News 13 Mag 2014

Final Fantasy XIV: A Realm Reborn – Recensione

Ci eravamo lasciati su GameSoul con l’anteprima della versione PS3 di Final Fantasy XIV: A Realm Reborn e ci ritroviamo oggi a recensire la versione definitiva su PS4, uscita in Italia lo scorso 14 aprile. Il mondo di Eorzea, rivoluzionato dopo il fallimentare lancio della prima versione nel 2010, approda così su una console next-gen, allargando di fatto il cross-platform di questo titolo a ben 3 supporti: PC, PS3 e, appunto, PS4!

Già con la versione PS3, Square-Enix aveva tentato la non facile strada dell’MMORPG su console, con esaltanti risultati dal punto di vista del gameplay, ma con qualche problema se considerata la parte tecnica. Con PS4 il team di sviluppo ha avuto finalmente la possibilità di cimentarsi su una macchina decisamente più performante e ha avuto l’occasione di appianare il più possibile le divegenze tra la versione PC e console. Scopriamo dunque se l’obiettivo è stato centrato!

Come ogni MMORPG che si rispetti, A Realm Reborn pone subito il giocatore di fronte alla classica scelta di razza e classe.  A 5 razze, ciascuna suddivisa in 2 sottogruppi, si affiancano ben 19 classi, di cui 8 relative al combattimento e le restanti ai mestieri (che spaziano dal minatore al pescatore fino al cuoco!). All’inizio sarà possibile soltanto definire l’approccio al combattimento (dal rude guerriero al mago o al guaritore), mentre ci sarà occasione di imparare i vari mestieri con il procedere del gioco. Scelto l’aspetto del nostro alter ego, che sarà possibile curare fin nei minimi dettagli, eccoci catapultati su Eorzea, 5 anni dopo gli eventi della versione 1.0. L’inizio non è dei più originali, ma ben presto la trama, in pieno stile Final Fantasy, prende pieghe interessanti ed inaspettate! A fare da contorno, i fan della serie avranno il piacere di ritrovare tutti gli elementi che hanno da sempre contraddistinto la saga: i simpatici moogle, che si occuperanno di inviare la nostra posta per tutto il mondo di gioco, gli immancabili Chocobo (con la classica colonna sonora loro dedicata durante le cavalcate) e perfino le invocazioni (che nei vari capitoli hanno preso il nome di Esper, G.F. o Eoni, per citarne alcuni). Il vastissimo mondo di gioco è suddiviso in 3 grandi regioni, Ul’dah, Limsa Lominsa e Gridania e, sebbene nelle fasi iniziali sia esplorabile uno soltanto di questi, in base alla scelta di classe, ben presto sarà possibile viaggiare in lungo e in largo grazie a preziosissimi punti di teletrasporto, denominati Aetheryte, disseminati nelle città e in ogni villaggio.

Questo quattordicesimo capitolo, come ogni Final Fantasy, fa della trama la sua colonna portante: non si tratta dunque del più classico MMORPG in cui il grind la fa da padrone, in uno scenario ripetitivo di quest primarie e combattimenti contro i mostri. Le missioni legate alla trama sono sempre molto riconoscibili da icone presenti sugli NPC e non sono mai fini a se stesse. Difficilmente ci si aspetta una trama profonda in questo genere, eppure A Realm Reborn riesce a incuriosire il giocatore e a spingerlo in pochissimo tempo all’end game, nell’ansia di scoprire il resto della storia! Certo, non siamo ai livelli dei migliori GDR single player, ma decisamente su un altro piano rispetto agli altri MMO. Rispetto a qualche mese fa inoltre, quando è stata lanciata la versione PS3, ci troviamo di fronte a un gioco ancora più vario e pieno di quest secondarie, che variano l’esperienza sia a trama in corso, sia una volta raggiunto il livello 50. Si va dagli eventi stagionali (come gli Easter Eggs ad aprile) alla gradita possibilità di comprarsi una casa in uno dei tre quartieri residenziali a disposizione e personalizzarla in un numero incredibile di varianti. Il numero enorme di quest si affianca all’altrettanto immersivo sistema di mestieri, una sorta di gioco nel gioco, che porterà via decine di ore nell’intento di creare oggetti, pescare, cucinare o scavare! Ogni mestiere, inoltre, è utile per accrescere le abilità in battaglia o per supportare le classi principali con l’ottimo sistema di crafting. Non solo, anche le classi principali possono essere collegate e allenate, così che le abilità di quelle secondarie possano essere utilizzate con la classe primaria: ecco dunque che un Gladiator sarà capace di utilizzare le abilità curative proprie del Conjurer!

