Sin dalla notte dei tempi, ogni nuova generazione di macchine da gioco è stata accompagnata dalla release, nei primi mesi di esistenza, di un racing game che riuscisse nel compito di divenire esso stesso un system seller. Fu così per i primi due Gran Turismo, per il primo (ed il terzo invero) Project Gotham Racing e, per finire, dei vari episodi di Forza Motorsport.
Con l’avvento, lo scorso novembre, della tanto agognata next-gen questo rodato meccanismo si è, ahinoi, inceppato: mentre Poliphony ha deciso di relegare la sesta iterazione del suo franchise di successo nei lembi della passata generazione, il rinvio di quasi un anno subito da Driveclub ha lasciato gli utenti Sony orfani di un genere che, storicamente, ha rappresentato la base del successo delle macchine della casa di Kyoto.
Sul fronte Microsoft la situazione è stata anche peggiore: Forza Motorsport 5, che sarebbe più giusto chiamare Forza Motorsport 5 Prologue (visto l’irrisorio numero di tracciati e di veicoli utilizzabili nello stesso), per quanto venduto a prezzo pieno ha fornito solo un assaggio del potenziale posseduto dalle console next-gen, vuoi per una mancata conoscenza dell’hardware di riferimento, vuoi per una mossa marpiona volta a pubblicare al lancio del nuovo hardware griffato Microsoft un racing game dal nome altisonante ma, alla fine dei conti, povero di contenuti.
Dopo undici lunghissimi mesi ecco che, a breve, questa lacuna verrà abbondantemente colmata da una pletora di racing games: Forza Horizon 2, The Crew, Project C.A.R.S., Assetto Corse e Driveclub arriveranno infatti a turbare, di qui a qualche settimana, il sonno degli appassionati di corse automobilistiche permettendo loro di sfrecciare a folle velocità per le strade dei cinque continenti in puro next-gen appeal.
È arrivato dunque il momento del giudizio per Forza Horizon 2: gioco approssimato ed approssimativo come il suo recentissimo predecessore o prima, vera, rivoluzione next-gen? Scopriamolo insieme.
Bentornati alla seconda edizione dell’Horizon Festival: se avete sempre sognato di sfrecciare alla guida dei più disparati bolidi per le strade dei più suggestivi paesaggi esistenti, accompagnati da ottima musica, beh, siete finiti nel posto giusto. Questa la semplice (ed efficace) premessa narrativa alla base di Forza Horizon 2: come nel caso del suo diretto predecessore, non dovremo far altro che sgommare da parte a parte della (vasta) mappa di gioco per arrivare, dopo innumerevoli sforzi, a laurearci campioni dell’Horizon Festival, il meeting musicale più importante di tutto il sud Europa: sì, avete sentito bene, del sud Europa.
I ragazzi di Playground Games lasciano infatti il territorio americano (già esplorato tra l’altro in occasione della precedente iterazione della serie Horizon) all’imminente The Crew, favorendogli un setting geografico (italiano – francese) tra i più affascinanti e caratteristici di tutto il mondo, mettendo così debitamente in mostra i muscoli next-gen del motore di gioco già visto all’opera, purtroppo con altalenanti risultati, in Forza Motorsport 5.
Nizza, Castelletto, San Giovanni e tante altre città, sparse nell’arco Francia/Liguria/Toscana fanno infatti da teatro agli oltre 700 eventi grazie ai quali potremo guadagnarci l’accesso al tanto ambito Horizon Festival per giocarci, una volta lì, la vittoria finale.
Per giungere alle finali dell’Horizon Festival sarà “sufficiente” vincere 15 tra le centinaia di gran premi (eventi composti da quattro gare ognuno) disponibili: il quasi infinito numero di attività presenti nel mondo di gioco dona al titolo Playground Games una longevità assurda. Per completare infatti al 100% questo Forza Horizon 2 saranno necessarie ben oltre 100 ore di gioco, tra corse ed esplorazione alla ricerca di tutti i segreti sapientemente nascosti dal team di programmazione.
Con Forza Motorsport 5, di cui questo Horizon è un degno spin-off, il prodotto Playground Games condivide solo ed esclusivamente il motore di gioco che, riadattato alle velleità tipicamente arcade-open world dell’ultimo nato in casa Turn 10, mostra finalmente tutta la sua potenza donando dunque ai possessori di Xbox One il primo, VERO, racing game di nuova generazione: well done!
