Ci siamo. Dopo speculazioni e indiscrezioni di ogni sorta, la prima parte del Remake di Final Fantasy VII è finalmente sbarcata su PC. Chi vi scrive la attendeva da tempo (tanto, troppo): questo perché, diciamocelo, il vostro autore ha un profondo amore per Final Fantasy VII, il quale risale agli anni ’90, quando per errore mi regalarono la versione giapponese di quel titolo immortale per la prima PlayStation. Potete quindi facilmente immaginare quello che ha significato poter giocare al remake di Final Fantasy VII nel 2020: un gioco rivisto, ripensato, re-immaginato ma comunque fedele all’originale, seppur con qualche licenza. Il remake è stata una vera e propria hit su PlayStation 4, e la recente apertura di Sony verso il mondo PC ha fatto sognare praticamente chiunque avesse una buona macchina da gaming. Un sogno che s’è avverato con l’arrivo di Final Fantasy VII Remake Intergrade, annunciato un po’ di fretta ma senza dubbio gradito e atteso.
Ed è proprio di questa tanto discussa (e controversa) versione che parleremo oggi; al momento, Final Fantasy VII Remake Intergrade è esclusiva di Epic Games Store, e arriva inoltre completa del contenuto scaricabile INTERmission, il quale ci permette di giocare nei panni di Yuffie. Comunque, i dubbi e le perplessità su questo porting erano tanti. Prima fra tutte, l’esclusività di Final Fantasy VII Remake Intergrade, la quale non ha fatto felici fan e appassionati, che storcono il naso verso le pratiche commerciali aggressive di Epic. E poi c’è i lato tecnico: la versione PS4 era spettacolare e ben realizzata, specie per quanto riguarda i modelli poligonali dei protagonisti, ma le texture di Midgard e delle sue strutture lasciavano spesso a desiderare. Sarà migliorata la situazione su PC?
Partiamo dalle basi: Final Fantasy VII Remake è un gioco spettacolare (nel senso cinematico del termine), con un nuovo sistema di combattimento dinamico e una storia coinvolgente, la quale segue i pilastri fondamentali lasciati dall’originale del 1997. Nella campagna principale il protagonista è Cloud Strife, un mercenario che si è messo a lavorare con Avalanche, un’organizzazione che vuole salvare il pianeta dai soprusi della Shinra Electric Power Company. Nel capitolo INTERmission utilizziamo invece Yuffie, l’agile ninja di Wutai venuta anch’essa a Midgard. La storia di Final Fantasy VII Remake riprende tutti gli avvenimenti del primo disco del gioco originale, il quale riguardava sostanzialmente i capitoli ambientati a Midgard, la città alimentata dai reattori Mako che vediamo nell’indimenticabile filmato introduttivo. Ci sono alcuni elementi che si sono dissociati dal filone narrativo del titolo originale di Square del ’97, ma di questo lascerò che ve ne parli Icilio nella recensione del gioco su PlayStation.
Final Fantasy VII Remake è un gioco spettacolare
Quindi lasciamo perdere per un attimo il pianeta morente e i coraggiosi tentativi di Avalanche di fermare la Shinra per concentrarci sul lato più tecnico del gioco, che è arrivato su PC con un porting che, purtroppo, non fa assolutamente gridare al miracolo. Partiamo dalle basi: Final Fantasy VII Remake Intergrade si basa sul tanto apprezzato Unreal Engine 4, che riesce a trasporre Midgard in un modo che, onestamente, non si era mai visto prima d’ora. La città sembra ancora più bella di quella vista in Final Fantasy VII Advent Children, e ho detto tutto. Tuttavia, la versione PlayStation 4 era nota per avere spesso dei pop up visivamente poco gradevoli, fondali sfocati e texture a bassissima risoluzione: questa infelice combinazione andava a rovinare l’immersività e l’esperienza di gioco, anche se non in maniera davvero impattante. Anche le collisioni e le hitbox a volte parevano un po’ lacunose, ma nel complesso l’esperienza rimaneva superba.
Purtroppo alcuni dei difetti tecnici della versione PlayStation sono stati ereditati da quella PC, e questo già è evidente dando un’occhiata alla opzioni grafiche del gioco. Poche scelte sulla qualità di ombre e texture, ridotto all’osso anche la possibilità di gestire la quantità di personaggi a schermo. Opzioni HDR presenti, ma nulla più. Manca totalmente una maggiore personalizzazione dell’esperienza di gioco, il controllo sull’illuminazione o sulla profondità di campo. Insomma, Final Fantasy VII Remake Intergrade non consente al giocatore PC di “smanettare” abbastanza con le opzioni grafiche per trovare il miglior abbinamento con il proprio sistema. Al contrario, incasella quelle poche opzioni disponibili in un paio di scelte ciascuna. Il che andrebbe anche bene se spesso le performance non si rivelassero all’altezza, anche con hardware piuttosto performante.
