Il primo annuncio di Forspoken (che potete prenotare qui) fu davvero folgorante, proprio durante lo showcase dell’attesa nuova generazione di Playstation. Project Athia veniva già mostrato come un’esperienza peculiare, incentrata sul rapido attraversamento di un gigantesco, e selvaggio, mondo open world. Col tempo abbiamo iniziato a capire sempre di più la sua natura, sia in termini narrativi che di gameplay. Proprio qui Forspoken ha iniziato ad arrancare, complice una comunicazione singhiozzante e poco chiara di Square Enix.
Il titolo di Luminous Production non è semplicissimo da mostrare, perché è attraverso il gioco in prima persona che si comprende la sua natura. Con una presentazione o un gameplay rapido, Forspoken potrebbe apparire come uno strano action rpg a base di “parkour” e strane combinazioni elementali. Veloce quando ci si sposta e, di contro, piuttosto lento e macchinoso quando si devono menare le mani.
La realtà è ben diversa e, con una prova in quel di Milano, nella cornice della Gamesweek, siamo finalmente riusciti ad inquadrare il gioco e le ambizioni del team. Il primo impatto è a tratti galvanizzante, con Frey che può già attraversare la mappa di gioco con grande dinamismo. La corsa è affidata ad un solo tasto, che può però evolversi con sprint e arrampicate con ulteriori input, anche in combo con il salto.
La sensazione di libertà è davvero coinvolgente, complice un mondo di gioco fatto di spazi ampi, verdeggianti pianure e ammassi montuosi che si sviluppano su diversi livelli. Il mondo di Athia incuriosisce insomma, e le diverse attività presenti sulla mappa sono un po’ il completamento di questa premessa.
Forspoken, almeno in questa demo, offre al giocatore un percorso “prestabilito” da seguire, con 5 attività affrontabili liberamente e che tracciano un percorso chiaro delle varie attività sparse per Athia. Ci sono Monumenti da sbloccare, per ottenere potenziamenti vari (come un miglioramento del movimento in corsa), materiali ed equipaggiamento da ottenere e, non meno importante, missioni con boss e attività dove acquisire nuove informazioni sul mondo. Il tutto muovendosi senza apparenti limiti, probabilmente dettati dalle possibilità di movimento di Frey.
Si passa da un’attività all’altra con facilità e, almeno in questa breve sezione, non abbiamo sentito la necessità di un viaggio veloce. Frey corre rapida e l’attraversamento è un modo ulteriore di scoprire ciò che il mondo di gioco ha da offrire. E’ divertente, e c’è grande verticalità nel modo in cui questa porzione di Athia era strutturata. Una boss fight, ad esempio, era da affrontare su un ponte, altissimo e sospeso su una grande distesa naturale. Una volta sconfitto, abbiamo cercato un modo per arrivare in basso senza morire sul colpo, facendoci strada tra gli ammassi rocciosi e discese naturali. Un momento di esplorazione inaspettato, libero da strutture rigide spesso proprie del genere.
L’equilibrio tra le varie attività sarà tutto da verificare, ma nel poco tempo a disposizione Forspoken ci è sembrato sufficientemente vario, nel modo in cui offre sfide al giocatore e presenta attività differenti, volte anche a premiare l’esplorazione con miglioramenti ai movimenti, alle abilità e magie. Ad averci convinto maggiormente, anche a dispetto delle presentazioni passate, è stato il combat system, basato sull’utilizzo di magie, ognuna contraddistinta da un elemento e un colore.
Sostanzialmente quando ne si vuole utilizzare una, la si equipaggia attraverso un menù radiale, sbloccando tutte le arti magiche annesse. Le magie legate alla terra, ad esempio, hanno attacchi che sfruttano il lancio di rocce contro i nemici, o l’utilizzo di uno scudo di roccia difensivo che esplode al contatto. La combinazione di questi attacchi offensivi, con magie di supporto, come rovi rampicanti per bloccare i nemici o spazzate per colpirne in gran numero, rendono Forspoken decisamente più complesso e dinamico di quel che sembra.
L’utilizzo delle magie è situazionale, con i nemici che rispondono alle classiche regole di vulnerabilità o resistenza. Come le creature non morte, deboli alle magie di fuoco di Frey, e su cui è cosa buona sfruttare al massimo questo vantaggio. Forspoken però rende il lancio di queste magie estremamente dinamico e veloce. I diversi attacchi hanno tempi, range e velocità differenti, e possono essere concatenati con prontezza anche a seguito di schivate, attraverso il parkour, o di parate (effettuate con Triangolo) che generano un potente contrattacco. Tutti i sistemi di gioco trovano massima espressione negli scontri più impegnativi e complessi. La boss fight presente nella demo, con un grosso lucertolone, ci ha visto utilizzare tutte le abilità a nostra disposizione. La bellissima sinergia tra le magie, la schivata magica e i contrattacchi ha reso lo scontro spettacolare e divertente. Se Forspoken sarà tutto così, c’è solo da esser felici.
La sensazione è che Forspoken sia un’esperienza estremamente dinamica e profonda, che abbraccia l’action rpg con risvolti decisamente inaspettati. Abbiamo solo scalfito la superficie, e c’è ancora tantissimo da scoprire e valutare, per poter giudicare il prodotto definitivamente. Questa prova ha instillato in noi il seme della curiosità, oltre ad averci lasciato una gran voglia di esplorare il mondo di Athia. Dopo due rinvii le aspettative del pubblico sembrano essersi un po’ raffreddate, ma ci auguriamo che i prossimi deep dive di Square Enix possano davvero mostrare le peculiarità di questo titolo.
Forspoken sarà disponibile dal 24 Gennaio su PS5 e PC, anche da GameStop