Come nel caso del primo Forza Horizon questo secondo capitolo mette da parte le caratteristiche strettamente simulative della serie madre in favore di un approccio tipicamente arcade, impiantato però su di un sostrato tecnico iper-realistico. La curva di apprendimento sarà dunque livellata verso il basso al fine di far ambientare immediatamente il giocatore nelle dinamiche di gameplay qui proposte: dimenticate dunque il precisissimo sistema di danni visto nelle ultime iterazioni di Forza Motorsport; lo stesso sarà qui presente in modo ridotto, dandoci la possibilità di scegliere tra danni esclusivamente estetici o danni “simulativi” (ove la simulazione non andrà mai oltre la rottura di una sospensione o la foratura di uno pneumatico). Le rimanenti opzioni di aiuto alla guida sono prese di sana pianta dalla serie madre e la selezione (o deselezione) di una di queste porterà a variare diametralmente la difficoltà di questo Horizon 2, non dandoci però (quasi) mai la sensazione di avere a che fare con un racing game hardcore gamer oriented, a meno che non scegliate fuoriserie del calibro di Ferrari, McLaren o Koeniggssenn ad aiuti disabilitati (ma questo vuol dire andarsela a cercare…).
Cuore pulsante di questo Forza Horizon 2 è il sistema di personalizzazione delle vetture: mutuato di sana pianta dai predecessori, è stato incredibilmente raffinato e completato dando ora la possibilità, per via di esaustive spiegazioni a schermo, anche ai novizi del tuning di cimentarsi in modifiche di matrice aerodinamico-meccanica, arrivando a verificare, per mezzo di un sistema di telemetria in tempo reale, l’effetto di un qualsiasi cambiamento effettuato sull’autoveicolo oggetto di ottimizzazione e permetterci di decidere l’assetto più adatto al nostro stile di guida.
Sarà necessario, ovviamente, equipaggiare i nostri bolidi con costosissimi ricambi al fine di aver accesso alle opzioni di personalizzazione sopra descritte: vincere o ottenere un piazzamento nei campionati che di volta in volta ci verranno proposti, sarà il modo migliore per guadagnare il denaro necessario a migliorare i veicoli in nostro possesso o ad acquistarne di nuovi. Alternativamente potremo dedicarci a percorrere liberamente il mondo di gioco e di sfidare, volta dopo volta, gli avversari che incontreremo sul nostro percorso in avvincenti gare 1vs1. Per giungere alla finale dell’Horizon Festival potremo scegliere, senza vincolo alcuno, quali campionati affrontare e quale classe/tipologia di vetture utilizzare ai fini della progressione nella “storyline” (se si può chiamare così lo straccio di trama presente in Horizon 2): io, ad esempio, son giunto alla finale dello stesso utilizzando esclusivamente Muscle Car anni 70 e contemporanee, auto da rally vintage (131 Abarth) e campionati dedicati ad auto d’epoca a bordo di una fiammante 500 Abarth SS del 1969.
Nonostante ci si trovi al cospetto di un gioco arcade, i ragazzi di Playground Games hanno fatto tesoro dell’esperienza maturata nel corso degli anni dalla Turn 10 in materia di riproposizione di una esperienza di guida quanto più verosimile possibile: pur entro i limiti di una simulazione di matrice arcade, il feeling ottenuto guidando una auto a trazione posteriore è differente da quello ottenuto conducendo una a trazione integrale; la tenuta di strada di una Alfa 8C Competizione differisce nettamente da quella di una Muscle Car e la versatilità di un SUV sui circuiti sterrati sarà enormemente maggiore di una qualsiasi auto stradale, per quanto rialzata ed adattata mediante setting aerodinamici specifici ad una gara di questo tipo.
