevole di questa next-gen, generazione di console che dopo un lungo periodo di rodaggio, sta finalmente ingranando. Sebbene gli screenshot a corredo di questo articolo non restituiscano la sensazione di un effettivo salto generazionale in termini grafici, anche perché, banalmente, non c’è, in termini di gameplay la tecnologia HyperMotion, esclusiva di Stadia, PlayStation 5 e Xbox Series X e S, ha certamente contribuito al palpabile step qualitativo a cui è corrisposto un netto (e benefico) ridimensionamento dell’utilizzo dei trick.

FIFA 22, è bene sottolinearlo, resta tendenzialmente una simulazione estremamente accondiscendente nei confronti delle influenze arcade. Nonostante ciò nell’edizione di quest’anno è ben evidente un lieve avvicinamento al realismo, ravvisabile soprattutto in due caratteristiche.

La prima è l’abbassamento della velocità di gioco. Per quanto sia ancora possibile esibirsi in gol fulminei ed in azioni che nel giro di un paio di passaggi conducono da una parte all’altra del campo, la velocità dei calciatori, così come della stessa circolazione della palla, è visibilmente più lenta.

Secondariamente, come già anticipato, la facilità d’esecuzione dei trick, e la percentuale di successo degli stessi, si è enormemente abbassata. Ciò significa che non basta affidarsi al talento del Cristiano Ronaldo di turno per aprire in due le difese avversarie. In FIFA 22 il gioco di squadra è fondamentale. Sebbene la già citata tecnologia HyperMotion non sia particolarmente all’altezza della situazione per quanto concerne l’abilità dell’I.A. di imparare e maturare esperienza basandosi sullo stile di gioco adottato dell’utente stesso, possibilità che nonostante i proclami degli sviluppatori è attualmente più accostabile ad uno scenario fantascientifico, il movimento sul campo di compagni e avversari incentiva effettivamente la circolazione della palla.

Non sono rari i casi in cui alcuni modelli poligonali stagnano sul campo di gioco, incomprensibilmente affetti da un immobilismo che può costare un gol, ma in generale il pressing avversario, così come scatti e finte per liberarsi del marcatore di turno, pongono l’utente nella condizione di affidarsi continuativamente ad una manovra corale sia in fase difensiva, che in quella offensiva.

Complici le nuove animazioni, più fluide che mai, per merito dello stesso HyperMotion che in questo caso fa eccome la differenza, osservando lo spostamento del baricentro degli atleti si può intuire, e quindi anticipare, il movimento che stanno per compiere, suggerendo il tempismo perfetto sia per lanciarli in porta con un filtrante millimetrico, sia per contrastarli con efficacia quando si difende la propria porta.

Non basta affidarsi alla sola abilità con il pad per avere la meglio. Sarà fondamentale sviluppare un certo senso tattico, sapendo leggere correttamente il movimento dei giocatori sul campo. Pur non essendo una simulazione in senso stretto, FIFA 22 rinuncia a certi eccessi che hanno reso indigesto il capitolo precedente ad una buona fetta di fan.

La riduzione della facilità d’esecuzione dei trick e l’abbassamento della velocità di gioco rendono FIFA 22 più realistico rispetto al passato

Dal punto di vista delle modalità, se quanto già visto in passato si ripresenta immancabilmente, si registrano alcune novità. Carriera, per esempio, vi permetterà di creare una squadra ex novo. Oltre a gestirne rosa e mercato, e a condurla in prima persona sul campo di gioco, potrete editarne logo, colori sociali, stadio, ovviamente nome e maglie da utilizzare durante le partite in casa ed in trasferta. Salvo alcuni parametri, si tratterà per lo più di scegliere tra voci preimpostate, è vero, ma è comunque intrigante plasmare una squadra creata da zero, soprattutto se deciderete di partire dalle basi, con un roster di anonimi atleti che definire calciatori è un’iperbole, figuri che lentamente, magari nel giro di un paio di stagioni, sostituirete uno ad uno con giocatori degni di questo nome, sudando le fatiche sette camice in campo e gestendo al meglio le finanze del club.

Pro Club e tutte le altre modalità che prevedono l’utilizzo dell’avatar che potrete creare tramite il classico editor, ora vi permetteranno di usare una calciatrice, possibilità che giunge certamente con qualche anno di ritardo di troppo.

Il FUT (se volete una ricarica di punti, ecco un link utile) propone una progressione più attraente per i neofiti grazie alle Division Rivals, che imprimono alla modalità una progressione concreta ed esperibile anche senza troppo tempo (e denaro) a disposizione. Dall’altra parte, l’istituzione di nuove leghe ad appannaggio dei soli veterani, darà modo a chi cerca vere sfide di trovare pane per i propri denti.

Il Volta, infine, oltre a spingere ulteriormente l’acceleratore sulla personalizzazione dell’avatar, sia tramite skill e abilità, sia con una quantità annichilente di capi d’abbigliamento da sbloccare, si arricchisce di competizioni attive solo nel week-end, incentrate su minigiochi come il Dodgeball, il Calcio Tennis, il Torello, il Dribbling veloce.

FIFA 22 è un deciso passo avanti rispetto al capitolo di un anno fa

Sul fronte grafico, come già accennato, manca un vero e proprio salto generazionale, ma grazie all’HyperMotion si può godere di tutta una serie di animazioni estremamente e tremendamente fluide, tutte ben realizzate. Inoltre, la regia digitale compone pre e post-partita di tutto rispetto, in linea con quanto proposto dai principali programmi, reti e piattaforme streaming che hanno a che fare con questo sport. Un plauso lo merita anche la playlist di brani su licenza che vi accompagneranno nei menù, ricca di brani che vi entreranno in testa e vi faranno correre su Spotify per inserirle in lista. Buono anche il commento tecnico del duo Adani-Pardo, nonostante non manchino, come nelle scorse iterazioni, rari momenti in cui la telecronaca non descrive affatto ciò che realmente sta accadendo sul campo.

Conclusioni

FIFA 22 può ritenersi un’iterazione di rottura. Rispetto al capitolo precedente ridimensiona enormemente il peso dei trick nell’economia del gameplay, scelta di design che per quanto potrà indispettire qualcuno, di sicuro ha restituito credibilità e spessore tattico ad un gioco che vuole essere una simulazione, per quanto tendente all’arcade, dello sport più praticato al mondo.

L’HyperMotion, se fallisce miseramente nel permettere all’I.A. di imparare dai propri errori, dona agli atleti virtuali animazioni estremamente fluide non solo belle da vedere, ma anche utili per rendere l’azione su schermo più leggibile e godibile da seguire.

La solita quantità titanica di contenuti e modalità terrà occupatissimo per lungo tempo qualsiasi appassionato e le piccole aggiunte alla Carriera, al FUT e al Volta ben si amalgamano con quanto il brand di Electronic Arts propone anno dopo anno.

FIFA 22 è insomma un deciso passo avanti rispetto al capitolo di un anno fa. C’è ancora della strada da fare dalla saga per potersi definire a tutti gli effetti next-gen, ma di sicuro questo è un ottimo punto di partenza.

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