Con FIFA 23, già ovviamente disponibile sullo shop online di GameStop, ci sentiamo tutti testimoni di un momento storico per il mondo dei videogiochi. Che sia stata la storia di qualche partita ogni tanto, tra amici magari, che abbia rappresentato un appuntamento annuale inalienabile, la saga di Electronic Arts ha accompagnato per anni l’evoluzione del mondo dei videogiochi; ha influenzato l’interpretazione simulativa delle esperienze calcistiche virtuali, in combinazione con l’eterno rivale PES; ha proiettando il nostro hobby preferito, a suon di colonne sonore e iterazioni dal piglio sempre più televisivo, in quel mare magnum che racchiudiamo sotto il termine pop.
FIFA 23, sarà l’ultimo FIFA. Non certo la conclusione dell’impegno del publisher americano con il genere, impegno che si rinnoverà il prossimo anno con l’esordio di EA Sports FC, ma di sicuro l’estremo termine della saga come l’abbiamo amata e conosciuta fino a qui. Prima dell’inevitabile restyling che, chissà, porterà con sé sostanziali novità in termini di presentazione, modalità, gameplay.
Sì, perché già come il predecessore fece a suo tempo, il nuovo arrivato prosegue sul sentiero già tracciato, permettendosi solo qui e lì qualche modifica, di cui solo un paio realmente impattanti.
Il menù principale, solo per dirne una, presenta il medesimo layout, differente solo in termini di palette di colori utilizzati. L’idea di dare una continuità visiva al brand non è affatto disprezzabile, e va nella stessa direzione in cui sta andando eFootball, ovvero di interrompere prima o poi la cadenza annuale di nuove edizioni stand-alone, ma va da sé che gli amanti dell’innovazione a tutti i costi resteranno spiazzati nel trovarsi di fronte qualcosa che conoscono già come le loro tasche.
Dalla Carriera, alla Stagione, alla partita singola, tutto è rimasto esattamente al suo posto. Come Allenatori si potranno selezionare una trentina di manager realmente esistenti, a cui si affianca l’affabile volto di Ted Lasso, protagonista dell’omonima e splendida serie Apple; giocando come calciatori, invece, si potrà preselezionare una sorta di indole che caratterizzerà ed indirizzerà alcune scelte dell’avatar dentro e fuori dal campo. Interessante anche la possibilità di giocare la Carriera solo attraverso i suoi highlights, giocando in prima persona i momenti chiave della partita, manovre offensive o difensive impattanti sul risultato finale, lasciando alla CPU il compito di simulare il resto della gara.
Novità anche sul fronte del FUT dove ora l’intesa viene calcolata in base all’intero team che si manda in campo e non solo tra giocatori contigui. Questa novità permette molte più combinazioni e formazioni performanti, a tutto vantaggio della varietà delle squadre che si affronteranno in campo, oltre che delle possibilità tattiche consegnate all’utente. Già in queste prime settimane, con i server popolati da giocatori provenienti, da tutto il mondo, si notano piacevolmente team avversari composti non solo dalle solite superstar, ma anche da qualche eccellenza più esotica che, vuoi per nazionalità di appartenenza, vuoi per squadra in cui milita, comunque concorre ad innalzare il livello d’intesa generale.
Se torna identico il trittico composto da Squad Battles, Division Rivals e Weekend League, l’altra novità del FUT prende il nome di Momenti, sfide da affrontare anche in co-op e che prevedono il raggiungimento di specifici obiettivi, come la realizzazione di un certo numero di tiri, gol e quant’altro.
Sul campo, la prima cosa che balza all’occhio di FIFA 23 è il ritmo più compassato delle azioni
Anche Volta e Pro Player si sono dati una lievissima rinfrescata. Le due modalità, tanto per cominciare, sono state in qualche modo accorpate: il giocatore che creerete per l’occasione sarà il medesimo per entrambe e potrà progredire sia che lo utilizziate da una parte, sia che lo schiererete dall’altra. Volta, in particolar modo, saluta l’introduzione delle Abilità Distintive, power-up temporanei che incrementano i valori di determinate statistiche.