La principale novità rispetto a Forza Motorsport 5 è l’impostazione open world di questo titolo: ove nel gioco madre era possibile concorrere esclusivamente su tracciati chiusi, qui lo stesso mondo di gioco diventa territorio di scontro e ogni metro dello stesso è liberamente percorribile dagli automobilisti tutti che potranno utilizzarlo, salvo specifiche limitazioni indotte da checkpoint pre-determinati (ma solo in un minimo numero di gare), per aver ragione dei loro avversari. Non mancheranno certo le gare su circuito ma il cuore dell’esperienza di gioco sta nell’esplorazione competitiva della mappa di gioco intesa nella sua assoluta interezza: gare “ibride”che andranno a mischiare superfici sterrate a boschi e a strade asfaltate sono all’ordine del giorno; gare “clandestine” aventi come aggravante il traffico di veicoli non direttamente coinvolti nella contesa anche! Se a ciò aggiungiamo un numero impressionante di eventi bonus (gare di velocità con aerei, treni, mongolfiere…), 30 sfide imperdibili a bordo di favolose supercar, la ricerca di autovetture “vintage” (chiamate “Gemme del passato”) nascoste nei più remoti anfratti del mondo di gioco e la raccolta delle insegne bonus, la cui acquisizione ci permetterà di guadagnare punti esperienza per avanzare di livello nel gioco, si comprende quanto immensa sia l’offerta di gioco fornitaci da questo Forza Horizon 2.
Vincendo le gare ed i campionati otterremo un numero di punti XP (e una determinata quantità di denaro) direttamente proporzionale al livello di difficoltà da noi selezionato: al raggiungimento di determinati valori soglia otterremo un salto di livello che ci farà guadagnare fama nel mondo di Horizon. Ugualmente, l’esecuzione di un determinato numero di manovre (guida pulita, guida in scia, derapata, distruzione di massa di elementi del mondo di gioco, sorpassi perfetti, schivate all’ultimo minuto, etc etc etc…) ci vedrà conferiti un determinato numero di punti skill che ci permetteranno di ottenere, al salto del livello, punti abilità dedicati alla massimizzazione dei bonus in-game,
Quasi tutto ciò che è stato detto finora, inerente la modalità “single player” di Forza Horizon 2, va considerato anche in ottica multiplayer: dopo aver creato un Club sarà possibile far convergere tutti i propri amici nello stesso e creare gare interne allo stesso, sfidarne altri o, semplicemente , viaggiare liberamente per il mondo di gioco in compagnia di un altro giocatore alla scoperta dei segreti celati nello stesso. Sarà inoltre possibile partecipare ad eventi valevoli per il progresso verso le finali Horizon Festival scontrandosi con degli avversari in “carne ed ossa”al posto dei comunque efficientissimi Drivatar rendendo, di fatto, Forza Horizon 2 un gioco virtualmente infinito.
I Drivatar, introdotti per la prima volta in Forza Motorsport 5, ritornano in Horizon 2 pronti a darci filo da torcere replicando la condotta di guida dell’utente cui fanno riferimento: rispetto al diretto predecessore i drivatar ora ci porteranno vantaggi anche nei momenti di “non gioco”, vedendosi assegnati punti esperienza e ricompense monetarie per le attività di corsa svolte in gare di altri giocatori (punti che verranno riversati sul nostro portfolio).
Unico neo trovato in questo Forza Horizon 2, per quanto possa esser frutto di una scelta deliberata, è la mancanza di una debita proporzionalità tra peso vettura ed incidenza della stessa nel caso di impatto con un altro autoveicolo: mi è capitato più di una volta che la mia 500 Abarth SS 1969 riuscisse nell’arduo compito di far ribaltare, dopo un urto tutto sommato modesto, mezzi di caratura superiore quali Ferrari o, addirittura, dei Ford Transit facenti parti del parco circolante; particolare che va a stridere non poco con l’incredibile cura riposta dal team di sviluppo nella realizzazione di un sistema di ottimizzazione vettura ai limiti del maniacale.
Forza Horizon 2 eredita il motore grafico di Forza Motorsport 5 che, se nella sua prima incarnazione si è mostrato acerbo e (forse) mal sfruttato, ci delizia invero con una perfezione stilistica ai limiti del maniacale.