Il mondo di Eorzea offre un’esperienza online quanto mai vasta e completa, a cominciare dal sistema di classi. Nel corso del gioco, il nostro alter ego avrà la possibilità di vestire i panni di tutte le 8 classi e di tutti i mestieri, perché tutti sono potenziabili singolarmente fino al livello 50. La scelta di quali potenziare è lasciata interamente al giocatore, ma ai livelli più alti è spesso la difficoltà stessa di un dungeon a richiedere determinate abilità e benefici di una classe diversa da quella inizialmente selezionata. Alle quest principali e secondarie (che prevendono di sconfiggere un certo numero di mostri o di portare alcuni oggetti ad altri NPC), gli sviluppatori hanno affiancato diversi altri modi per ottenere esperienza e variare il più possibile l’impianto classico tipico dei MMO. Ci sono le Guildleves, suddivise in 2 tipologie e ripetibili più volte: combattimento, quindi l’uccisione di determinati nemici, oppure crafting, che richiedono la creazione di specifici oggetti per il loro superamento. A queste si affiancano le Guildhest, missioni da affrontare con il proprio party o, grazie alla relativa opzione, con un party creato sul momento dal sistema scegliendo tra i giocatori delle classi corrette disponibili al momento per quella stessa missione. Non solo, è possibile partecipare a centinaia di FATE (Full Active Time Event) ogni giorno, in cui tutti i giocatori nelle vincinanze possono cimentarsi nell’eliminazione di un nemico molto coriaceo o un’invasione di centinaia di mostri,  con un sistema di sincronizzazione dei livelli utile a permettere la partecipazione del numero più alto ed eterogeneo di giocatori. A tutto questo, si aggiungono eventi a tema, costanti aggiornamenti, modalità PvP fino a 8 vs 8 e boss leggendari da abbattere ai livelli più alti, con decine di sfide da affrontare con il proprio party o con giocatori riuniti sul momento. Se si pensa poi che ogni singola classe o mestiere dispone di un parco di almeno 50 obiettivi a sé dedicato (i Log), si comprende davvero che su Eorzea è proprio impossibile annoiarsi!

Square-Enix ha svolto un enorme lavoro di adattamento per rendere il suo MMORPG facilmente fruibile sulla nostra PS4. Come già evidenziato nell’anteprima PS3, il sistema che permette di richiamare magie e abilità con la combinazione dei tasti dorsali e quelli frontali del pad funziona molto bene, permettendo un numero considerevole di azioni. In particolare, il nuovo pad della PS4 fornisce un elemento molto importante, migliorando sensibilmente la navigazione tra i menù e le icone a schermo: il touch pad. La sua pressione infatti permette di far comparire un cursore e di navigare sullo schermo proprio come con un mouse. Anche solo per questa funzione, il fortunato possessore di una PS4 e della versione PS3 del gioco, non dovrebbe pensarci nemmeno due volte ad approfittare del passaggio gratuito alla versione next-gen offerto da Square-Enix (mantenendo sia il profilo del personaggio che l’esperienza accumulata)! A facilitare ulteriormente la vita su console, si aggiunge una personalizzazione delle action bars pressoché infinita, con la possibilità di richiamare anche i menù di status o l’inventario con estrema facilità. Le informazioni a schermo risultano sempre utili, con una menzione particolare per l’ottima mini mappa, che permette, grazie a icone o frecce di diverso colore, di individuare sempre in che direzione si trovi il prossimo step della quest in corso o l’area in cui sono presenti i nemici da abbattere.