Il porting PC, purtroppo, non fa assolutamente gridare al miracolo
L’eredità della versione PS4 si fa sentire: ogni tanto fa capolino una o più texture sfocate (nonostante le opzioni sulle texture siano impostate su “alta” risoluzione), le quali si notano ancora di più dato che, grazie all’hardware PC, il resto del gioco è stato rivisto e sistemato per apparire visivamente ancora più splendido. Tornano anche i fastidiosi pop up, resi evidenti quando esploriamo le ambientazioni più velocemente di quanto il gioco si aspetti. La cosa brutta è che temo, purtroppo, che si tratti di difetti che prescindono dall’hardware: anche cambiando al ribasso le impostazioni, i difetti permangono. Non fraintendetemi, non sto dicendo che questo porting sia pessimo o ingiocabile: Final Fantasy VII Remake Intergrade è comunque uno spettacolo da giocare; anche a livello di framerate si riesce a mantenere sempre una media piuttosto elevata persino con hardware non nuovissimo. Una nota positiva riguarda i tempi di caricamento: nonostante non siano fulminei, riescono a darci accesso al gioco ottimamente sia che abbiate deciso di installare su SSD che (udite udite) abbiate preferito i “vecchi” hard disk. Ho effettuato una prova di installazione su entrambi, e nonostante l’SSD sia più performante, il caricamento su HDD riesce comunque a difendersi bene.
Dalle mie parole traspare una certa amarezza, ma è solo perché sono conscio del fatto che questo gioco avrebbe potuto regalarci performance ancora migliori, diventando facilmente un termine di paragone nei giochi per PC. E invece si è visto limitato da una progettazione che ha al suo cuore l’hardware di una console del 2013 e che si è “accontentata” di fare il giusto in modo che il gioco giri ottimamente su hardware diversi. Che abbiate un PC super performante o un mid range con hardware non proprio recentissimo, le probabilità che il gioco giri allo stesso modo su entrambi sono elevate. Tenete presente che la risoluzione è l’unica vera discriminante di questo porting, e che con hardware più moderno potete mirare a una maggiore quantità di pixel a schermo e non molto altro.
Final Fantasy VII Remake Intergrade è comunque uno spettacolo da giocare
Alcune cose sono visibilmente sistemate, come la oramai infame stanza di Cloud, la quale su PS4 Pro aveva la porta color pastello e le texture che definire essenziali sarebbe stato un eufemismo. Altre sono rimaste le stesse, come i mercatini di Midgard. In sostanza, Final Fantasy VII Remake Intergrade vale estremamente la pena di essere giocato se avete saltato a piè pari la versione PS5 o se non lo avete mai provato su PlayStation. Se possedete già lo stesso capitolo sulla nuova ammiraglia di Sony, le differenze con la versione PC sono minime, e per il prezzo a cui è venduto su Epic Games Store non vale la pena fare il passaggio di piattaforma.
Ha talento, ma non si applica abbastanza. Queste parole le ho sentite tante volte nella mia vita e, guarda caso, definiscono pienamente questo porting di Final Fantasy VII Remake Intergrade. Il gioco è uno spettacolo, con modelli poligonali ben definiti e ultra dettagliati, un framerate abbastanza solido e una storyline di tutto rispetto che farà commuovere i fan di vecchia data (come il sottoscritto). Tuttavia non posso non notare che si sarebbe dovuto (e potuto) fare di più: le opzioni grafiche sono ridotte all’osso, le texture a volte hanno delle pesanti cadute di stile e più in generale questo porting ha ereditato alcuni dei difetti della versione PS4. Le migliorie offerte dalla versione PC non sono così incidenti da convincere chi possiede già la versione PS5 a passare alla versione per personal computer, complice anche il prezzo non proprio popolare al quale viene venduto su Epic Games Store. Rimane comunque un acquisto imprescindibile per tutti i fan della serie che non abbiano la versione per la nuova ammiraglia Sony o che, per un motivo o per un altro, non siano riusciti a giocarlo quando uscì su PS4 nel 2020. |