All’alternanza giorno/notte, già presente nel diretto predecessore, si unisce il meteo variabile, elemento avente valenza non meramente estetica ma anche di gameplay: intere gare potrebbero essere sconvolte dall’arrivo della pioggia; auto non equipaggiate con pneumatici da corsa risentirebbero infatti pesantemente dei malus derivanti da un manto stradale scivoloso. L’ingresso della pioggia costringerà comunque i giocatori ad adattare lo stile di guida all’intercorsa situazione meteorologica: la resa grafica di questo effetto, osservata durante la modalità foto, ha dell’incredibile. Molto spesso vi troverete infatti ad osservare estasiati la strada luccicare alla comparsa del sole dopo una pioggia torrenziale e vi scoprirete ammaliati nel rimirare l’arcobaleno che vedrete spuntare all’orizzonte.
I modelli poligonali delle vetture rasentano la perfezione stilistica: in questa direzione Forza Horizon rappresenta quanto di meglio questa nascente next-gen esprima al momento attuale. La cura per i particolari di vetture e mondo di gioco è quanto di più emozionante si possa vedere in un racing game: i veicoli incontrati durante le nostre peregrinazioni da una parte all’altra lampeggeranno se ci vedranno invadere la loro corsia e metteranno la freccia prima di imboccare una strada secondaria, ad esempio. A completamento del tutto il pubblico di Forza Horizon 2, finalmente poligonale, vive quasi di vita propria: alcuni parleranno al telefono, altri converseranno tra loro, altri faranno il barbeque nel giardino di casa in attesa del passaggio delle auto… LODI LODI LODI!
Il comparto audio, da sempre fiore all’occhiello delle produzioni Turn 10, non smentisce la sua reputazione: a bordo della vettura potremo scegliere la stazione che più si addice ai nostri gusti musicali spaziando dalla musica classica, al pop e al rock. Gli eventi imperdibili saranno inoltre dotati di tracklist proprietarie che contribuiranno ad aumentare l’enfasi del momento: indimenticabile la sfida a bordo di una F455 contro le frecce tricolori, ritmata da un’opera di Verdi… sublime crasi dell’italianità di successo!
Stesso discorso va fatto per il comparto motoristico: ad un campionamento praticamente perfetto dei propulsori di ciascuna macchina va ad aggiungersi un ulteriore step di raffinamento volente la riproposizione del rumore del motore in questione modificato con, ad esempio, doppia turbina o compressore volumetrico (con conseguente variazione del risultato finale). La cura riposta inoltre nella fase di ottimizzazione vetture investe anche il comparto audio: la 500 Abarth SS del 1969 può essere potenziata mediante la sostituzione del motore con il 1.4 montato di origine sulla Uno Turbo I.E.: ebbene, i ragazzi di Playground Games hanno addirittura campionato il sound di ciascuno dei motori sostitutivi inseriti nel gioco: ABSOLUTELY FLAWLESS!
In conclusione…
Forza Horizon 2, con il suo mondo open world, ci da ufficialmente (e finalmente) il benvenuto nell’era della next-gen: i ragazzi di Playground Games riescono, con una semplicità disarmante, a fornirci un gioco immediato, accattivante e quasi esente da difetti che ci terrà inchiodati per ore ed ore alla nostra Xbox One.
Con una grafica, un comparto audio ed una giocabilità finalmente al passo con i tempi e degne di esser definite next-gen, Forza Horizon entra di diritto nell’olimpo dei giochi, affiancandosi a Titanfall nel ruolo di Killer-Application per Xbox One, candidandosi allo status di prima VERA system seller di questa nuova generazione di macchine da gioco.
Immediatezza, semplicità e cura maniacale per i particolari sono le chiavi di successo di Forza Horizon 2, elementi che donano a questo gioco un’aura di magnetismo rendendolo, DI FATTO, un must have per qualsiasi possessore di Xbox One.
Un gameplay arcade innestato su di una base parzialmente simulativa, grazie ad un livello di personalizzazione a dir poco disumano, contribuisce a creare un ibrido perfetto sia in single-player, per via di una campagna immensa e variegata, che in ambito multiplayer.
Una giocabilità ai massimi storici, minata solo da leggerezze nel calcolo dell’incidenza delle vetture in caso di impatto con altri veicoli e da una instabilità del codice che ha portato la mia copia a ben 12 freeze (con conseguente riavvio e perdita dei progressi) in fase di recensione, rende comunque Forza Horizon 2 un acquisto obbligato sia per gli appassionati di racing game che per i neofiti in cerca di divertimento duro e puro.
Signori e signore… la next-gen è tra noi!
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