Eccoci ancora una volta a parlare di anime del genere fantasy, ma questa volta vi stupiremo. Difatti sto per parlarvi di Frieren – Oltre la fine del viaggio, un manga e anime che ha rapidamente catturato l’attenzione degli appassionati e delle appassionate del genere fantasy. Conosciuto anche come 葬送のフリーレン Sōsō no Furīren (Frieren del funerale), questo lavoro è frutto della mente di Kanehito Yamada, autore, e Tsukasa Abe, disegnatore. Uscito per la prima volta nel 2020, ha ottenuto un successo strepitoso, tanto da guadagnarsi un adattamento anime curato dallo Studio Madhouse (noto per titoli come Overlord e Hajime no Ippo) soltanto tre anni dopo la sua pubblicazione originale.
Recentemente, l’adattamento anime è stato trasmesso su Crunchyroll, attirando l’attenzione di un vasto pubblico a partire dallo scorso mese di settembre. Questa opera fantasy non solo ha ricevuto numerosi premi, ma ha anche conquistato un posto speciale nei cuori degli appassionati e delle appassionate del genere. Ma cosa rende così unico e coinvolgente Frieren – Oltre la fine del viaggio? Esploriamo insieme il segreto che si cela dietro il successo di questo straordinario manga/anime.
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Immergiamoci quindi nell’affascinante e agrodolce mondo di Frieren – Oltre la fine del viaggio, un anime che offre una prospettiva unica e affascinante sul mondo fantasy. Questa storia incomincia dove molti altri anime finiscono: con il trionfo degli eroi, la sconfitta del Re dei Demoni e il ritorno della pace nel mondo. Ma cosa accade dopo la grande vittoria? Questo manga esplora il lato malinconico e introspettivo di Frieren, un’elfa maga dotata di una vita lunga e straordinaria, e dei suoi compagni: Himmel, il combattente, Heiter, il chierico, e Eisen, il nano guerriero. La trama comincia dal momento in cui l’eroica impresa termina, rivelando la struggente realtà di come il tempo vissuto da Frieren e dai suoi amici non umani sia del tutto differente. Frieren intraprende un viaggio solitario, convinta di poter rivedere i suoi compagni alla sua ritrovata, ma si trova a confrontarsi con il drammatico impatto della longevità della natura degli elfi rispetto a quella ben più effimera umana.
Difatti, la tematica dell’effimero e del perenne si incontra e si avvicenda in modo quasi commovente. Il ritorno di Frieren verso i suoi amici avviene in un momento delicato: i suoi compagni, una volta pieni di vitalità e speranza, si presentano ora come persone invecchiate e consumate dagli anni. Il confronto tra la longeva vita dell’elfa e la breve esistenza umana diventa un dolore straziante, poiché per lei il tempo scorre con un passo lento e costante, mentre per gli esseri umani è come un soffio fugace, o almeno questo è quello che la maga percepisce. Quest’incontro brusco tra la sua quasi eterna longevità e la vulnerabilità dell’esistenza umana la costringe ad affrontare una realtà spietata: mentre lei ha visto generazioni passare come foglie nell’autunno, i suoi compagni hanno sperimentato una vita intensa ma effimera, lasciando in lei un senso di perdita e lutto per la fugacità della vita umana.
Profondamente turbata dal rimorso per l’impossibilità di ricongiungersi con i suoi compagni, Frieren si imbarca in un nuovo viaggio che segue le tracce del passato con la speranza di comprendere meglio la natura umana e anche per svelare i sentimenti celati della propria esistenza. In questa avventura, l’azione resta un elemento marginale, un vago e fugace ricordo che si agita sullo sfondo del racconto. Al centro dell’opera emergono invece le emozioni: quelle profonde di Frieren, la nostalgia dei suoi compagni e i sentimenti delle nuove persone che incroceranno il suo cammino.
È una storia che procede lenta e tranquilla, avvolta in una dolce malinconia, e rappresenta un’immersione in un lato del fantasy classico spesso trascurato. La perdita dei suoi vecchi amici, trasformati dal tempo e dalla vita, suscita in Frieren una consapevolezza struggente: forse sta lasciando sfuggire qualcosa di prezioso. Da quel momento, il suo viaggio assume una nuova forma, non più focalizzato sulla sconfitta di un nemico, ma piuttosto sull’esplorazione di sé stessa e degli altri, affiancata da nuovi compagni e permeata dal costante ricordo dei vecchi amici.
In conclusione, Frieren – Oltre la fine del viaggio, emerge come un’opera narrativa ricca di introspezione e struggente malinconia. Rivolta a un pubblico che apprezza la profondità emotiva e la lentezza narrativa, si staglia come una storia non solo per gli amanti del fantasy, ma anche per coloro che ammirano anime come Violet Evergarden. Questo anime potrebbe non attirare i ferventi fan dell’azione ininterrotta, ma la sua poesia, l’incantevole ambientazione cozy, la profonda caratterizzazione dei personaggi e la ricchezza delle tematiche trattate compensano abbondantemente il ritmo più contemplativo rispetto ad altri titoli del genere. È un’opera che invita alla riflessione, gettando uno sguardo affascinante sulla vita, sull’amicizia e sul senso di perdita, offrendo una prospettiva unica nel vasto panorama del fantasy.
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Nato nel medioevo videoludico, i fantastici anni ’80, Amedeo è cresciuto con i grandi classici del gaming, passando per tutte le console sulle quali riuscisse a mettere le mani. Appassionato fino alla morte di Star Wars e The Witcher, vive fra mondi fatti di LEGO e GDR cartacei. Nel tempo libero gli piace dare legnate in palestra e leggere libri.
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