Final Fantasy XIV: Stormblood – Recensione

Final Fantasy è ormai un’icona in ambito videoludico e quest’anno ha festeggiato ben 30 anni! Quando le persone vi associano simboli emblematici in modo quasi automatico, è chiaro quanto una saga sia ormai riconoscibile ed importante. Pensiamo infatti ai Chocobo o ai Moguri, oggi ben pochi tra quelli che masticano videogiochi non saprebbero ricondurli a Final Fantasy.

Non si tratta però soltanto di un’icona, perché questa saga è anche sinonimo di qualità e ad ogni capitolo il pubblico si aspetta che lo standard elevato cui sono stati abituati venga rispettato. E, a prescindere da alti e bassi o da opinioni su questo o quel titolo, è indubbio che Squaresoft prima e Squadre Enix poi abbiano tirato fuori spesso dal cilindro prodotti di altissima qualità e capaci di rinnovarsi continuamente. Certamente passi falsi in questi 30 anni ce ne sono stati, uno fra tutti quel Final Fantasy XI online di cui non abbiamo più traccia, una vera rinascita di un MMORPG oggi davvero sulla cresta dell’onda e che annovera migliaia di appassionati in tutto il mondo.

Oggi Final Fantasy XIV, già ampliato in passato con Heavensward, si appresta ad offrire nuove incredibili avventure a vecchi e nuovi giocatori con l’espansione Stormblood, che si presenta con tantissime novità: una storia di altissimo livello, nuove meccaniche e job! Scopriamo se Square è riuscita a mantenere le aspettative dei suoi fan!

Final Fantasy XIV Stormblood

La storia di Stormblood riprende là dove si era interrotta con Heavensward, segnando però un netto distacco dall’ambientazione fredda, popolata da draghi e antichi fasti. Ora la priorità è la liberazione di Ala Mhigo dal giogo imposto dall’impero di Garlean, obiettivo che, in pochissime ore di gioco, ci porterà nel coloratissimo continente di Othard, dove lo stile orientaleggiante fa da sfondo ad una trama che poco ha da invidiare ai capitoli offline della saga! Liberazione, rivoluzione, oppressione e orgoglio saranno alcuni dei temi trattati e che non mancheranno di trascinarci con incredibile trasporto all’end game. Sopra la media è sicuramente la caratterizzazione dei personaggi, primo fra tutti il grande cattivo di turno, Zenos Yae Galvus, molto ben rappresentato nella sua spietata crudeltà. A questo si aggiungono boss di un certo spessore, sia artistico che a livello di gameplay, come raramente capita di vedere in un MMORPG e che ancora una volta ricordano al giocatore il grande lavoro svolto dai creativi di casa Square.

La cura e la bellezza del comparto sonoro rendono le ore trascorse su Eorzea decisamente godibili

L’ambientazione beneficia inoltre di due nuove città, meno grandi di quelle precedenti, ma progettate con estrema maestria. Kugane in particolare vi lascerà senza fiato con la sua architettura giapponese e il suo intrico di vie sulle tonalità del rosso! Inoltre intere aree acquatiche attendono i giocatori, grazie all’implementazione del nuoto, anche se l’impatto di questa novità è sicuramente meno scenografico del volo introdotto con Heavensward. Ad alimentare ulteriormente l’immedesimazione del giocatore è l’inclusione in alcune quest di mini giochi o quick time event, nulla che faccia gridare al miracolo ma sicuramente un piacevole modo per diversificare il gioco!

Final Fantasy XIV Stormblood

Tutte le nuove aree sono state implementate con nuove musiche che, come da tradizione per il titolo, rappresentano la classica ciliegina sulla torta. La cura e la bellezza del comparto sonoro rendono le ore trascorse su Eorzea decisamente godibili, tanto che non è raro fermarsi nel mezzo di un’area solo per il gusto di ascoltarne il tema. Aspetto non da poco, visto che al giocatore necessitano oltre 30 ore solo per terminare la main quest!

L’esperienza della trama principale, già corposa, unita alle centinaia di sotto quest, ai nuovi dungeon ed alla modalità PVP Frontline (che ora dà exp), ci porteranno facilmente al raggiungimento del nuovo limite, il livello 70. Le attività ovviamente non terminano con l’end game e tra alcune settimane una nuova patch aggiungerà anche i nuovi attesissimi raid Omega e Return to Ivalice.

Il punto più alto raggiunto da Final Fantasy XIV

Grande curiosità (e timore?) c’era sicuramente sulle modifiche che Stormblood avrebbe apportato al gameplay. Tutte le job sono state riviste, con aggiornamento delle skill e delle animazioni (davvero molto migliorate!), mentre altre sono state cancellate. In generale tutte le job sono state razionalizzate e rese più fluide, eliminando alcune azioni superflue e mettendo in ordine soprattutto gli effetti. Ad esempio, lo stun ora non arreca più danno, relegandolo, come è giusto, ad azione accessoria da utilizzare tra una combo e l’altra per l’utilità dell’effetto. Il risultato è una maggiore varietà nei combattimenti ed un utilizzo più ragionato delle skill in base al tipo di mob che ci si trova ad affrontare. Un’altra piccola modifica certamente apprezzata è la riscrittura dello sprint, che non consuma più Tactical Points, rendendolo più flessibile in situazioni in cui è necessario eseguire anche altre azioni.

Il sistema delle job è stato semplificato, rendendo i cambi ed i progressi nelle singole classi più lineari e meno dispersivi. All’intero sistema si aggiungono il Red Mage, il celebre Jack-of-all-trades and Master of None, che in Stormblood è stato ben bilanciato, rappresentando una delle job più complete viste in un MMORPG. Ma è il Samurai, la nuova classe DPS incentrata solo su abilità di attacco, il simbolo di questa espansione, un po’ come lo è stato il Dragoon in Heavensward. Entrambe le classi possono essere sbloccate tramite delle quest reperibili nella città di Ul’dah e partono dal livello 50, consentendone una veloce crescita.

Final Fantasy XIV Stormblood

Stormblood rappresenta il punto più alto raggiunto da Final Fantasy XIV, un’espansione che migliora e diversifica ulteriormente un’esperienza di gioco già di altissimo livello ed un ottimo pretesto per rientrare nel mondo di Eorzea. Non solo il titolo riabbraccerà molti dei vecchi giocatori, ma ne attirerà di nuovi e la prova di questo successo sono senza dubbio le lunghe code di accesso ai server di gioco, soprattutto nelle ore di punta, che stanno inficiando l’esperienza nei giorni immediatamente successivi al lancio. Anche qui da sottolineare comunque l’eccelso lavoro di Square che riesce comunque a mantenere un’ottima giocabilità all’interno del server, senza rischi di disconnessioni, con l’inserimento di istanze multiple per rendere possibile la prosecuzione della main quest senza intoppi.

Conclusioni

L’ultima espansione rappresenta un’altra grande rinascita per Final Fantasy XIV, un mondo immenso e ricco di possibilità, capace di innovarsi e di raccontare ancora una volta una storia di grande spessore. Ad oggi si tratta certamente di uno dei migliori MMORPG in circolazione e senza dubbio il migliore su PS4.

Questo è il momento giusto per mettere piede su Eorzea e godere di centinaia di contenuti assieme a una delle comunità più grandi ed attive del gioco online. Non siano un freno né le meccaniche di gioco, grazie ai preziosi tutorial di cui è disseminato il gioco, né l’inglese, dato che il server Ragnarok ospita centinaia di italiani, tantomeno la fee mensile di € 10.99, tutto sommato contenuta per l’esperienza offerta. Stormblood vi aspetta!

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