Per il resto, non c’è molto altro da aggiungere, se non la piacevole presenza dell’AFC Richmond, sempre tratto dalla serie tv Ted Lasso, che potrete utilizzare inserendo la squadra in qualsiasi campionato sia nella stagione secca, che nella Carriera.
Sul campo, la prima cosa che balza all’occhio di FIFA 23 è il ritmo più compassato delle azioni. Gli atleti si muovono più lentamente e hanno tempi di reazione più contenuti. Due fattori influenzano un pace completamente diverso rispetto a quello di FIFA 22. Il primo è l’Hypermotion 2.0 che regala all’iterazione di quest’anno qualcosa come seimila nuove animazioni, upgrade che rende fluidi, ma anche più credibili e complessi i movimenti degli atleti. Dall’altra parte abbiamo una fisica del pallone evidentemente rivista. In questo senso, il team di sviluppo sembra essersi mosso nella direzione di eFootball, con un ancoraggio della sfera molto meno evidente, fattore che rende il controllo della stessa e i cambi di direzione dei giocatori meno guidati, a volte imprevedibili, realistici.
Concatenare un trick con l’altro ha ancora i suoi vantaggi, certo, ma recuperare il controllo della palla è meno complicato, inoltre è anche più difficile farsi strada tra le trame difensive in solitaria. FIFA 23 infatti, per merito di un’I.A. alleata che segue meglio l’azione, seppur non mancano ancora blackout totali dei compagni, incentiva molto di più l’azione corale, il gioco di squadra.
Serve un pizzico di strategia in più, insomma, qualche accortezza in fase offensiva che prima non serviva, segno di un gameplay più profondo e pretenzioso in termini di applicazione. L’impostazione resta arcade, beninteso, ma c’è un lieve avvicinamento al realismo, nonostante l’introduzione del così detto Power Shot, altra novità del gameplay in un certo senso controversa. Sostanzialmente premendo entrambi i dorsali, dopo un caricamento relativamente prolungato, è possibile sfoderare un tiro sorprendentemente preciso e potente. Bisogna essere piuttosto distanti dal difensore di turno, ma garantisce una percentuale di successo piuttosto alta. Soprattutto all’interno dell’area, dove per il momento i portieri faticano più del dovuto, il tasso di successo è quasi pari al cento per cento, nonostante eseguirlo con calciatori non particolarmente abili resti in ogni caso difficile. La feature produce insomma un ulteriore sbilanciamento non appena si affronta un team composto da superstar, con un altro di metà classifica.
Per quanto riguarda grafica e colonna sonora non ci sono grandi appunti da fare. In termini di presentazione FIFA 23 fa il suo lavoro, tra scene d’intermezzo di stampo televisivo e una buona telecronaca condotta dal duo Pardo-Adani. Sebbene ci sia ancora qualche calciatore che non somiglia affatto alla controparte reale, e i tifosi nello stadio sembrino ancora figurine appiccicate sullo sfondo, innegabilmente siamo di fronte ad animazioni curatissime e modelli poligonali dettagliatissimi. Ottima, come sempre, la colonna sonora, generosa di brani che si faranno apprezzare da un pubblico vastissimo.
FIFA 23 è una chiusura più che degna di un brand che ha segnato la nostra vita di videogiocatori per ben ventinove anni. Pur non discostandosi eccessivamente dall’iterazione dello scorso anno, sia in termini grafici, che di modalità presenti e gameplay, un paio di novità apportano dei cambiamenti non così superficiali. Il rinnovato sistema di intese del FUT permette una maggior varietà di formazioni a parità di efficienza. Il ritmo delle partite, inoltre, si è sensibilmente ridotto, a tutto vantaggio di gioco di squadra e strategie da sfoderare per guadagnarsi un tiro pulito. Per il resto è il solito FIFA, impreziosito dal calcio femminile, dal Volta, dal Pro Player e persino da Ted Lasso e l’AFC Richmond. Alla chiusura della serie, tutto considerato, era difficile chiedere di più. |