Se su PS3 i veri problemi derivavano da un comparto tecnico troppo differente dalla versione PC e decisamente non all’altezza, su PS4 le cose sono ben diverse. La console next-gen di casa Sony rende le favolose ambientazioni di Final Fantasy XIV in modo splendido, grazie ad una risoluzione delle texture finalmente al passo con la versione PC, e rispetto alla versione old-gen, si nota subito come il motore grafico riesca a visualizzare un orizzonte molto più lontano, cosa assolutamente non trascurabile in un mondo enorme come Eorzea. Sono stati risolti finalmente i frequenti cali di frame rate e, anche con decine di giocatori su schermo, PS4 regge molto bene, non registrando rallentamenti o caricamenti parziali delle texture. La nuova versione permette di apprezzare in pieno l’ottimo lavoro di design svolto dagli sviluppatori, che hanno il merito di aver riprodotto un mondo vivo ed ispirato, tanto che sarà frequente fermarsi ad ammirare alcuni scorci del paesaggio nel nostro girovagare per Hydaelyn.

In pieno stile Final Fantasy, la colonna sonora è davvero epica, con accompagnamenti che variano a seconda delle azioni e situazioni in cui si trova il nostro alter ego. Ogni città di Eorzea ha il proprio tema, così come ogni regione che si sviluppa intorno ad esse. I temi che accompagnano le battaglie sono incalzanti e richiamano spesso il grande repertorio di cui dispone una serie che ha compiuto da poco i 25 anni di storia, mentre la trama è accompagnata nei suoi momenti più importanti da scene di intermezzo completamente doppiate, aspetto che concorre a creare l’immersività tipica dei Final Fantasy. I dialoghi, sebbene contengano spesso termini non quotidiani, sono nel complesso comprensibili, permettendo sicuramente una fruibilità della trama più facile di quanto ci si possa aspettare. Ottimi anche gli effetti sonori che accompagnano non solo le azioni in battaglia, ma anche quelle dei mestieri, sottolineando la riuscita o meno di ogni singola attività. In generale, anche l’ottimo comparto tecnico giustifica il canone mensile (€ 10,99) necessario per giocare a Final Fantasy XIV: A Realm Reborn, canone che rende possibile anche il continuo aggiornamento di contenuti da parte di Square-Enix. Una volta giunti all’end game infatti, quest secondarie e dungeon aggiuntivi assicurano ancora decine di ore di divertimento!

In conclusione…

A Realm Reborn rinasce nuovamente su console next-gendopo aver già conquistato migliaia di giocatori con le versioni PC e PS3. Si tratta attualmente del migliore MMORPG mai creato su console e, anche se confrontato con l’agguerrita concorrenza su PC, esce a testa alta grazie ad un comparto tecnico al passo con i tempi, ad un enorme lavoro di supporto da parte di Square-Enix e ad un sistema di classi tra i più profondi visti in un MMO. La filosofia della quattordicesima incarnazione della serie Final Fantasy lo rende appetibile non solo ai veterani del genere, ma anche ai fan della saga ed ai neofiti: i primi ritroveranno tutti gli elementi che contraddistinguono da sempre Final Fantasy, soprattutto una trama di tutto rispetto e un design d’altissimo livello, mentre i secondi avranno la possibilità di addentrarsi in un genere non sempre facile da approcciare, grazie ad un sistema di gioco che non lascia nulla al caso e segue passo passo il giocatore, senza però rendere le cose noiose a chi non ha bisogno di tutorial, anche perché questo Final Fantasy è capace di alzare il livello di sfida per chi ha il coraggio di cimentarsi con prove ben più impegnative. Tantissime ore di gioco aspettano l’avventuriero che si arrischierà ad attraversare le lande di Eorzea!

Voto: 9/10

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